Le aree terremotate delle marche a rischio taglio fondi destinati al rilancio economico e sociale

Le aree terremotate delle marche a rischio taglio fondi destinati al rilancio economico e sociale

Le Marche rischiano di perdere i fondi PNRR per il recupero post-terremoto, con solo il 5,33% utilizzato; Europa Verde denuncia tagli e spostamenti verso difesa, criticando progetti poco adatti come la pista sciistica a Sarnano.
Le Aree Terremotate Delle Marc Le Aree Terremotate Delle Marc
Le Marche rischiano di perdere i finanziamenti PNRR destinati alla ricostruzione post-terremoto, con fondi ridotti o dirottati verso la difesa, suscitando critiche politiche per la scarsa efficacia dei progetti attuali. - Gaeta.it

Le zone interne delle Marche colpite dal terremoto rischiano di perdere i finanziamenti stanziati per il recupero economico e sociale. Le risorse, infatti, potrebbero essere dirottate verso altre priorità, come la difesa e gli armamenti, suscitando preoccupazione tra le forze politiche locali e nazionali. Questo tema è al centro dell’attenzione politica dopo una recente conferenza stampa ad Ancona promossa da Alleanza verdi e sinistra , con la partecipazione del coportavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli.

La denuncia di alleanza verdi e sinistra sul definanziamento dei fondi pnnr per il cratere

Alleanza verdi e sinistra ha sottolineato i pericoli legati al ridimensionamento dei finanziamenti destinati alle aree terremotate. Bonelli, che ha presentato un’interpellanza parlamentare indirizzata al ministro del Pnrr Tommaso Foti, ha definito la decisione del commissario Castelli “scandalosa e immotivata”. Il commissario avrebbe deciso di tagliare i fondi del Contratto istituzionale di sviluppo destinati al rilancio delle zone colpite dal sisma nel centro Italia, comprese le Marche.

La proroga del parlamento europeo e l’attuale programmazione

Il deputato ha richiamato anche la recente decisione del Parlamento europeo, che ha prorogato al 31 dicembre 2027 la scadenza per la presentazione dei progetti finanziati dal Pnrr. Una scelta che, secondo Bonelli, dà modo di recuperare e impiegare al meglio i fondi disponibili ma che al momento non viene seguita da un’adeguata programmazione nel territorio marchigiano.

L’uso limitato dei fondi pnnr per i progetti nelle marche e i rischi per il territorio

Secondo l’interrogazione parlamentare, le risorse stanziate ammontano a circa 160 milioni di euro per l’intero cratere del centro Italia, con oltre 90 milioni destinati solo alle Marche. Solo una piccola parte di questi fondi, poco più di 8,5 milioni, è stato utilizzata fino a oggi, pari al 5,33% del totale.

I progetti finanziati variano dal completamento di percorsi ciclabili e pedonali nel comune di San Ginesio, in provincia di Macerata, fino alla riqualificazione delle strutture sportive estive e invernali nel comune di Sarnano. Non a caso, la scelta dei progetti ha suscitato critiche per la loro scarsa rispondenza alle esigenze attuali, soprattutto considerando i cambiamenti climatici che hanno alterato l’uso e la fruizione di alcune strutture.

Il dibattito sulle priorità dei finanziamenti e la controversia sulla pista sciistica a sarnano

Gianluca Carrabs, della direzione nazionale di Europa Verde, ha espresso forte critica rispetto all’orientamento che queste risorse potrebbero prendere, con un trasferimento verso spese di difesa e armamenti. Carrabs ha chiesto di mantenere i fondi sul territorio e di rivedere non solo le priorità ma anche i criteri con cui si scelgono i progetti cantierabili.

La pista sciistica di sarnano e le criticità climatiche

Un esempio molto discusso è quello dei 26 milioni di euro stanziati per la pista sciistica a Sarnano, un intervento dalla dubbia utilità visto che quella zona registra una significativa riduzione delle nevicate. Questo mostra come la selezione dei progetti non abbia considerato appieno le condizioni climatiche e sociali attuali, spingendo verso una revisione che rispetti le reali necessità del territorio.

Anche il basso utilizzo dei fondi alimenta i timori di una perdita di opportunità per la ripresa di un territorio ancora provato dal sisma, con un rilancio che ha bisogno di investimenti puntuali e tangibili. Il confronto politico si concentrerà quindi su come destinare queste risorse in modo più efficace, evitando che vengano spostate verso ambiti diversi che poco hanno a che vedere con il recupero dei territori colpiti dal terremoto.

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