Alex Salmond, l’ex ‘first minister‘ della Scozia e figura di spicco del movimento indipendentista, è scomparso all’età di 69 anni. I media britannici riferiscono che l’ex politico ha avuto un malore mentre pronunciava un discorso nella Macedonia del Nord. La sua morte segna una fine tragica per un uomo che ha avuto un impatto significativo nella politica scozzese. Salmond ha svolto un ruolo cruciale nel dibattito sull’indipendenza della Scozia, guidando il paese come primo ministro dal 2007 al 2014, periodo durante il quale ha promosso il referendum sull’indipendenza.
La carriera politica di Alex Salmond
Nato nel 1954, Alex Salmond ha cominciato la sua carriera politica all’interno del Partito Nazionale Scozzese , un partito che ha cercato di ottenere l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Divenne leader dell’SNP nel 2004 e, dopo anni di opposizione, nel 2007 riuscì a formare un governo di minoranza, diventando il primo ‘first minister‘ scozzese del suo partito. Durante il suo mandato, Salmond ha fatto pressione per un referendum sull’indipendenza, che si è tenuto nel 2014 e ha visto la vittoria del “No” con il 55% dei voti.
La sua amministrazione ha introdotto importanti riforme in vari settori, tra cui l’educazione e la sanità, ampliando il potere devoluto al governo scozzese. Salmond era un politico carismatico, capace di mobilitare le masse e di far sentire la voce scozzese a livello internazionale. Tuttavia, il referendum è stato una pesante battuta d’arresto per le sue ambizioni indipendentiste.
Le accuse e le dimissioni dall’SNP
Dopo il fallimento del referendum, Salmond si è trovato in un periodo difficile. Nel 2018, si è dimesso dalla leadership dell’SNP e ha rinunciato al suo seggio in Parlamento a seguito di accuse di condotta sessuale inappropriata. Le accuse hanno suscitato indignazione e controversie all’interno del partito e fra i sostenitori. Salmond, in seguito, è stato prosciolto da un processo nel 2020, noto per le sue complessità e per il dibattito pubblico che ha suscitato. Tuttavia, questo episodio ha ulteriormente offuscato la sua reputazione.
Nel 2021, ha fondato un nuovo partito indipendentista, chiamato Alba, con l’intento di mantenere viva la causa scozzese per l’indipendenza. Il suo passaggio a questo nuovo progetto politico è stato visto come un tentativo di rimanere influente nella corrente politica scozzese, nonostante le controversie che lo avevano circondato. La sua vita politica è stata caratterizzata da alti e bassi, con una continua oscillazione fra il consenso e la critica.
L’eredità di Alex Salmond e il richiamo alla sua personalità
Salmond è stato descritto come una figura di contraddizioni, un politico capace di suscitare fervore e animosità in egual misura. La sua carriera è stata segnata da un forte impulso verso l’indipendenza, ma è stata anche accompagnata da momenti controversi e sfide personali. La BBC ha rimarcato il suo ruolo di comunicatore potente che, nonostante le sfide legate alle accuse di condotta, ha cercato di difendere la sua visione di una Scozia autonoma.
Incorporando l’idea che l’indipendenza potesse portare benefici tangibili agli scozzesi, il suo approccio si è basato su argomentazioni economiche e sociali, volto a rassicurare gli elettori sul futuro del paese. La sua morte rappresenta una perdita significativa per il movimento indipendentista e per la politica scozzese in generale. In un mondo sempre più polarizzato, la figura di Salmond non potrà essere dimenticata facilmente, dato il suo apporto radicale e innovativo al dibattito sull’identità scozzese.