Le proteste contro l’arrivo delle navi da crociera si intensificano in molte città italiane, con Livorno che oggi ospita un presidio davanti al municipio. L’iniziativa è organizzata per il giorno in cui sono previste ben tre grandi navi nello stesso porto, una situazione che riporta al centro del dibattito i problemi legati al traffico turistico di massa e all’impatto ambientale. Questi eventi fanno emergere le difficoltà che le città portuali affrontano nella gestione di flussi turistici spesso poco controllati e poco vantaggiosi per l’economia locale.
Il presidio di livorno contro il sovraffollamento e l’inquinamento da navi da crociera
Il presidio di protesta che si terrà a Livorno alle 10 di questa mattina è stato promosso da Livorno Porto Pulito, associazione che si batte contro l’inquinamento causato dalle navi da crociera. Luca Ribechini, presidente dell’associazione, ha spiegato che oggi attraccheranno tre navi di grosse dimensioni, con oltre 12mila passeggeri complessivi alla loro presenza. In alcuni giorni la città arriva ad accogliere persino 4 o 5 navi nello stesso arco temporale, un carico imponente per l’area urbana.
La maggior parte dei turisti, secondo Ribechini, non rimane in città ma si sposta verso altre località come Firenze, Pisa, Lucca e San Gimignano, lasciando però l’inquinamento prodotto da questi giganti del mare tutto sulle spalle di Livorno. La protesta punta quindi a denunciare un doppio problema: il traffico molto inquinante e i danni legati al sovraffollamento, un peso a carico della città senza che ne possa beneficiare economicamente.
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Turismo di massa e ricadute economiche
Nel 2025 Livorno dovrebbe ospitare quasi 400 navi da crociera con circa 850mila passeggeri in totale. La società di ricerca Risposte Turismo ha rilevato come in realtà solo una piccola parte dei crocieristi scelga di visitare Livorno, meno dell’8%. Le compagnie di navigazione presentano Livorno come una porta d’accesso a Firenze, promuovendo pacchetti con trasferimenti verso varie destinazioni della Toscana.
Questa dinamica limita il beneficio economico diretto per la città, che sopporta invece gli effetti dell’inquinamento e dell’afflusso turistico incontrollato. I comitati di altre città toscane interessate dall’overtourism hanno aderito alla protesta, sottolineando come il guadagno generato dalle crociere finisca per concentrarsi in poche attività, come le compagnie di navigazione e le società di trasporto, mentre il resto della comunità subisce le conseguenze negative.
Inquinamento e impatti sanitari del traffico crocieristico a livorno
Secondo i dati raccolti dall’International Council on Clean Transportation, ogni turista in crociera emette una quantità di CO2 che supera il doppio rispetto all’aereo, calcolata in circa 500 kg per ogni 2000 km percorsi via mare. Livorno, oltre alle grandi navi da crociera, registra un’intensa attività di traffico merci e traghetti per la Sardegna e la Corsica, fatto che colloca il suo porto tra i più inquinati in Europa, all’ottavo posto.
Uno studio commissionato da Livorno Porto Pulito e realizzato da Giuseppe Tattara, docente dell’Università Ca’ Foscari, ha evidenziato che il beneficio economico stimato in 8 milioni di euro correlati alle crociere si scontra con un costo sociale calcolato intorno ai 4 milioni. Questi costi riguardano morti premature, malattie respiratorie, spese mediche e giorni di lavoro persi a causa dell’inquinamento prodotto da polveri sottili. Il rapporto economico contestato dagli studi evidenzia come molti turisti non scendano nemmeno dalla nave e che la spesa media dei passeggeri che visitano la città si aggiri intorno ai 23 euro, dato legato al fatto che i consumi principali vengono affrontati a bordo.
Msc e i progetti di espansione portuale
La compagnia Msc è presente stabilmente a Livorno, dove detiene il 66% della società Porto di Livorno 2000, responsabile della gestione dei passeggeri. Msc ha anche promosso un progetto per la gestione della nuova Darsena Europa, un’opera che prevede l’ampliamento delle banchine per accogliere un numero maggiore di navi da crociera di dimensioni ancora più grandi.
Questo progetto si inserisce in un quadro più ampio di tentativi di espansione portuale che coinvolgono diverse città italiane. Ad Ancona è in corso l’ampliamento del molo Clementino, sostenuto dall’autorità portuale e da Msc, ma contestato da comitati cittadini e amministrazioni locali. Simili iniziative sono attive anche a Genova, Venezia, Ravenna e Cagliari. A Fiumicino si sta pensando a un nuovo porto crocieristico accanto all’area protetta della foce del Tevere, una scelta che genera forte dibattito tra ambientalisti e amministratori.
La tendenza italiana e il confronto con le città europee sul traffico crocieristico
Le compagnie internazionali più grandi stanno costruendo navi sempre più imponenti, come Royal Caribbean, che partecipa a progetti di espansione in porti italiani quali Ravenna e Fiumicino. Tuttavia, la spinta verso queste navi sempre più grandi sembra un fenomeno marcato soprattutto in Italia. In diversi città europee come Barcellona, Amsterdam, Dubrovnik e Dublino, negli ultimi anni gli accessi ai terminal crocieristici sono stati spostati lontano dai centri storici.
Queste località hanno anche ridotto drasticamente il numero di permessi per attracchi, cercando di limitare l’impatto e lo stress provocato dall’overtourism. Questi esempi mostrano modelli alternativi rispetto alla strategia italiana, ancora orientata a favorire l’arrivo di imbarcazioni sempre più grandi, a dispetto delle proteste dei residenti e dei comitati cittadini. “La sfida è trovare un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale,” commentano diversi esperti del settore.