Il primo trimestre del 2025 mostra un aumento moderato del prodotto interno lordo, sostenuto soprattutto dall’agricoltura e dall’industria, mentre il comparto dei servizi segna una lieve flessione. Questi dati emergono dal rapporto trimestrale di Creagritrend, elaborato dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, che presenta un quadro dettagliato dell’economia italiana con particolare attenzione all’agroalimentare.
Crescita pil e andamento dei settori principali nel primo trimestre 2025
Nei primi tre mesi del 2025 il pil italiano è salito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questa crescita, benché contenuta, indica una ripresa economica distribuita tra vari settori. Il valore aggiunto dell’agricoltura è aumentato dell’1,4%, mentre l’industria ha registrato un incremento dell’1,2% su base congiunturale. Al contrario, i servizi hanno subito un calo dello 0,1%, indicando una fase di stagnazione in questo comparto.
Questi dati riflettono una crescita trainata dalla produzione agricola e industriale, evidenziando come il settore primario continui a mostrare vitalità. Il lieve decremento nei servizi suggerisce una domanda interna ancora debole o una riorganizzazione delle attività in quel settore. L’andamento differenziato tra i comparti contribuisce a una crescita complessiva contenuta ma stabile.
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Tendenze tendenziali del valore aggiunto e investimenti
Osservando l’andamento su base annua, la produzione agricola mantiene livelli stabili senza variazioni significative rispetto al primo trimestre 2024. Invece, l’industria e i servizi segnano aumenti rispettivamente dell’1,3% e dello 0,4%. Questo indica che l’industria continua a rafforzarsi mentre i servizi recuperano lentamente terreno, probabilmente marginalmente influenzati da dinamiche di mercato specifiche.
Gli investimenti fissi lordi sono aumentati dell’1,6% rispetto al trimestre precedente, testimonianza di un risveglio degli investimenti delle imprese. Anche i consumi finali nazionali sono cresciuti, seppur di poco , nonostante una contrazione dell’1,3% della spesa delle famiglie nei beni durevoli. Questa diminuzione potrebbe riflettere una scelta cauta da parte dei consumatori o dinamiche di mercato legate a specifici settori, come l’elettronica e l’automotive.
Performance dell’industria alimentare e bevande
L’industria alimentare ha mostrato segnali robusti, con l’indice della produzione in aumento del 2% tra gennaio e marzo 2025 rispetto allo stesso periodo 2024. Il fatturato è cresciuto del 16% sui mercati esteri e del 5% su quello interno, segnali importanti per la competitività internazionale del settore.
Nel segmento delle bevande si registra un lieve aumento nella produzione e un incremento del 5% nel fatturato estero. Il mercato interno però ha evidenziato una contrazione, suggerendo una dinamica differente tra domanda interna e internazionale. Questi dati testimoniano un’importante spinta all’export, fondamentale per la crescita del settore.
Esportazioni agroalimentari in crescita, importazioni aumentano per prezzi
Le esportazioni agroalimentari crescono del 6,9% nel primo trimestre 2025 rispetto all’anno precedente. Il commercio con i principali paesi partner ha registrato incrementi significativi: +11% verso gli Stati Uniti, +14,8% verso la Spagna e +18,8% verso la Polonia. Tra i prodotti più esportati si evidenziano i lattiero-caseari e la frutta fresca, con incrementi importanti sia in valore sia in quantità.
Le mele hanno aumentato le vendite del 18% in valore e del 20% in quantità, mentre i kiwi hanno segnato una crescita del 27% in valore e del 12,6% su volume. Questi dati confermano un dinamismo del comparto frutticolo destinato all’export. Le importazioni agroalimentari, invece, sono aumentate dell’11,7% rispetto al primo trimestre 2024, a causa dell’aumento dei prezzi di alcune materie prime, come il caffè greggio e il cacao. Si verifica così una maggiore spesa per l’approvvigionamento di commodity essenziali, un fenomeno che potrebbe impattare i costi di produzione interni nei mesi successivi.
Questi numeri mostrano un incontrobilanciato andamento del commercio agroalimentare, dove crescita delle esportazioni e aumento delle importazioni per prezzo si integrano in un quadro economico complesso. Resta da monitorare l’evoluzione dei mercati mondiali e l’effetto sui prezzi delle materie prime.