Le borse europee attendono con prudenza mentre il petrolio reagisce alle tensioni mediorientali

Le borse europee attendono con prudenza mentre il petrolio reagisce alle tensioni mediorientali

Mercati europei cauti per il rialzo del petrolio legato a tensioni tra Israele e Iran; Milano avanza con Ftse Mib a 40.584 punti, spiccano Leonardo e Mediolanum, mentre inflazione UK accelera al 3,5%.
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I mercati europei mostrano cautela con l’aumento del prezzo del petrolio, influenzato dalle tensioni geopolitiche tra Israele e Iran. Milano registra lievi guadagni, soprattutto nel settore bancario e industriale, mentre inflazione e prezzi dell’energia restano sotto osservazione. - Gaeta.it

La seduta odierna dei mercati finanziari europei mostra una certa cautela, influenzata dall’aumento del prezzo del petrolio. Il wti si avvicina ai 63 dollari al barile, mentre il brent supera quota 66 dollari. Questo rialzo è legato soprattutto al peggioramento dei rapporti tra israele e iran, che mantiene gli investitori sulla corda e impone di seguire gli sviluppi geopolitici con attenzione.

Andamento degli indici europei e dinamiche settoriali

L’indice Stoxx 600, che raccoglie le principali azioni europee, ha ceduto circa un quarto di punto percentuale nel corso della giornata. I settori che hanno sofferto di più risultano quelli dei beni di consumo e del comparto immobiliare, con vendite distribuite su titoli considerati più vulnerabili in questo momento. Il settore tecnologico appare invece sostanzialmente invariato, con pochi movimenti degni di nota.

Il bilancio delle principali piazze europee

Il bilancio delle principali piazze europee mostra variazioni contenute. A Francoforte il Dax ha chiuso praticamente piatto con un lieve +0,01%, mentre a Parigi il Cac 40 ha segnato un calo dello 0,36%. Londra si è mantenuta pressoché stabile, attestandosi sul +0,01%. Anche i mercati appaiono in attesa, in vista delle prossime indicazioni macroeconomiche e sviluppi geopolitici.

Momenti chiave della giornata a milano e le performance bancarie

La borsa di milano si distingue per un progresso più visibile, con il Ftse Mib che guadagna lo 0,09%, arrivando a 40.584 punti. Tra i titoli spiccano alcune performance positive significative. Leonardo ha ottenuto un rialzo del 2,59%, sostenuta probabilmente da aspettative favorevoli sul settore della difesa e della tecnologia aerospaziale. Mediolanum ha chiuso con un +1,67%, mentre Iveco e Nexi hanno registrato rispettivamente +1,2% e +1,18%. Quest’ultima società ha avviato un programma di riacquisto di azioni, che ha innescato interesse tra gli investitori.

Settore bancario al centro dell’attenzione

Il settore bancario rimane al centro dell’attenzione, con il cosiddetto risiko in primo piano. Banco BPM ha registrato un aumento dell’1,13%, BPER si è attestata a +0,92%. Il Sole 24 Ore ha riportato che JpMorgan detiene il 9% di BPER, con una parte del pacchetto riferita a Unicredit e il restante 5% a Unipol. Unicredit ha chiuso in lieve rialzo , mentre Unipol ha registrato +1%. Tra i titoli in calo figurano Amplifon e Campari , che risentono di prese di profitto o segnali negativi settoriali.

Inflazione, spread e i prezzi dell’energia nel contesto europeo

Nel Regno Unito, i dati sull’inflazione di aprile hanno mostrato un’accelerazione fino al 3,5%, un livello che non si vedeva da 15 mesi. Nonostante questo, la borsa di Londra resta piatta. Questo andamento riflette probabilmente la prudenza degli operatori su temi economici e politici che influenzano la sterlina e i mercati in generale.

In Italia, lo spread tra Btp e Bund resta stabile intorno ai 100 punti base, confermando un diverso sentiment rispetto ad altri Paesi dell’area euro. Intanto cresce il prezzo del gas naturale in Europa. I contratti Ttf sul mercato di Amsterdam sono saliti del 1,6%, arrivando a 37,5 euro per megawattora. Questo aumento è legato a vari fattori, tra cui la domanda elevata e alcune tensioni geopolitiche che influenzano il settore energetico.

Euro e dollaro restano nel mirino dei mercati valutari

Sul fronte dei cambi, l’euro si mostra in recupero rispetto al dollaro. La moneta unica viene scambiata a 1,1324 dollari, registrando un apprezzamento nei confronti del biglietto verde. Questa dinamica valutaria è seguita da vicino sul mercato, perché influenza esportazioni, importazioni e la competitività delle economie europee rispetto agli Stati uniti. Il cambio tra euro e dollaro rappresenta da sempre un indicatore fondamentale per capire il clima economico globale e le aspettative degli investitori.

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