La Liguria, regione con la più alta percentuale di popolazione over 65 in Italia, ospita circa 104mila persone con diagnosi di tumore. Questi dati derivano da uno scenario nazionale che conta 3,7 milioni di casi ma pone la Liguria in una posizione particolare, anche per i fattori di rischio legati agli stili di vita. Un progetto in corso a Genova mira a diffondere conoscenze essenziali sulla prevenzione del cancro, coinvolgendo esperti e cittadini con iniziative dirette e informazione.
La situazione oncologica e i fattori di rischio nella regione liguria
In Liguria, quasi il 29% della popolazione ha più di 65 anni, un dato che supera la media italiana del 24% e rappresenta un elemento chiave per il numero di diagnosi oncologiche registrate. L’età avanzata è un fattore di rischio non modificabile, ma altre cause correlate allo stile di vita peggiorano il quadro generale. Il sovrappeso interessa il 30,2% dei liguri, mentre il 9,5% è classificato come obeso, valori superiori alla media nazionale. Quasi un quarto della popolazione ligure fuma sigarette, con una percentuale più alta rispetto ad altre aree del Paese.
Il consumo di alcol è particolarmente significativo in Liguria: il 64,9% dei cittadini dichiara di bere, contro il 58,4% della media italiana. Questa abitudine è responsabile di circa il 4% dei casi di cancro, equivalenti a quasi 500 diagnosi ogni anno nella regione, su un totale nazionale di 15.600. L’alcol contribuisce a tumori di organi come esofago, fegato, colon-retto, mammella e altre zone della cavità orale, secondo studi riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità.
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In questa regione, la sedentarietà coinvolge il 23,8% della popolazione, un elemento che unito al sovrappeso e al tabagismo, aumenta il rischio oncologico. Questi dati rappresentano una fotografia importante per le strategie di prevenzione e informazione da attuare con urgenza.
Tour mediterraneo vespucci a genova: un supporto diretto alla prevenzione oncologica
Il Tour Mediterraneo Vespucci, in arrivo a Genova dal primo al 14 giugno, si presenta come una tappa cruciale per la sensibilizzazione alla prevenzione oncologica in Liguria. L’evento si svolge presso il ‘Villaggio Italia’ a Calata Mandraccio e vede la collaborazione di quattro istituzioni scientifiche: Aiom, Fondazione Airc, Fondazione Aiom e la Società italiana di radiologia medica e interventistica. Questi partner mettono a disposizione competenze e materiali informativi rivolti a tutta la cittadinanza.
Il Tour fa parte di un progetto più ampio, nato da quasi due anni di navigazione attraverso cinque continenti e oltre 50mila miglia nautiche, con numerose soste in porti del Mediterraneo. La presenza degli oncologi per cinque giorni a Genova offre ai cittadini visite, consigli e materiale educativo, ponendo l’accento sugli stili di vita sani e sulla necessità di aderire ai programmi di screening.
In Liguria si stimano circa 12mila nuovi casi di tumore all’anno, con una quota del 40% di questi evitabili adottando comportamenti più salutari e partecipando a programmi di diagnosi precoce.
Il ruolo del consumo di alcol e l’impatto sui tumori più diffusi
L’allarme degli esperti si concentra sul consumo di alcol. Francesco Perrone, presidente di Aiom, sottolinea l’assenza di una dose sicura per il corpo umano: anche piccole quantità possono aumentare il rischio di diversi tumori. La conferma arriva da evidenze cliniche che correlano l’alcol a neoplasie dell’esofago, del fegato, del colon-retto, del seno, delle labbra, della cavità orale, della laringe e della faringe.
Il carcinoma mammario è il tumore più frequente in Italia e l’alcol avrebbe un peso stimato del 4,6% nelle diagnosi del quinquennio 2015-2019. Si tratta di oltre 11.800 casi attribuibili a questa abitudine, con una esposizione particolare femminile, in ragione di differenze metaboliche e dell’interazione con gli estrogeni, ormoni che influenzano il carcinoma della mammella. La combinazione con altri fattori di rischio come fumo e sovrappeso accentua ulteriormente le possibilità di insorgenza della malattia.
Questi dati richiamano l’attenzione sulle campagne di educazione sanitaria, soprattutto sulle fasce di popolazione più vulnerabili e sulle donne in età a rischio.
Adesione ai programmi di screening oncologici in liguria: dati e margini di miglioramento
L’adesione ai programmi organizzati di screening rappresenta un altro punto critico in Liguria. Le percentuali sono inferiori rispetto alla media italiana, condizione che limita l’efficacia della diagnosi precoce.
Per il tumore del colon-retto, solo il 32,8% della popolazione partecipa al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci, mentre la media nazionale è del 34,9%. Per il carcinoma del collo dell’utero, il test Hpv o il Pap test hanno un’adesione del 36,7%, rispetto al 41,5% italiano. Infine, la mammografia vede una partecipazione del 52,2% in Liguria contro il 55,4% nazionale.
Nicoletta Gandolfo, presidente di Sirm, mette in luce l’obiettivo di ampliare la fascia anagrafica interessata dagli screening, includendo fino ai 74 anni la popolazione per mammografia e test colorettale. Questo approccio segue il piano regionale della prevenzione 2021-2025, in linea con il piano nazionale 2020-2025, e punta a ridurre la mortalità per cancro e migliorare la cura.
L’inclusione delle donne tra i 45 e i 74 anni nella mammografia rappresenta un passo concreto verso la cattura precoce della malattia e garantisce un intervento tempestivo. I centri di senologia assicurano anche un percorso multidisciplinare per chi riceve una diagnosi.
La ricerca e la sensibilizzazione come strumenti fondamentali di lotta ai tumori
La ricerca scientifica ha reso possibile il dato che il 40% dei tumori potrebbe essere prevenuto con uno stile di vita adeguato, come spiega Lorenzo Anselmi, presidente di Fondazione Airc Liguria. Alimentazione bilanciata, attività fisica costante e la rinuncia al fumo costituiscono i cardini di questa prevenzione primaria. La promozione dei programmi di screening gratuito resta fondamentale per la diagnosi precoce e per aumentare la sopravvivenza.
Airc sostiene da molti anni la ricerca indipendente e investe in campagne di informazione nelle scuole e nelle comunità, insieme ad altre realtà scientifiche. Grazie a questi sforzi, la metà dei pazienti oncologici oggi può vivere una vita piena e normale. Il lavoro continua, con l’obiettivo di estendere questi risultati a tutti i malati.
Il tour mediterraneo vespucci, un progetto a supporto della cultura scientifica e della salute pubblica
Il Tour Mediterraneo Vespucci nasce da un’idea del ministro della Difesa Guido Crosetto e riceve sostegno da dodici ministeri. L’iniziativa racconta l’esperienza del Tour mondiale Vespucci, navigazione di 20 mesi che ha portato in 32 Paesi esteri la cultura, la storia, la tecnologia e la ricerca italiana. Si tratta di una produzione in partenariato pubblico-privato curata da Difesa Servizi spa e Ninetynine.
Questa iniziativa unisce promozione culturale e scienza, portando la sanità pubblica direttamente alle persone, nelle piazze e sui porti. La particolare attenzione data alla prevenzione oncologica rappresenta un elemento distintivo di questa esperienza, in grado di coinvolgere e informare un pubblico ampio, chiamato a partecipare attivamente alla propria salute.