Lavoratori in sciopero a piacenza per difendere 300 posti nella logistica legami milano

Lavoratori in sciopero a piacenza per difendere 300 posti nella logistica legami milano

Lo sciopero dei lavoratori della logistica a Piacenza coinvolge oltre 300 addetti di Legami Milano, preoccupati per il rischio di trasferimento delle attività e la possibile perdita occupazionale nel magazzino di via Strinati.
Lavoratori In Sciopero A Piace Lavoratori In Sciopero A Piace
I lavoratori della logistica di Legami Milano a Piacenza hanno scioperato per protestare contro il rischio di perdita di 300 posti di lavoro dovuto al possibile trasferimento delle attività fuori città, chiedendo all’azienda di mantenere il sito locale e salvaguardare l’occupazione. - Gaeta.it

Lo sciopero dei lavoratori della logistica a Piacenza si è acceso per far fronte al rischio di una significativa perdita occupazionale. Oltre 300 persone, impiegate direttamente o nell’indotto, operano per Legami Milano, azienda attiva nel campo dell’oggettistica con molti punti vendita in Europa. La protesta nasce dalla preoccupazione che alcune attività vengano trasferite fuori dalla città emiliana, con il conseguente depotenziamento del sito di via Strinati.

Perché i lavoratori piacentini hanno deciso di scioperare

Il fronte della protesta si è formato in seguito a decisioni aziendali che puntano a spostare alcune attività logistiche fuori da Piacenza. I lavoratori temono che questo spostamento comprometta seriamente l’occupazione e metta a rischio i posti di lavoro di 300 persone legate al magazzino locale. Secondo la Filt-Cgil di Piacenza, il nodo riguarda proprio la possibile riorganizzazione del piano industriale di Legami Milano che avrebbe l’intenzione di concentrare la produzione o almeno parte di essa in altri magazzini, forse situati in altre città o paesi.

Il sindacato ha immediatamente reagito convocando lo sciopero, nel tentativo di far rispettare le condizioni attuali e di salvaguardare il rapporto di lavoro. Il messaggio è chiaro: il successo e l’espansione di Legami Milano non sarebbero stati raggiunti senza l’impegno di queste centinaia di lavoratori. La funzione del sito di Piacenza, quindi, non è accessoria ma centrale nel sistema distributivo dell’azienda, che spedisce merci in tutto il continente.

Importanza strategica del magazzino di via strinati a piacenza

Il magazzino di via Strinati rappresenta per Legami Milano un punto nevralgico nella catena logistica. Le operazioni quotidiane di smistamento e preparazione degli ordini vengono svolte da un team che include oltre 300 addetti. La loro responsabilità si estende sia alle attività interne sia a quelle dell’indotto, cioè le realtà collegate che supportano l’azienda nel funzionamento quotidiano.

La presenza di più di 200 punti vendita tra Italia, Francia e Spagna fa capire quanto sia importante un sistema efficiente a livello logistico. Legami Milano distribuisce oggetti che richiedono una logistica puntuale per evitare ritardi. La localizzazione a Piacenza è stata fondamentale per raggiungere mercati esteri in modo rapido; spostare attività altrove rischia di impattare negativamente sulla qualità del servizio o anche semplicemente di spezzare una filiera collaudata.

In questo contesto, mantenere il livello occupazionale si traduce anche nel garantire continuità e precisione nelle consegne. La chiusura o la riduzione delle attività a Piacenza significherebbe compromettere queste funzioni. Perciò, i lavoratori chiedono che l’azienda riconsideri il proprio progetto.

Sindacati in azione e posizione di legami milano

Alla vigilia dello sciopero, tutte le organizzazioni sindacali presenti nel magazzino hanno annunciato la sospensione del lavoro. La mobilitazione si è manifestata in modo unitario e compatto, indicando preoccupazione diffusa tra chi lavora direttamente sul campo o nei settori collegati. Il blocco delle attività ha l’obiettivo di attirare attenzione e obbligare Legami a trattare sulla questione occupazionale.

La Filt-Cgil di Piacenza ha invitato pubblicamente Legami Milano a rivedere i suoi programmi industriali e imprenditoriali. Il sindacato sostiene che il contributo dei dipendenti è stato decisivo per raggiungere il successo commerciale e non è corretto penalizzarli con cambiamenti che ne mettono a rischio il lavoro. La richiesta è quella di conservare almeno le attività attualmente presenti nella struttura di via Strinati, mantenendo impiego e produzione nel sito.

Al momento la società non ha diffuso comunicazioni ufficiali riguardo alla vertenza, ma l’agitazione proseguirà finché la situazione non si chiarirà. La decisione degli scioperanti è di tenere alta la pressione per tutelare le 300 famiglie coinvolte.

Conseguenze occupazionali e sociali per piacenza

La possibile perdita di 300 posti di lavoro nella logistica ha un riflesso diretto sulla comunità locale. Piacenza, città con un tessuto produttivo vario, si trova ad affrontare una sfida occupazionale che potrebbe incidere anche sulle attività connesse al commercio e alla distribuzione. Il magazzino di Legami Milano genera infatti un indotto che coinvolge diverse professionalità, dai fornitori ai servizi di trasporto, passando per manutenzioni e altri supporti.

Lo spostamento di parte delle lavorazioni rischia di creare una riduzione del lavoro non solo per i dipendenti diretti ma anche per una filiera più ampia. Per molte famiglie della città, la funzione del magazzino è un punto saldo di stabilità economica e sociale. La mobilitazione sindacale riflette questa componente, perché i lavoratori si sentono chiamati a difendere non solo la propria occupazione, ma anche l’equilibrio di un territorio.

La situazione è sotto osservazione e coinvolge interessi economici importanti. Lo sviluppo di Legami Milano procede, ma le scelte di riorganizzazione potrebbero determinare conseguenze più pesanti del previsto per il sud est della Lombardia e per Piacenza.


Lo sciopero e la mobilitazione di questi giorni mettono in luce un nodo strategico nell’industria della distribuzione. Legami Milano è chiamata a trovare un equilibrio tra le necessità organizzative e le ricadute sociali sul territorio di Piacenza. La protesta dei lavoratori non accenna a diminuire finché non si arriverà a un chiarimento sulla sorte dei posti nella logistica.

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