Riaperto il caso manuela murgia, avviate le analisi sui vestiti per risalire al dna dell’ex fidanzato

Riaperto il caso manuela murgia, avviate le analisi sui vestiti per risalire al dna dell’ex fidanzato

La riapertura delle indagini sulla morte di Manuela Murgia a Cagliari coinvolge l’ex fidanzato Enrico Astero, con analisi forensi sugli indumenti e un incidente probatorio in tribunale per chiarire le cause del caso.
Riaperto Il Caso Manuela Murgi Riaperto Il Caso Manuela Murgi
Riaprono le indagini sulla morte di Manuela Murgia, 16enne trovata morta a Cagliari nel 1995, con nuove analisi sugli indumenti e l’iscrizione dell’ex fidanzato per omicidio volontario. - Gaeta.it

Il mistero che circonda la morte di manuela murgia, la ragazza di 16 anni trovata senza vita nel 1995 a cagliari, torna al centro dell’attenzione dopo la riapertura delle indagini. Sono state aperte le buste contenenti gli indumenti della ragazza per avviare le analisi che potrebbero chiarire le cause della sua morte e coinvolgere definitivamente l’ex fidanzato, indagato per omicidio volontario.

La riapertura del caso e l’iscrizione dell’indagato

La tragedia si è consumata il 5 febbraio 1995 nel canyon della necropoli di tuvixeddu, a cagliari. All’epoca, la morte di manuela murgia era stata archiviata come suicidio. Solo lo scorso 30 marzo, dopo quasi trent’anni, il fascicolo è stato riaperto. A maggio, l’ex fidanzato di manuela, enrico astero, oggi 54 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.

Questa svolta ha portato a un nuovo fascio di accertamenti e perizie. Le autorità vogliono fare chiarezza sulla presenza di eventuali tracce biologiche sui capi indossati dalla ragazza. L’obiettivo è confrontare ogni elemento rilevato con il dna di astero per capire se ci siano collegamenti diretti che confermino un coinvolgimento nella morte.

L’incidente probatorio e le prime fasi delle analisi

Questa mattina, in tribunale a cagliari, si è svolto l’incidente probatorio alla presenza di avvocati, consulenti tecnici e dell’indagato enrico astero. L’udienza ha avuto un ruolo cruciale perché ha affidato agli esperti l’incarico di analizzare i reperti ritrovati nel maggio scorso presso l’istituto di medicina legale dove venne eseguita l’autopsia.

Le indagini riguarderanno il corpo di manuela murgia e soprattutto gli indumenti che portava al momento della scoperta, sigillati da tempo. Gli esperti cercheranno tracce biologiche utili per estrapolare profili genetici da confrontare con quelli raccolti robustamente nel corso delle indagini. Il primo passo è stato quindi l’apertura delle buste contenenti gli abiti presso il comando dei carabinieri del Ris di cagliari, dove si sta procedendo al repertamento del materiale.

Il ruolo dei periti e delle forze dell’ordine nelle indagini tecniche

A seguire le analisi, coordinate dal gip giorgio altieri, ci sono i periti del Ris di cagliari. Il loro compito è molto delicato: dovranno accertare se ci siano segni di violenza, tracce biologiche, o elementi che possano ricondurre a un’aggressione o a un coinvolgimento terzo. Le attività si concentreranno sia a livello biologico che dattiloscopico e merceologico.

Gli addetti si prenderanno circa 80 giorni per completare le analisi e fornire risposte precise alla procura. Su questi si basa tutta la procura per poter eventualmente procedere con ulteriori azioni giudiziarie. La scientifica, infine, svolgerà un’indagine molto attenta per non compromettere nessun elemento fondamentale presente sui reperti.

I consulenti delle parti e le aspettative della difesa e della famiglia

Le parti coinvolte nel processo si sono affidate a consulenti esperti per proteggere propri interessi. La famiglia di manuela, rappresentata dagli avvocati giulia lai e bachisio mele, ha scelto come consulente tecnico emiliano giardina, noto per le sue competenze nei casi criminali. La loro speranza è di scoprire prove inconfutabili, soprattutto attraverso il rilevamento del cromosoma Y che indicherebbe una presenza maschile sui vestiti di manuela.

Dall’altra parte, la difesa di enrico astero si affida all’avvocato marco fausto piras e all’esperienza dell’ex generale dei carabinieri del Ris, luciano garofano. Il loro compito sarà contestare eventuali risultati ambigui o poco chiari e garantire un’analisi corretta dei reperti. Lo scontro tecnico tra consulenti definirà il futuro dell’inchiesta.

La partecipazione della famiglia e il clima in tribunale

Questa mattina in tribunale a cagliari erano presenti anche le sorelle e il fratello di manuela murgia. La loro presenza testimonia quanto il caso continui a scuotere chi ha vissuto quella perdita così improvvisa e traumatica. L’atmosfera in aula era tesa ma determinata a portare avanti accertamenti più approfonditi rispetto al passato.

Il caso, rimasto irrisolto per anni, è ora tornato a essere di dominio pubblico con una nuova attenzione mediatica. La delicatezza delle analisi e le procedure in corso in tribunale terranno alta la pressione nei prossimi mesi. Le risposte emerse dalle analisi scientifiche saranno decisivi per definire la verità sulla morte di manuela murgia.

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