L’iran accusa il g7 di ignorare l’aggressione israeliana nel conflitto in medio oriente

L’iran accusa il g7 di ignorare l’aggressione israeliana nel conflitto in medio oriente

Il ministero degli Esteri iraniano critica il G7 per la mancata condanna di Israele, denunciando aggressioni e danni civili in Medio Oriente e chiedendo un intervento urgente del Consiglio di Sicurezza ONU.
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Il ministero degli Esteri iraniano critica duramente il G7 per la sua posizione sul conflitto con Israele, denunciando aggressioni israeliane e chiedendo un intervento più deciso del Consiglio di Sicurezza ONU per tutelare l’Iran e la stabilità regionale. - Gaeta.it

Le recenti dichiarazioni del ministero degli Esteri iraniano hanno riacceso le tensioni diplomatiche sul conflitto in Medio Oriente. Il portavoce esmail baghaei ha criticato aspramente le conclusioni del g7 riguardo agli scontri tra iran e israele, denunciando un’interpretazione parziale degli eventi e un silenzio sui danni provocati agli obiettivi civili iraniani.

La posizione ufficiale iraniana sulle conclusioni del g7

esmail baghaei, durante un intervento ufficiale, ha definito “ignorante” l’approccio del g7 al conflitto, lamentando la mancanza di attenzione verso i danni causati dalle azioni israeliane sul territorio iraniano. Secondo baghaei, le valutazioni del gruppo delle potenze economiche non tengono conto della presunta aggressione illegale di israele, che avrebbe scatenato il conflitto senza provocazione. Il portavoce ha sottolineato il peso delle vittime civili e i danni delle infrastrutture pubbliche subite dall’iran, elementi che a parere di teheran restano sottovalutati o del tutto esclusi dal dibattito internazionale promosso dal g7.

La critica si concentra soprattutto sull’assenza di una condanna chiara e diretta a israele da parte dei paesi membri, colpevoli – sempre secondo baghaei – di aspettare troppo a intervenire o di rimanere neutrali su fatti che ritiene lampanti. Il messaggio del ministero sottolinea un senso di isolamento diplomatico che l’iran avverte proprio in un momento delicato come questo, a pochi mesi dal 2025.

La chiamata ai membri permanenti del consiglio di sicurezza onu

baghaei ha fatto appello ai membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, invitandoli a rispettare ciò che definisce “doveri morali e legali”. Questa richiesta punta a una maggiore assunzione di responsabilità nei riguardi della risoluzione pacifica del conflitto, ma soprattutto a un intervento con azioni concrete che tutelino l’integrità dello stato iraniano. Nel discorso pubblicato sul suo profilo X, baghaei ha ribadito la necessità che queste potenze agiscano per prevenire ulteriori escalation, mantenendo la sicurezza secondo quanto stabilito dalla carta dell’ONU.

La posizione iraniana evidenzia anche una richiesta implicita di controllo e intervento sulle attività militari prossime agli impianti nucleari del paese. Secondo baghaei, israele avrebbe violato norme internazionali tutelate proprio dal Consiglio di Sicurezza, mettendo a rischio la stabilità regionale. Il riferimento agli impianti nucleari riflette le crescenti preoccupazioni legate alla sicurezza energetica e militare iraniana rispetto agli attacchi subiti.

Il contesto del conflitto iran-israele e il richiamo alla carta dell’onu

Il ministero degli Esteri iraniano, tramite il suo portavoce, ha definito le azioni israeliane come una “guerra di aggressione non provocata” contro l’iran, denunciando una palese violazione della Carta dell’ONU. Questo documento, base del diritto internazionale, vieta agli stati di utilizzare la forza contro altri paesi salvo casi di autodifesa o autorizzazione specifica. A detta di baghaei, israele ha superato questi limiti agendo unilateralmente.

Quello che emerge è un chiaro tentativo di presentare teheran come vittima di un’aggressione ingiustificata. Le accuse si focalizzano sulle responsabilità legali internazionali che non sarebbero rispettate da israele, e sul silenzio o l’ambiguità con cui alcuni attori globali, come il g7, avrebbero trattato la questione. Questo conflitto si inserisce in un quadro più ampio di tensioni accumulate negli anni, tra accuse reciproche e continue operazioni militari nella regione.

Il nodo degli impianti nucleari nel conflitto

La questione del rispetto della Carta dell’ONU riguarda anche la tutela degli impianti nucleari, che rappresentano un nodo strategico cruciale per l’iran e un motivo ricorrente di scontro con israele, preoccupato da un possibile sviluppo atomico iraniano. Le recenti rivelazioni e gli attacchi riferiti pongono ancora più forte l’attenzione su questi siti, che si trovano al centro di un dibattito internazionale acceso.

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