L’evoluzione di nina, la cucciola d’orso trovata senza madre nel parco molisano

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Nina, la cucciola d’orso salvata nel parco molisano, cresce giorno dopo giorno. - Gaeta.it

Laura Rossi

5 Settembre 2025

La storia di Nina, la giovane orsa salvata nel versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, prosegue con passi decisi verso una crescita sana. Dopo il ritrovamento senza la madre a inizio maggio, le cure e l’attenzione dedicate a Nina hanno permesso un miglioramento costante del suo stato di salute e delle sue capacità motorie. Questa vicenda si inserisce nel più ampio lavoro di tutela degli orsi bruni marsicani, una specie protetta fondamentale per l’area protetta italiana.

Nina ritrovata senza madre sulle montagne molisane, primo intervento di soccorso

All’inizio di maggio 2025, lungo il versante molisano del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, è stata trovata una giovane orsa, poi chiamata Nina. La cucciola era priva della madre, situazione che destò subito preoccupazione per il suo futuro. Il tempestivo intervento delle squadre del parco ha consentito il recupero dell’animale, trasportato in una struttura protetta per permetterle di ricevere cure adeguate e iniziare un percorso di crescita sotto controllo.

La decisione di allontanare Nina dall’ambiente naturale verso una zona recintata più ampia ha seguito protocolli precisi studiati per accogliere cuccioli di orso senza madri, garantendo sicurezza e spazio sufficiente per favorire lo sviluppo motorio e comportamentale. Questa fase è delicata perché il giovane animale deve imparare a muoversi e adattarsi senza l’aiuto della madre, ma in un contesto che simuli l’habitat naturale quanto possibile.

Le condizioni attuali di nina: salute e sviluppo fisiologico monitorati

A poche settimane dal trasferimento nella nuova area, Nina dimostra ottime condizioni di salute. Gli operatori del parco riferiscono che la cucciola cresce velocemente e acquisisce nuove abilità motorie che le serviranno al suo ritorno in libertà. Il peso stimato si aggira ormai tra i 16 e i 18 chili, segno evidente di una buona alimentazione e di un regolare sviluppo.

Il controllo continuo dello stato fisico della giovane orsa include valutazioni sul movimento, riflessi, capacità di arrampicarsi e di esplorare l’ambiente. Questi aspetti sono fondamentali per preparare Nina a un possibile reinserimento nel parco, nel rispetto delle normative che tutelano la specie e gli abitanti dell’area protetta.

Il ruolo del parco nazionale e i progetti per la tutela degli orsi bruni marsicani

Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise rappresenta uno degli ultimi rifugi per gli orsi bruni marsicani. Questi animali sono considerati una sottospecie a rischio, con una popolazione molto limitata. Progetti mirati al recupero e alla cura di esemplari come Nina fanno parte di un piano più ampio per conservare la specie.

Gli interventi per sostenere cuccioli orfani si inseriscono in un contesto di monitoraggio e prevenzione, necessario per contrastare le minacce che questi orsi incontrano, come incidenti o conflitti con attività umane. La morte recente di Amarena, orsa nota e amata nel parco, ha messo in luce la fragilità di questa popolazione e l’urgenza di azioni protettive. Per questo, il recupero di Nina è un tassello importante nelle strategie di salvaguardia del patrimonio faunistico italiano.

Cosa succederà a nina: ipotesi e linee di intervento future

Il percorso di Nina nei prossimi mesi sarà determinato dalle sue capacità di adattamento e sviluppo. Gli esperti valuteranno periodicamente progressi fisici e comportamentali, per decidere il momento migliore per un reinserimento graduale nel suo ambiente naturale.

Il trasferimento in una struttura recintata più ampia ha permesso di osservare da vicino la crescita della cucciola e di intervenire in caso di difficoltà. Questi spazi servono anche per simulare condizioni simili a quelle del parco, facilitando la futura autonomia della giovane orsa. A lungo termine, l’obiettivo è ridare a Nina la possibilità di vivere libera nel suo habitat storico, contribuendo a rafforzare la popolazione locale degli orsi bruni marsicani.

Le operazioni di recupero e reinserimento sono delicate. La gestione di Nina rispecchia protocolli adottati da esperti in fauna selvatica, che cercano di equilibrare la necessità di assistenza e la preservazione dei comportamenti naturali dell’animale. Ogni passo è seguito da biologi, veterinari e guardiaparco che lavorano per sostenere la specie senza comprometterne l’indipendenza.