Le marche ultime in italia per qualità dell’assistenza alla salute mentale secondo dati 2023

Le marche ultime in italia per qualità dell’assistenza alla salute mentale secondo dati 2023

Le Marche risultano ultime in Italia per la qualità dell’assistenza alla salute mentale, con carenze strutturali e servizi insufficienti, mentre Matteo Ricci denuncia l’assenza di interventi efficaci post Covid-19.
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Il rapporto 2023 evidenzia che le Marche sono ultime in Italia per la qualità dell’assistenza alla salute mentale, con gravi carenze strutturali e servizi insufficienti, situazione criticata dall’europarlamentare Matteo Ricci che chiede interventi urgenti e maggiori risorse. - Gaeta.it

Il recente rapporto aggiornato al 2023 della società italiana di epidemiologia psichiatrica , riportato da Il Sole 24 Ore, colloca le Marche all’ultimo posto in Italia per la qualità dell’assistenza nella salute mentale. Un’informazione che solleva molte preoccupazioni, soprattutto considerando l’aumento dei disturbi psicologici segnalati nel periodo post pandemia. Il tema della salute mentale continua a mostrare criticità sul piano regionale, con problemi legati a carenza di risorse, mancanza di servizi adeguati e una programmazione trascurata da diversi anni.

Il commento di matteo ricci sulla situazione della salute mentale nelle marche

Matteo Ricci, europarlamentare del Pd e candidato alla presidenza della regione Marche, ha espresso con forza il suo dissenso in merito ai dati emergenti dal rapporto della Siep. Ricci ha criticato apertamente l’operato dell’attuale giunta regionale, accusandola di ignorare le problematiche legate alla salute mentale. Secondo quanto detto, il tema della salute mentale sarebbe stato relegato a un aspetto marginale all’interno dei piani sociosanitari regionali, soprattutto dopo la pandemia da Covid-19, periodo durante il quale i disagi psichici, in particolare tra i giovani, sono aumentati significativamente.

Ricci sostiene che invece di rafforzare l’offerta dei servizi dedicati, le strutture esistenti sono state ridotte o smantellate. Ha sottolineato come manchino una programmazione efficace, azioni preventive e sostegno concreto sia per il personale dedicato che per i pazienti. La precisa denuncia è che chi si trova ad affrontare problematiche di salute mentale nelle Marche deve spesso “arrangiarsi”, e che per chi non può sostenere cure a pagamento l’accesso alle terapie risulti praticamente negato.

Carenze strutturali e mancanza di servizi territoriali adeguati

L’assistenza territoriale nelle Marche appare particolarmente carente. Ricci ha evidenziato la necessità di rimettere al centro delle politiche regionali le unità di salute mentale nei luoghi più vicini ai cittadini: scuole, quartieri e comunità. Questi servizi dovrebbero fungere da primo punto di contatto e prevenzione, consentendo interventi tempestivi sui casi di disagio psicologico.

La mancanza di centri diurni, di personale adeguato e di programmi per la prevenzione contribuisce a un vero isolamento per molte persone affette da disturbi mentali. Gli appuntamenti per visite o colloqui spesso si dilatano nel tempo, generando un vuoto di cura che, come segnalato, lascia molti pazienti senza lavoro e senza sostegno. La rete territoriale deve tornare a funzionare, con strutture dedicate e risorse sufficienti per intercettare i bisogni sui territori e garantire continuità assistenziale.

Le sfide post covid e le esigenze urgenti della regione marche

La pandemia ha innescato un aumento delle difficoltà legate alla salute mentale, soprattutto tra i più giovani, dati che le Marche sembrano non aver affrontato con la dovuta attenzione. L’acuirsi di questi problemi mette in evidenza una gestione insufficiente nel rispondere ai nuovi bisogni. Ricci ha rimarcato la necessità di superare la fase di spot e promesse non mantenute nel sistema sanitario regionale, investendo piuttosto in progetti concreti e continui.

Questa situazione ha trasformato la salute mentale in un “lusso” per pochi, anziché in un diritto accessibile a tutti. Serve un cambio di passo significativo, che riporti la regione a garantire servizi di qualità e inclusivi. Puntare sulla prevenzione, sulle strutture territoriali e sulla formazione del personale rappresenta un’urgenza per fronteggiare una realtà di disagio diffuso che rischia di aggravarsi senza un sostegno adeguato.

Il dibattito intorno al tema della salute mentale nelle Marche resta aperto e acceso, con la politica locale chiamata a scelte concrete per evitare che la regione resti l’ultima in classifica, lasciando così indietro chi soffre in silenzio.

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