Lavoro in Italia, oltre 1,5 milioni di assunzioni previste tra settembre e novembre 2025, ma con un leggero calo rispetto al 2024

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Oltre 1,5 milioni di assunzioni previste in Italia tra settembre e novembre 2025, in lieve - Gaeta.it

Armando Proietti

5 Settembre 2025

Tra settembre e novembre 2025 le imprese italiane prevedono più di 1,5 milioni di nuove assunzioni. La maggior parte riguarda il settore dei servizi, seguito da turismo e commercio. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, però, si registra un piccolo calo. Resta comunque una domanda di lavoro solida, anche se alcune figure professionali continuano a scarseggiare.

Le aziende puntano su settembre e l’autunno, ma con qualche incertezza

Le imprese italiane stimano quasi 569 mila assunzioni solo a settembre 2025. Nel trimestre autunnale, che comprende anche ottobre e novembre, le nuove assunzioni superano quota 1,5 milioni. Rispetto al 2024, si parla di un calo di circa 15 mila contratti a settembre e 30 mila nel trimestre . Una diminuzione contenuta, che non toglie vigore a un mercato del lavoro ancora vivace, soprattutto nei mesi centrali e finali dell’autunno.

A fornire questi dati è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, frutto del lavoro di Unioncamere e del ministero del Lavoro. L’ISTAT segnala una leggera crescita dell’occupazione nazionale nel 2025, ma rimangono difficoltà nel trovare i lavoratori giusti per coprire tutte le posizioni aperte.

Industria, servizi e turismo: dove si concentra la domanda

Nel settore industriale, si prevedono 147 mila nuove assunzioni a settembre e 404 mila nel trimestre, con un calo di circa 5 mila e 14 mila posti rispetto all’anno scorso. La situazione resta abbastanza stabile, con alcune aree in leggera contrazione e altre che tengono bene, in particolare la meccatronica e l’alimentare.

I servizi fanno da traino, con 377 mila entrate previste a settembre e circa un milione nel trimestre. Rispetto al 2024, però, si registra una flessione di 9 mila posti mensili e 16 mila trimestrali, con variazioni significative a seconda delle attività.

Tra i servizi, spiccano quelli alle persone, che a settembre richiedono 97 mila lavoratori e 210 mila nel trimestre. Il turismo si conferma un settore chiave, con 96 mila richieste di lavoro a settembre e 255 mila nei tre mesi. Segue il commercio, con 65 mila posti mensili e 207 mila nel trimestre. La domanda turistica rispecchia la ripresa dopo la pandemia e l’importanza dell’autunno per località balneari e culturali.

Trovare i profili giusti resta una sfida, ma con qualche segnale positivo

Quasi il 46% delle imprese italiane segnala difficoltà nel reperire candidati adatti alle proprie offerte. Un dato leggermente in calo rispetto all’anno precedente, ma che rimane elevato. Le figure più richieste e difficili da trovare sono quelle tecniche e specializzate: operatori meccatronici, tecnici della manifattura e addetti al turismo con competenze specifiche.

Il problema nasce da un mismatch tra quello che cercano le aziende e le competenze disponibili sul mercato, ma anche da fattori demografici, come l’invecchiamento della forza lavoro. Questo gap rallenta la copertura delle posizioni aperte ed è un nodo centrale per le politiche attive del lavoro.

Non è un fenomeno solo italiano: quasi tutti i paesi europei si confrontano con questa sfida. Serve quindi puntare su formazione mirata e incentivi per facilitare l’ingresso di professionisti molto richiesti.

Mercato del lavoro in autunno: tra prudenza e opportunità

Anche se le assunzioni diminuiscono leggermente, il mercato del lavoro italiano resta dinamico, soprattutto nei servizi e nel turismo. Qui, la domanda straniera in crescita e la ripresa post-pandemica giocano un ruolo fondamentale. Le imprese continuano a puntare sull’occupazione, mantenendo alta la richiesta, pur con attenzione al reperimento di profili specializzati.

I prossimi mesi saranno influenzati da fattori esterni, come l’andamento dell’economia globale e i consumi, ma anche dalla capacità delle aziende di innovare e adattarsi. In particolare, la tenuta dell’occupazione nel turismo durante l’autunno sarà un indicatore importante della salute del settore e dell’economia italiana in generale.

In questo scenario, i dati di Unioncamere e del ministero del Lavoro restano un punto di riferimento prezioso per seguire l’evoluzione del mercato e le strategie delle imprese. Il sistema mostra segnali di resilienza e adattamento, anche se la strada verso un equilibrio stabile tra domanda e offerta di lavoro resta lunga e richiede attenzione costante.