L’anno 2024 segna un passo avanti concreto per l’economia sostenibile in Italia, con un aumento delle vendite di prodotti certificati Fairtrade e la diffusione di pratiche commerciali più eque lungo la filiera. L’attenzione verso la trasparenza e il rispetto dei diritti umani si riflette nei numeri contenuti nel Bilancio sociale 2024 di Fairtrade Italia, che evidenzia trend di crescita importanti nel consumo e nella presenza di questi prodotti sul mercato nazionale.
Valore delle vendite dei prodotti fairtrade in italia supera i 550 milioni di euro
Nel corso del 2024, i prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade hanno raggiunto un valore di mercato superiore ai 550 milioni di euro in Italia. Questo valore comprende sia le materie prime certificate sia i prodotti trasformati che incorporano almeno un elemento Fairtrade, come ad esempio biscotti o snack. Non si tratta quindi solo di merci all’origine, ma anche di articoli finiti che portano il marchio della sostenibilità.
I comparti chiave in crescita
L’andamento positivo si conferma stabile anche in diversi comparti chiave. Le banane Fairtrade, tradizionalmente il prodotto più venduto, hanno superato le 14 mila tonnellate, incrementando i volumi dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Il cacao mostra una ripresa notevole, tornando sopra le 10 mila tonnellate con un aumento del 5%. Anche lo zucchero di canna certificato cresce, seppur più lentamente, con un +0,5%. Il caffè, nonostante gli alti e bassi del mercato globale e una forte impennata dei prezzi, ha fatto registrare una crescita del 12,5% riportando le vendite oltre le 800 tonnellate. Questi dati indicano non solo maggiori consumi, ma anche una maggiore consapevolezza sulle modalità di produzione.
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Le aziende italiane che scelgono modelli etici aumentano del 3%
L’espansione del mercato Fairtrade riguarda anche il numero di imprese coinvolte. Nel 2024, il 3% in più di aziende italiane ha deciso di dedicarsi all’importazione, trasformazione e distribuzione di prodotti con certificazione Fairtrade. Questo incremento mostra un interesse crescente verso un approccio più responsabile nel confezionamento e nella commercializzazione.
Le imprese che scelgono questi modelli adottano processi attenti ai diritti dei lavoratori e alla sostenibilità ambientale, rendendo più trasparente tutta la filiera dalla materia prima fino al prodotto finito. In molti casi, queste aziende utilizzano la certificazione come leva per migliorare la reputazione e affermarsi in un mercato sempre più attento a valori etici.
Composizione delle aziende fairtrade
La crescita delle imprese Fairtrade include sia realtà consolidate sia nuove aziende interessate a integrare nella propria offerta prodotti che rispettano standard riconosciuti a livello internazionale. Questo aumento contribuisce anche a far salire il numero di referenze disponibili sugli scaffali, in particolare nella grande distribuzione organizzata.
Maggiore presenza di prodotti fairtrade nei punti vendita e nel mercato non food
L’ampliamento dell’offerta Fairtrade si riflette in un aumento delle referenze a disposizione dei consumatori nei punti vendita italiani. In particolare, la grande distribuzione ha incrementato la presenza di prodotti certificati, facilitando l’accesso a questi beni anche grazie a politiche commerciali mirate. Il marchio Fairtrade appare inoltre sempre più spesso in categorie diverse da quelle alimentari.
Nel campo del non food, alcuni comparti hanno visto crescite significative. Il cotone certificato Fairtrade ha fatto registrare un rialzo del 40%, con un numero maggiore di aziende tessili italiane e distributori che ne propongono articoli. Anche i fiori recisi Fairtrade hanno ampliato la quota di mercato del 28%, segnalando una richiesta crescente per prodotti coltivati secondo criteri di equità e trasparenza.
Questi risultati sottolineano un’evoluzione della domanda, che si sposta oltre il solo ambito alimentare verso un concetto più ampio di consumo responsabile. I punti vendita hanno ripensato il loro assortimento per rispondere a clienti sensibili alle storie di filiera e ai diritti umani.
La percezione del consumatore italiano verso i prodotti etici secondo una ricerca nielsen
Uno studio Nielsen realizzato per Fairtrade Italia indica che oltre il 60% degli italiani considera affidabili i prodotti etici. Questo dato esprime una fiducia crescente verso marchi e certificazioni che assicurano condizioni di lavoro dignitose e pratiche rispettose delle comunità produttive.
La ricerca evidenzia che i consumatori valutano con attenzione l’origine dei prodotti e la trasparenza delle aziende, dimostrando interesse per temi come la sostenibilità ambientale e la tutela sociale. Il giudizio positivo influenza le scelte di acquisto e spinge sempre più persone a privilegiare prodotti che non compromettono i diritti dei lavoratori.
Anche se la consapevolezza è aumentata, restano differenze territoriali e di fascia di età nelle attitudini verso il consumo etico. A livello generale, però, la fiducia suggellata dalla ricerca mostra come il mercato Fairtrade sia percepito come un’opportunità valida per coniugare qualità e responsabilità.
Questi elementi delineano un quadro economico e sociale che coinvolge imprese, consumatori e istituzioni in un percorso verso la definizione di scelte più equilibrate, con una presenza crescente di prodotti Fairtrade nelle abitudini quotidiane.