Una festa alla periferia di Marotta, in provincia di Pesaro Urbino, si è trasformata in tragedia la sera del 25 aprile 2025. Sandro Spingardi, 70 anni, avrebbe aperto il fuoco dopo una lite scaturita per motivi apparentemente futili, uccidendo la cognata e ferendo gravemente la nipote. I carabinieri sono intervenuti rapidamente, fermando l’uomo che si era barricato in un capanno vicino a una casa di campagna. Al momento non risultano altri feriti.
Contesto e dinamica della lite
La vicenda si è svolta verso le 21.00 in un’area periferica di Marotta durante una festa a cui partecipavano anche dei bambini. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, la scintilla è scattata per motivi banali, forse rumori o schiamazzi, in un clima già teso a causa di vecchie incomprensioni tra le persone coinvolte. La lite è degenerata rapidamente fino all’azione violenta di Spingardi, che ha impugnato un’arma da fuoco.
Le tensioni accumulate nel tempo tra la vittima e l’aggressore hanno probabilmente contribuito a far precipitare la situazione. In momenti come quelli, l’attenzione delle forze dell’ordine sulla gestione di conflitti familiari dovrà sicuramente essere maggiore. Lo scenario, con bambini presenti e famiglie riunite, ha reso l’episodio ancora più grave per la comunità locale.
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L’intervento dei carabinieri e l’arresto in flagranza
Dopo la sparatoria, Spingardi ha cercato di sottrarsi alla cattura rifugiandosi in un capanno degli attrezzi attiguo a una casa di campagna nelle vicinanze. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato e bloccato la zona senza mettere ulteriormente a rischio gli astanti. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato, con l’accusa di omicidio volontario e tentato omicidio.
Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha impedito ulteriori tragedie. Non sono stati segnalati danni a terze persone o danni materiali oltre quelli connessi all’azione armata. L’arresto è stato eseguito senza resistenza, secondo quanto riferito dagli agenti, nonostante l’uomo avesse tentato di nascondersi.
Vittime dell’aggressione: la cognata morta e la nipote ferita
La vittima è stata identificata come Griselda Cassia Nunez, 44 anni, di origine boliviana. È deceduta sul posto a causa delle ferite riportate. La figlia della donna, Kenia Cassia Vaca, 28 anni, è rimasta ferita ed è stata soccorsa e trasportata in ospedale. Le sue condizioni sono state giudicate gravi ma stabili.
La presenza di alcune famiglie e bambini durante l’evento ha acuito il senso di allarme tra i residenti. I soccorritori hanno operato rapidamente per stabilizzare Kenia e garantire la sicurezza del luogo. Le indagini sono in corso per chiarire ogni dettaglio della vicenda e per accertare con precisione le dinamiche dell’aggressione.
Reazioni della comunità e gestione dell’emergenza
La comunità di Marotta ha accolto con sgomento la notizia dell’accaduto. I residenti, che conoscevano le persone coinvolte, hanno espresso preoccupazione per la sicurezza nel quartiere e per la presenza di tensioni latenti. Le autorità locali chiedono calma e collaborano con le forze dell’ordine per mantenere la zona sotto controllo.
Le strutture sanitarie hanno fornito assistenza tempestiva alle vittime mentre la polizia prosegue con le indagini e con la raccolta di testimonianze. Sul posto è stato attivato un coordinamento tra carabinieri, soccorritori e istituzioni per affrontare le conseguenze dell’evento e prevenire nuovi episodi violenti.
L’episodio ha riportato al centro dell’attenzione il tema della gestione dei conflitti familiari e della sicurezza nei luoghi pubblici durante manifestazioni o feste private. Le autorità giudiziarie valuteranno ora la posizione dell’arrestato e gli sviluppi delle indagini.