Le Vie dei Tesori torna in Sicilia e, per la prima volta, si estende fino a Mantova, proponendo un festival culturale lungo due mesi con itinerari che aprono siti solitamente inaccessibili. Ogni angolo delle città coinvolte diventa un episodio vivo della storia e dell’arte, raccontato da centinaia di giovani guide dentro monumenti, spazi pubblici e naturalistici, dando voce alla memoria collettiva attraverso passeggiate e racconti.
Un museo diffuso tra storia e luoghi nascosti per una Sicilia da scoprire
Dal 20 settembre al 16 novembre, sedici città siciliane si trasformano in un percorso culturale che offre più di 400 siti accessibili, molti dei quali inediti al grande pubblico. Tra catacombe, castelli, oratori barocchi e mosaici romani, l’edizione del 2025 spalanca anche luoghi normalmente chiusi, come aeroporti, torri di controllo, caserme dei Vigili del Fuoco e Prefetture. Questa scelta amplia la conoscenza del patrimonio isolano e invita a vedere la Sicilia sotto nuove prospettive, non limitandosi alla semplice visita di monumenti.
Il festival propone un viaggio tra passato e presente, dove i monumenti non sono solo oggetti da ammirare ma spazi da abitare e ascoltare. L’idea è di accompagnare i visitatori dentro storie intrecciate alla vita quotidiana e alle trasformazioni sociali. Questa dimensione coinvolge anche la narrazione diffusa, capace di fondere arte, storia e memoria collettiva in un’esperienza partecipata.
Protagonisti giovani e studenti: storytelling e formazione sul territorio
Il cuore pulsante dell’iniziativa sono oltre 500 giovani storyteller, provenienti da ambiti diversi: archeologia, storia dell’arte, giornalismo, botanica, architettura. Questi accompagnatori si sommano alle guide turistiche professionali e agli esperti che conducono passeggiate urbane e naturalistiche. Il loro ruolo è far parlare i luoghi, invitando a scoprire dettagli poco noti, leggende e segreti nascosti.
In parallelo, 1.500 studenti siciliani partecipano attivamente grazie a una convenzione con l’Ufficio Scolastico Regionale. Questa collaborazione trasforma gli studenti non solo in visitatori ma in narratori e custodi della cultura locale. Il coinvolgimento educativo si traduce in un’occasione di formazione pratica, con i giovani inseriti nelle attività del festival e capaci di raccontare l’identità dei propri territori.
Questa doppia dinamica, tra professionisti e studenti, rende Le Vie dei Tesori un progetto che unisce patrimonio culturale e comunità, rafforzando la consapevolezza della ricchezza culturale della Sicilia, e ora anche di Mantova.
Settembre sotto il segno di Bagheria, Trapani, Messina e le città del primo weekend
Il primo weekend, il 20 settembre, offre un ricco calendario che coinvolge città come Bagheria, Trapani, Messina, Mazara del Vallo, Termini Imerese e altri centri con storie e peculiarità diverse. Bagheria, famosa per le sue ville, mostra un volto aristocratico ma anche la tradizione artigiana e i luoghi legati alla vita popolare. Trapani esibisce novità come la Villa Immacolatella, il Villino Nasi in stile art nouveau e il Museo San Rocco.
A Messina, città segnata dal terremoto del 1908, l’apertura di ipogei e testimonianze della ricostruzione restituisce una parte importante della sua identità. Mazara del Vallo invita a esplorare la Kasbah e gli altari barocchi, mentre Enna si presenta come il cuore geografico della Sicilia, custode di architetture antiche e tradizioni millenarie. Leonforte rivela monumenti legati alla nobiltà, Alcamo apre giardini e chiese poco conosciute, Termini Imerese fa dialogare archeologia e memoria industriale e Carini rievoca la leggenda della baronessa con i suoi mosaici paleocristiani.
Questa fase iniziale rappresenta un’immersione variegata nelle diverse identità siciliane, offerta da un calendario ricco che spazia dal barocco alle testimonianze romane, fino ai simboli della cultura popolare.
Ottobre segna l’ampliamento a Palermo, Catania, Marsala e oltre con esperienze uniche
Dal 10 ottobre il festival tocca Palermo, Catania, Marsala, Sciacca, Caltanissetta e Corleone; nove giorni più tardi, il 18 ottobre, si aggiungono Ragusa e la novità fuori regione, Mantova. A Palermo si apre un patrimonio immenso con oratori decorati dai Serpotta, chiese, conventi, giardini e dimore private per aperture inedite. Catania mette in mostra l’anfiteatro romano, complesse terme e collezioni private poco conosciute.
Marsala si presenta come città legata al mare e al vento, svelando mulini, campanili e terrazze. Sciacca offre un viaggio che parte dai dolmen preistorici e prosegue tra chiese e dimore borghesi, includendo percorsi sensoriali innovativi come visite basate su odori o realtà virtuale. Caltanissetta mette in primo piano le case-museo di artisti locali, Palazzo Moncada e testimonianze del lavoro in miniera, mentre Corleone organizza laboratori e incontri sul tema della legalità.
Ragusa conferma il suo patrimonio barocco, mentre Mantova, città lombarda, consolida un legame ideale con la Sicilia attraverso il linguaggio universale della bellezza e della cultura, espandendo il festival oltre i confini dell’isola.
Eventi e attività tra passeggiate, musica, sport e degustazioni nei luoghi d’arte
Le Vie dei Tesori non si limita all’apertura delle porte, ma propone un ventaglio di esperienze per coinvolgere tutti i sensi. Si possono ascoltare canti gregoriani, seguire cantastorie popolari, praticare yoga o pilates al tramonto immersi nei giardini storici, andare in canoa con campioni di canottaggio, o muoversi in e-bike tra i vigneti siciliani.
Non mancano le occasioni di degustazioni organizzate nei monasteri, dove i prodotti locali si uniscono al contesto storico creando un’atmosfera unica. Questi momenti uniscono arte, natura e sapori, ampliando la fruizione culturale in un modo originale e diretto.
L’offerta di attività sportive, culturali e sensoriali aggiunge un valore esperienziale al festival, mantenendo alta la partecipazione e coinvolgendo pubblici diversi, dai più giovani agli appassionati di escursioni.
Le Vie dei Tesori 2025 si conferma così un’occasione per riscoprire territori, storie e tradizioni attraverso un mix di visite, racconti e attività che arricchiscono il rapporto tra luoghi e chi li attraversa, rendendo vive le radici culturali e aprendo nuove prospettive di conoscenza e partecipazione.