Le sfide del mare nel xxi secolo: convegno della lega navale italiana a roma il 3 luglio 2025

Le sfide del mare nel xxi secolo: convegno della lega navale italiana a roma il 3 luglio 2025

Il convegno a Roma organizzato dalla Lega Navale Italiana affronta inclusione, accessibilità e formazione nel settore marittimo, coinvolgendo istituzioni e esperti per un futuro sostenibile e aperto a tutti.
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Il convegno della Lega Navale Italiana a Roma del 3 luglio 2025 ha promosso l’inclusione, l’accessibilità e l’innovazione nella formazione nautica, sottolineando il mare come risorsa sociale e culturale aperta a tutti. - Gaeta.it

Il mare resta un elemento centrale per la società e l’economia, ma il nuovo secolo porta con sé questioni complesse legate a inclusione, formazione e accessibilità. A roma, nella Sala Capitolare del Senato, il 3 luglio 2025 si svolge un convegno organizzato dalla Lega Navale Italiana che vuole mettere a fuoco proprio queste tematiche, aprendo un dibattito su come il mare possa essere un bene al servizio di tutti e su quali siano le trasformazioni richieste nell’addestramento dei marinai. L’evento riunisce istituzioni, esperti e rappresentanti di diverse realtà coinvolte nella vita marittima.

La valorizzazione sociale del mare e il suo ruolo come risorsa per tutti

Il primo tema centrale emerso dal convegno riguarda l’accesso al mare come risorsa sociale. La lega navale italiana insiste sull’importanza di abbattere barriere che ostacolano la partecipazione alle attività nautiche, rendendo il mare un luogo aperto anche a chi vive condizioni di fragilità sociale o disabilità. Tra i temi affrontati, ci sono programmi dedicati a donne, giovani, persone con disabilità e a chi si trova in situazioni di disagio economico.

Questi progetti puntano a trasformare il mare da spazio riservato a pochi appassionati o professionisti in un ambiente accessibile in cui si possa sviluppare inclusione. L’organizzazione mette al centro l’idea che una vera fruizione marittima deve superare il semplice aspetto sportivo e ricreativo per diventare un’occasione di crescita personale e di coesione. Durante la sessione, aperta con gli interventi di figure istituzionali come la senatrice Stefania Pucciarelli e la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, si sono affrontate esperienze a livello locale e nazionale che testimoniano un impegno concreto.

L’intervento della ministra locatelli

L’intervento della ministra Locatelli ha sottolineato l’importanza di garantire servizi e strutture adeguate per permettere a tutti di vivere il mare, soprattutto tramite la diffusione di attività sportive inclusive. Sono stati portati esempi di iniziative che integrano l’offerta turistica con progetti sociali, sotto il coordinamento di enti pubblici e associazioni come la Lni. Questo approccio mira inoltre a stimolare la crescita economica locale con un’attenzione particolare alle comunità costiere.

Le nuove frontiere della formazione del marinaio nell’era contemporanea

La seconda parte del convegno si concentra sulle trasformazioni del percorso formativo dei marinai, considerando la complessità del mondo marittimo di oggi e domani. La formazione riguarda non soltanto i marinai militari ma anche quelli mercantili, i diportisti e gli sportivi trascinati dall’interesse verso le attività nautiche. I relatori hanno evidenziato come le sfide attuali richiedano competenze sempre più diversificate, che comprendono non solo la navigazione e la sicurezza, ma anche la sostenibilità ambientale, le nuove tecnologie digitali e la capacità di operare in contesti internazionali.

Il convegno ha poi approfondito l’evoluzione delle accademie navali, degli istituti di formazione e degli enti associativi che si occupano di addestramento nautico. È emerso che, per rispondere alle richieste moderne, diventa fondamentale aggiornare i programmi tradizionali con contenuti che introdurre discipline legate alla robotica, alla gestione dei dati in mare e alle emergenze ecologiche. Inoltre, la formazione oggi deve tenere conto della necessità di inclusione di nuove fasce di utenza, con attenzione a chi si avvicina al mare per passione o sport ma senza un background tecnico.

Approcci pratici e inclusivi nella formazione

Sono state presentate esperienze di scuole nautiche che stanno sperimentando approcci più pratici, con simulazioni e addestramenti sul campo. Si è parlato anche del ruolo degli enti come la lega navale italiana, che accompagnano i giovani nel percorso verso la professionalità o semplicemente nella scoperta del mare attraverso corsi di vela e di apnea. L’amministrazione militare all’interno della marina ha condiviso la propria prospettiva sull’evoluzione delle carriere navali, sottolineando l’importanza della preparazione continua.

L’impegno delle istituzioni e degli enti per un futuro marittimo accessibile e preparato

Il convegno del 3 luglio è stato aperto dagli interventi di alti rappresentanti istituzionali, tra cui il capo di stato maggiore della marina militare, l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, e il presidente della lega navale italiana, l’ammiraglio di squadra Donato Marzano. Queste presenze testimoniano l’attenzione che il mondo politico e militare rivolge al mare, inteso non solo come campo operativo ma come risorsa sociale e culturale.

Le istituzioni si presentano dunque con un ruolo attivo nel sostenere processi di inclusione e rinnovamento formativo, fornendo supporto a progetti di carattere sociale e creando spazi dove la cultura marittima possa svilupparsi. La sinergia tra governo, marina militare e associazioni come la lega navale italiana rappresenta uno strumento per accompagnare la società alle nuove sfide, senza lasciare nessuno indietro.

Temi aperti e prospettive future

I lavori si sono dipanati in due sessioni ricche di contributi e proposte, mettendo al centro il mare come patrimonio condiviso. Sul tavolo rimangono questioni aperte ma anche spunti precisi per costruire un futuro dove l’orizzonte marittimo possa accogliere interessi diversi, in equilibrio tra sport, formazione professionale e inclusione sociale. Il convegno a roma ha richiamato così l’attenzione pubblica su temi che riguardano da vicino tanto la vita delle città costiere quanto il sistema marittimo nazionale.

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