L’istituto oncologico veneto ha raggiunto un’importante pietra miliare nel 2025, celebrando due decenni di attività e ricerca. Nel corso di questi anni ha curato oltre 7mila pazienti all’anno, eseguendo migliaia di operazioni chirurgiche e interventi chemioterapici e radioterapici. La cerimonia a Padova ha visto la partecipazione di autorità regionali e istituzionali che hanno ricordato la crescita dell’istituto, divenuto un punto di riferimento nazionale nell’oncologia.
La crescita numerica e assistenziale dello iov
Lo Iov gestisce oltre 7mila pazienti ogni anno, di cui circa 6.800 sottoposti a interventi chirurgici. A questi si aggiungono 58mila trattamenti chemioterapici e 50mila radioterapici, cifre che evidenziano un carico di lavoro considerevole e una domanda costante di cure oncologiche sul territorio. L’espansione dei servizi e delle capacità operative ha permesso all’istituto di affermarsi come un centro di riferimento che si occupa non solo di diagnosi e terapia, ma anche di supporto integrato al malato.
Una attività chirurgica specializzata
L’intensa attività chirurgica copre una vasta gamma di patologie oncologiche, garantendo un’assistenza specializzata. Parallelamente, il trattamento mediante chemioterapia e radioterapia viene svolto con protocolli aggiornati, adattati alle mutazioni dei tumori e alle esigenze di ogni paziente. Lo Iov offre cure multidisciplinari e personalizzate, elemento sottolineato nella cerimonia dalla direttrice generale Giuseppina Bonavina, che ha evidenziato l’importanza di un approccio umano accanto alla tecnica.
Leggi anche:
L’importanza della ricerca e della presa in carico dei pazienti
Lo Iov nasce come iniziativa delle Ulss venete, ma ha rapidamente assunto il ruolo di istituto di ricovero e cura a carattere scientifico . Questo ne ha favorito la crescita sia nella capacità clinica che nell’attività di ricerca, con protocolli di cura e percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali messi a punto e adottati a livello nazionale.
L’istituto si distingue per aver sviluppato modelli integrati di presa in carico del paziente oncologico, partendo dalla diagnosi fino alla riabilitazione, con particolare attenzione all’umanizzazione delle cure. L’attività scientifica si accompagna quindi a una visione concreta che mette al centro il malato e le sue esigenze, riconoscendo l’importanza di supporti psicologici e sociali nel percorso terapeutico.
Una crescita definita come “una grande galoppata”
La crescita di Iov è stata definita dal presidente della regione Luca Zaia come “una grande galoppata”, che ha migliorato significativamente la qualità e l’efficacia delle terapie negli ultimi vent’anni, portando a risultati positivi sempre più frequenti.
L’evoluzione delle sedi e dei centri di cura sul territorio
Lo Iov ha una storia di espansione costante, iniziata ufficialmente il 1 marzo 2006 presso l’ospedale Busonera di Padova, dove sono nate le prime attività dedicate alla cura oncologica. Nel 2015 si sono aggiunti i laboratori della Torre della Ricerca, posti nella zona industriale della città, con strumenti e tecnologie avanzate per la diagnostica e lo studio dei tumori.
Nuove strutture per ampliare la copertura
Due anni dopo, nel 2017, l’apertura della sede di Castelfranco Veneto ha ampliato ulteriormente la copertura territoriale, così come la nuova struttura di Radioterapia di Schiavonia, inaugurata nel 2018, ha incrementato la capacità terapeutica verso i cittadini della provincia.
Questi sviluppi hanno risposto alla necessità di avvicinare le cure ai pazienti, sostenendo un modello distribuito sul territorio veneto. Lo Iov, ormai, non è più solo un centro di riferimento padovano, ma una rete diffusa che tocca varie aree e facilita l’accesso a trattamenti specialistici senza costringere a lunghi spostamenti. Ogni struttura è concepita per mantenere elevati standard clinici e di ricerca, rispettando la missione di migliorare le risposte alle malattie oncologiche.