L’industria manifatturiera della provincia di udine tra segnali di ripresa e incertezza nel 2025

L’industria manifatturiera della provincia di udine tra segnali di ripresa e incertezza nel 2025

L’industria manifatturiera di Udine nel primo trimestre 2025 mostra segnali di ripresa con aumento della produzione e delle vendite rispetto al quarto trimestre 2024, mentre occupazione resta stabile in un contesto internazionale incerto.
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All’inizio del 2025, l’industria manifatturiera di Udine mostra un lieve recupero nella produzione e nelle vendite, con occupazione stabile e prudente ottimismo nonostante le incertezze internazionali. - Gaeta.it

L’avvio del 2025 mostra l’industria manifatturiera della provincia di Udine in una fase di contenuto recupero, nonostante il contesto internazionale incerto e i problemi economici diffusi. Il primo trimestre registra un aumento della produzione e delle vendite rispetto agli ultimi mesi del 2024, anche se il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia ancora cali tendenziali. In questa situazione i livelli di occupazione si mantengono piuttosto stabili, mentre le aziende esprimono un atteggiamento prudente sulle prospettive future. Analizziamo in dettaglio i dati e le dinamiche che caratterizzano questo scenario.

Andamento della produzione industriale e utilizzo degli impianti

Nel primo trimestre del 2025, la produzione manifatturiera della provincia di Udine ha mostrato un aumento dell’1,8% rispetto al quarto trimestre del 2024. Questo dato segnala una ripresa rispetto ai mesi precedenti, in un quadro ancora segnato da una domanda complessivamente debole. Se però confrontiamo il primo trimestre del 2025 con lo stesso periodo dell’anno scorso, registriamo una flessione del 2,2%, che rappresenta comunque un miglioramento rispetto alla contrazione del 3,5% subita nel quarto trimestre del 2024.

Un andamento in evoluzione

Si tratta dunque di un andamento in evoluzione, dove un calo tendenziale più contenuto lascia sperare in una possibile stabilizzazione o ripresa nei prossimi mesi. In parallelo, il grado di utilizzo degli impianti è salito al 75,2%, migliorando rispetto al 73,2% fatto registrare nel trimestre precedente. Questo valore indica una maggiore attività nelle linee produttive, segno che alcune aziende hanno rialzato i livelli di produzione cercando di assorbire la domanda residua.

L’indagine congiunturale condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine mette in evidenza come questo incoraggiante aumento non abbia ancora raggiunto un pieno ritorno ai livelli dello scorso anno, ma suggerisce un miglioramento nelle dinamiche produttive. Il confronto tra trimestri mostra una fase di uscita da condizioni più critiche che avevano caratterizzato la fine del 2024.

Evoluzione delle vendite e prospettive del mercato

Le vendite delle imprese della provincia seguono un andamento simile alla produzione. Nel primo trimestre del 2025 si è registrato un aumento congiunturale del 2,3%, un dato che evidenzia una discesa della contrazione e una prima risposta positiva dal mercato. Tuttavia, anche qui il confronto con il primo trimestre 2024 segnala una flessione del 2,6% su base annua.

L’incremento rispetto agli ultimi mesi del 2024 potrebbe indicare una ripresa della domanda, almeno in alcune aree di mercato. Le aspettative degli imprenditori, pur caratterizzate da cautela, mostrano un certo margine di ottimismo. La presenza di incertezze dovute alle tensioni geopolitiche e ai possibili dazi commerciali pesa sulle scelte aziendali, ma la maggior parte degli imprenditori si attende che la produzione rimanga stabile o aumenti nei prossimi mesi.

Rimane rilevante il ruolo del mercato estero: la Germania si conferma il principale partner commerciale della provincia di Udine. Gli scambi con gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato per importanza, con prospettive di miglioramento. In Europa, in particolare nell’area UE e in Germania, si prevede un recupero della domanda che potrebbe sostenere l’industria locale.

Occupazione e trend nei settori strategici

L’occupazione nel comparto manifatturiero della provincia di Udine resta sostanzialmente stabile. Il dato più recente mostra una lieve contrazione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, segno che il mercato del lavoro industriale non subisce forti scossoni. Questo livello di stabilità, in un contesto di difficoltà, mantiene importanti margini di tenuta sociale ed economica.

Alcuni settori chiave della manifattura segnalano invece tendenze più variegate. La chimica, pur essendo ancora sotto il livello dello scorso anno , registra una crescita notevole del 5,5% nel confronto con il trimestre precedente. La siderurgia mostra un aumento congiunturale del 3,0%, accompagnato da una flessione tendenziale del 3,0%. Il comparto della carta, invece, evidenzia un’impennata della produzione del 15,3% rispetto al trimestre precedente, anche se mantiene una leggera riduzione su base annua .

Questi risultati indicano come alcuni rami della manifattura si stiano riprendendo in modo più deciso rispetto ad altri, ma resta netto il segnale di difficoltà ancora presenti nel medio periodo. L’occupazione stabile riflette la volontà delle imprese di mantenere attive le proprie linee produttive, in attesa di una svolta più netta delle condizioni economiche.

Scenari internazionali e parole del presidente di confindustria udine

Le aziende della provincia di Udine affrontano l’attuale scenario internazionale con prudenza. I rischi legati ai conflitti geopolitici, l’instabilità dei mercati e la possibilità di nuove barriere doganali restano pressanti. Le imprese percepiscono una situazione difficile da prevedere, anche se in crescita è il sentimento di un cauto ottimismo.

Un’indagine Confindustria mostra che il 79% degli imprenditori prevede che la produzione rimarrà stabile nei prossimi mesi, mentre il 20% immagina una crescita. Solo una minima parte, l’1%, si attende un calo. Questi dati confermano un cambiamento di tono rispetto al passato recente, orientato verso una gradualità di miglioramento.

Luigino Pozzo, presidente di Confindustria Udine, ha commentato a febbraio 2025 la situazione sottolineando come, in questo contesto complesso, esistano comunque spazi per opportunità. La variabilità delle politiche commerciali sta spingendo molte imprese a ripensare le proprie strategie, cercando di rendersi più competitive e solide nel lungo periodo.

Pozzo ha indicato anche il piano infrastrutturale della Germania come un elemento potenzialmente favorevole per la crescita europea e per l’economia del Friuli Venezia Giulia. L’intervento tedesco potrebbe spingere la domanda nell’area e rafforzare il legame commerciale con la provincia di Udine. Rimane però aperta l’esigenza di una politica industriale a livello europeo, in grado di tutelare e valorizzare il patrimonio produttivo nazionale e territoriale.

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