Nel panorama delle storie che indagano il sogno umano dell’immortalità, il cinema ha spesso dipinto figure capaci di sfidare il tempo e la morte. L’idea di vivere per sempre attrae da sempre, ma rimane un terreno appannaggio della fantasia. Un esempio recente è “the old guard”, film tratto da una graphic novel che ha riportato in primo piano una narrazione su immortali con poteri straordinari. Il progetto, in attesa del seguito da luglio 2025 su Netflix, ha riproposto al pubblico un classico tema da rivisitare.
Qualche dettaglio sulla trama e i protagonisti
The old guard segue Nile, una giovane soldatessa statunitense ferita durante un’operazione in Afghanistan. La ragazza muore apparentemente, ma si risveglia poche ore dopo senza ferite, scoprendo di essere diventata immortale. Viene accolta da un gruppo di persone simili, guidato da Andy, un leader che vive da millenni. Il gruppo ha appena scampato un agguato teso da un agente della CIA, ma questa caccia non si ferma: dietro c’è il capo di un colosso farmaceutico deciso ad usare il loro segreto per estendere la vita media. Nel frattempo Nile prova a comprendere la nuova condizione e il team affronta il peso del passato e le tensioni interne, come il tradimento che colpisce Andy.
Il racconto si sviluppa tra azione e momenti di introspezione, evidenziando la convivenza tra avere poteri fuori dal comune e le fragilità umane. La missione, il pericolo costante e la scoperta della propria identità sono i fili conduttori che tengono insieme il film.
Leggi anche:
Influenze visive e dinamiche narrative
The old guard richiama atmosfere già note agli appassionati di film di fine anni Novanta e inizio Duemila. Le scene d’azione si intrecciano a tensioni drammatiche che, pur semplici nell’intento, riescono a mantenere alta l’attenzione. La gestione dei combattimenti ricorda serie come Underworld, con coreografie precise ma non eccessivamente estese.
L’idea di un gruppo di eterni dotati di poteri richiama figure archetipiche, infatti i personaggi rispecchiano ruoli riconoscibili: il leader saggio, il nuovo arrivato inesperto, l’antagonista misterioso. Non mancano però alcuni elementi di inclusione moderna che aggiornano questa mitologia classica. Questi aspetti hanno permesso al film di piacere a un pubblico ampio, anche se manca una spinta più profonda nell’esplorazione emotiva.
Personaggi principali e sviluppo del carattere
Nonostante il cast ricco e variegato, con Charlize Theron protagonista insieme a Matthias Schoenaerts, Chiwetel Ejiofor e Luca Marinelli, i personaggi mostrano un’interpretazione spesso limitata a stereotipi consolidati. Le emozioni profonde, il tormento individuale e i conflitti interiori appaiono appena accennati durante il film.
I flashback che si riferiscono al passato di Andy raccontano eventi drammatici e traumatizzanti, ma non raggiungono mai una forza narrativa intensamente coinvolgente. Le vite degli altri componenti del gruppo rimangono in secondo piano, senza un approfondimento significativo che permetta di conoscerli sotto una luce più complessa. Il risultato è una narrazione centrata sull’azione più che sulla crescita psicologica.
Come la regia contribuisce al tono del film
Gina Prince-Bythewood ha diretto il film portando una esperienza distintiva soprattutto nelle scene movimentate e nelle fasi più dinamiche. La regista, prima donna afroamericana a guidare un cinecomic ad alto budget, ha saputo gestire l’azione con ritmo e chiarezza. Eppure, il ritmo narrativo perde occasione di dare spazii a momenti di effetto più intenso o riflessivo.
Il film risulta equilibrato e compatto, senza troppe pretese da parte della sceneggiatura. Le lacune nel racconto colpiscono più che altro per la mancanza di coraggio nel lasciare emergere aspetti emotivi più complessi e duraturi. Senza queste ombre, The old guard rimane una storia lineare e piuttosto prevedibile.
Rappresentare l’immortalità nel cinema
Il desiderio di sfuggire alla morte rappresenta il cuore della trama di the old guard. Per i personaggi, questa esistenza senza fine è un fardello oltre che una dote, costellata da perdite, tradimenti e il peso degli eventi lontani nel tempo. La minaccia proveniente dalla compagnia farmaceutica che insegue il segreto della vita eterna sprigiona conflitti che spingono i protagonisti a chiarimenti e scelte decisive.
Il racconto si muove su un’impalcatura semplice dove le azioni contano più delle riflessioni, lasciando spazio a una lotta tra opposti: chi vuole mantenere un ordine naturale e chi cerca di manipolare l’esistenza stessa. Questa prospettiva offre motivi di tensione e di suspense, pur tenendo la narrazione su binari già conosciuti nel genere.
The old guard si propone così come un intrattenimento diretto, basato su un equilibrio tra azione e storia di persone segnate dal tempo, ma sempre immerse in conflitti che coinvolgono corpo e anima. Senza troppe complicazioni la pellicola identifica chiaramente i ruoli, i pericoli da sfidare e il mistero che si cela dietro chi ha scelto o subito un destino senza fine.