Le ostriche tornano sotto i riflettori nel ristorante Tino Jesolo, dove lo chef Tino Vettorello punta a esaltarne il valore attraverso una selezione accurata e un’interpretazione originale. In occasione della Giornata Internazionale dell’Ostrica, la proposta gastronomica propone sia degustazioni classiche sia una preparazione innovativa che fonde sapori di mare e terra, esaltando il legame con il territorio veneto e vini locali di prestigio.
La centralità delle ostriche nel menu di tino jesolo
Nel cuore della pineta di Jesolo, all’interno dello Stay Michelangelo Resort, il ristorante Tino Jesolo dedica alle ostriche una posizione di rilievo nel suo menu. Lo chef ha scelto di lavorare con varietà pregiate come la rosa del delta del Po, la Kristal e la Gillardeau, ognuna selezionata per le caratteristiche organolettiche e la qualità superiore. Queste ostriche vengono proposte principalmente crude, accompagnate da abbinamenti ricercati che ne enfatizzano la freschezza e la naturalezza.
Gli ospiti trovano infatti un’offerta variegata, che spazia dalle degustazioni classiche a composizioni più elaborate, nate dalla conoscenza profonda della materia prima e dalla capacità di valorizzarla senza stravolgerla. La presenza costante delle ostriche nel menu racconta la lunga esperienza di Vettorello con la cucina di mare e la sua attenzione alle eccellenze territoriali. Il risultato è una proposta che punta a offrire sapori autentici, calibrati per esaltare ogni dettaglio senza perdere la tradizione veneta.
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L’ostrica in bolla: un piatto che unisce mare e collina con il prosecco di cone gliano valdobbiadene
Tra le novità presentate da tino vettorello figura un piatto dal nome evocativo: l’ostrica in bolla. Questa creazione è stata ideata per accompagnare l’etichetta ufficiale del cone gliano valdobbiadene prosecco docg durante la mostra del cinema di venezia e ha debuttato durante Vinitaly 2025. Il piatto combina in maniera originale la rosa del delta del Po con ingredienti della laguna veneta come la salicornia. A completare il profilo aromatico intervengono un gel di limone, polvere di lampone e cristalli di prosecco ottenuti dal cone gliano valdobbiadene docg.
La proposta si distingue per il gioco di contrasti e armonie che richiama gli elementi caratteristici del territorio: il mare, la collina, la sapidità delle alghe e la freschezza degli agrumi. Lo chef ha voluto portare nel piatto una narrazione che connette i luoghi e i prodotti del veneto. Nel suo racconto Vettorello spiega di aver cercato “un equilibrio tra gusto e immaginazione, immerso nella relazione tra ingredienti e atmosfera territoriale.”
Tino vettorello: il percorso di uno chef tra treviso, venezia e il mondo
Tino Vettorello nasce a Treviso e fin da giovane si avvicina al mondo della cucina grazie al padre, imprenditore alimentare. Da lui apprende il rispetto per le materie prime e l’attenzione al territorio, aspetti che rimarranno fondamentali nel suo lavoro. All’età di 22 anni assume la direzione di uno dei ristoranti più importanti di Treviso, per poi diventare chef-patron con il ristorante al traghetto, oggi noto come Tino-Traghetto Trattoria sulle rive del Piave.
La sua cucina si è imposta anche nei grandi eventi, dove è capace di elevare la ristorazione a strumento di esperienza e memoria. Da 15 anni dirige gli spazi ristorativi della mostra d’arte cinematografica di Venezia e della terrazza biennale. Oltre Venezia, ha collaborato con il festival del cinema di Berlino e Cannes, ha cucinato ai giochi olimpici invernali di Vancouver e Sochi, ai mondiali di nuoto di Roma e di scherma a Catania, e all’America’s Cup di Napoli e Venezia. Questi incarichi lo hanno reso un portavoce della cucina italiana e della tradizione veneta nel mondo.
L’espansione della cultura veneta nella ristorazione internazionale
Oltre ai ristoranti in Veneto, Vettorello ha aperto nel 2023 un locale a Klagenfurt, in Austria. L’Osteria Veneta vuole diffondere la cultura gastronomica del territorio veneto all’estero, attraverso piatti che raccontano la stagionalità e la composizione tipica degli ingredienti locali. Questa apertura rappresenta un passo importante nella carriera dello chef, che continua a esplorare nuovi mercati e consente di far conoscere la cucina della sua regione a un pubblico internazionale.
Nel 2024 è stato inserito dalla rivista Forbes tra le «100 eccellenze italiane del food», un riconoscimento che sottolinea l’importanza del suo contributo nell’ambito culinario nazionale. La sua attività si sviluppa tra attività imprenditoriali e presenza in eventi globali, mantenendo sempre un legame stretto con le origini e il rispetto per la qualità del prodotto.