La formazione aziendale sta attraversando una svolta profonda. Lontana dall’essere un semplice trasferimento di competenze, deve diventare un processo che mette al centro le persone e le loro caratteristiche uniche. Lo evidenzia Elena Panzera, HRD VP EMEA-AP Sas e presidente di Aidp Lombardia, intervenuta a Milano durante la presentazione del libro “Dai forma al tuo talento” di Patrizia Fontana, head hunter e coach. Il messaggio è chiaro: le aziende devono abbandonare metodi tradizionali per abbracciare un modello più aperto e trasformativo, in cui attenzione, intuito e il coraggio di sperimentare diventano strumenti fondamentali.
I limiti della formazione tradizionale e il bisogno di un cambiamento
Secondo Elena Panzera, la consueta formazione aziendale, basata sulla semplice trasmissione di competenze, non è più adeguata a un mondo che cambia velocemente. L’idea di promettere ai collaboratori di erogare le giuste competenze al momento opportuno non regge più. I ritmi di trasformazione tecnologica, sociale e culturale richiedono un approccio differente in cui l’apprendimento non si limiti a codici e protocolli fissati, ma si adatti alla mutazione delle esigenze. Le aziende devono concentrare l’attenzione sullo sviluppo di attitudini personali, valorizzando il potenziale di ciascuno e mantenendo aperto lo spazio per l’innovazione personale e collettiva.
Un nuovo approccio per la crescita organizzativa
Il percorso formativo così impostato passa dall’essere un processo rigido a un’esperienza dinamica, in cui errore e sperimentazione si fanno volano di crescita. Dare ai lavoratori la libertà di osare è un elemento cruciale. Sbagliare nella maniera “giusta”, come dice Panzera, significa poter imparare dagli errori attraverso un supporto mirato che aiuti a rimediare e migliorarsi, senza creare paure o blocchi. Questo tipo di formazione innesca un circolo virtuoso, dove l’individuo cresce e insieme con lui l’intera organizzazione.
Leggi anche:
Il ruolo della relazione e dell’attenzione all’unicità nella nuova formazione
Un’altra sfida importante per le aziende riguarda la centralità della relazione umana. La formazione trasformativa pone al centro l’ascolto attento delle singole persone, riconoscendo il loro talento e la loro storia individuale. Non si tratta di trattare tutti alla stessa maniera, ma di costruire percorsi personalizzati che tengano conto delle peculiarità di ciascun collaboratore. Patrizia Fontana, con il progetto Talents in Motion, propone proprio questo modello: accompagnare ogni persona in un percorso che valorizzi intuizione, attitudine e carattere.
La formazione come dialogo continuo
La relazione diventa così più di un semplice scambio di informazioni. È un dialogo continuo e profondo, un confronto sincero che aiuta a far emergere capacità nascoste e a sviluppare nuovi modi di agire. In questo quadro, la persona non è mai passiva, ma parte attiva del proprio percorso formativo. L’investimento sulla singola unicità porta a un ambiente di lavoro più inclusivo e attento, dove il talento può manifestarsi in modo naturale e valorizzato.
Formazione integrata con il well-being: una risposta ai tempi attuali
Una tendenza sempre più evidente è il legame tra formazione e benessere sul lavoro. Elena Panzera sottolinea come solo un’azione che integri questi due aspetti possa garantire un progresso reale. Il well-being non riguarda soltanto salute fisica o benefit economici, ma una visione olistica che mette al centro l’equilibrio emotivo, mentale e relazionale di ogni individuo.
Formazione e benessere per un ambiente lavorativo sostenibile
Le organizzazioni che adottano questo approccio promuovono un ambiente in cui la formazione si intreccia con pratiche di supporto e cura della persona. Questo crea condizioni favorevoli per la crescita e lo sviluppo. I dipendenti sentono riconosciuto il proprio valore anche sotto l’aspetto umano, favorendo motivazione e coinvolgimento. In definitiva, formazione e benessere si influenzano reciprocamente e diventano leve fondamentali per adattarsi a un contesto lavorativo in continuo mutamento.
La presentazione avvenuta presso la sede di Arca Fondi SGR a Milano ha portato in primo piano queste riflessioni, aprendo una discussione sulle nuove frontiere della formazione aziendale e sul ruolo cruciale che la valorizzazione del talento riveste nel futuro delle imprese.