Le borse europee frenano nel finale con mercati americani in rialzo e tensioni mediorientali in primo piano

Le borse europee frenano nel finale con mercati americani in rialzo e tensioni mediorientali in primo piano

Le piazze europee chiudono in calo mentre i mercati Usa mostrano forza, influenzati dalle tensioni in Medio Oriente e dalle dichiarazioni di Michelle Bowman sulla possibile riduzione dei tassi Fed a luglio.
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Le piazze europee chiudono in calo per le tensioni in Medio Oriente e l'incertezza sulla politica Fed, mentre Wall Street mostra forza; in Italia gli spread si riducono e i settori bancario e difesa soffrono, con oro in rialzo e dollaro in calo. - Gaeta.it

Le piazze finanziarie europee hanno chiuso oggi in territorio negativo, pur recuperando in chiusura dopo una fase di debolezza, mentre i mercati statunitensi hanno mostrato segnali di forza. La giornata è stata influenzata dalle preoccupazioni per le tensioni in Medio Oriente e dalle dichiarazioni della vicepresidente della Fed Michelle Bowman, che ha lasciato aperta la possibilità di un taglio dei tassi a luglio. I dati di mercato riflettono queste dinamiche, con movimenti contrastanti in diversi settori e un’attenzione particolare agli spread di rendimento e agli asset rifugio come l’oro.

Andamento delle borse europee e americane durante la seduta di oggi

Le principali borse europee hanno registrato ribassi che spaziano da lievi a moderati, con Milano che perde lo 0,85%. Parigi chiude con un calo dello 0,64%, Londra dello 0,2%, Francoforte intorno allo 0,15% e Madrid riesce a chiudere in leggero rialzo dello 0,05%. Il mercato americano invece vede progressi del Dow Jones dello 0,26% e del Nasdaq dello 0,58%, a dimostrazione di una maggiore propensione al rischio nonostante le incertezze geopolitiche.

Riflessioni sulle dichiarazioni di michelle bowman e impatto sul mercato

Il sentiment degli investitori è stato scosso dalle tensioni in Medio Oriente, ma la notizia più rilevante è arrivata dalle dichiarazioni di Michelle Bowman, vicepresidente della Federal Reserve, che ha suggerito la possibilità di un taglio dei tassi già a luglio. Questa apertura ha condizionato le aspettative sui mercati finanziari, incoraggiando una ripresa dei titoli tecnologici e degli indici azionari americani a distanza di qualche ora dall’apertura europea.

Movimenti sui titoli italiani e la questione degli spread di rendimento

Il differenziale tra Btp italiani e bund tedeschi a dieci anni ha segnato un ulteriore calo, attestandosi a 97 punti base. Il rendimento annuo dei titoli italiani è sceso di 1,8 punti al 3,47%, mentre quello tedesco ha perso un punto fermandosi al 2,5%. Questo accenna a una riduzione percepita del rischio paese e a un aumento della domanda per i titoli di Stato italiani.

Dinamiche nei vari settori italiani

Tra i titoli italiani spiccano i movimenti contrastanti nei vari comparti. Settori come la difesa mostrano debolezza: Leonardo ha perso il 2,26%, affiancata da Rheinmetall e Iveco . Questi movimenti sono legati anche alle trattative in corso tra i gruppi per una possibile acquisizione nel settore. Nel settore bancario la giornata è stata complessa: SocGen e Popolare di Sondrio hanno segnato ribassi intorno al 2%, Banco BPM ha perso l’1,8%. Nel frattempo Unicredit ha riavviato l’offerta pubblica di scambio, con un impatto negativo sul titolo che ha lasciato sul terreno l’1,27%.

I petroliferi hanno virato poco sopra o poco sotto la parità. Bp ha guadagnato lo 0,55%, Shell lo 0,24% e TotalEnergies è rimasta sostanzialmente stabile . Eni ha perso lo 0,25%, nonostante abbia incassato 2 miliardi dalla vendita del 20% di Plenitude ad Ares. Il settore del lusso continua a mostrare segni di fatica, con Pandora che ha perso il 5,3%, Moncler l’1,78%, mentre Kering ha tenuto meglio perdendo solo lo 0,45%.

Andamento delle materie prime e valute chiave dopo le novità finanziarie e geopolitiche

I movimenti delle materie prime hanno seguito dinamiche contrastanti. L’oro ha accelerato la sua salita arrivando a 3.387,64 dollari l’oncia, in crescita dello 0,59%, riflettendo la ricerca di beni rifugio in tempi incerti. Il petrolio Wti ha invece perso l’1,03%, scendendo a 73,08 dollari al barile, mentre il gas naturale ha calato di un punto percentuale, attestandosi a 40,53 euro al megawattora.

Evoluzione delle valute principali

Sul fronte valutario, il dollaro ha perso terreno contro euro e sterlina, con valori rispettivamente di 0,86 e 0,74. Questo indebolimento sembra legato ai nuovi segnali della Fed e alla maggiore propensione al rischio degli investitori, che ha spinto a un parziale abbandono della valuta statunitense.

Nel complesso, i mercati finanziari vivono una giornata incerta, influenzata da elementi geopolitici e da segnali contrastanti sulla politica monetaria americana. Gli investitori rimangono in attesa dei prossimi sviluppi che potrebbero influenzare ulteriormente i trend dei prossimi giorni.

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