Lavoratori del servizio di integrazione scolastica manifestano in piazza del Popolo a latina contro tagli alle ore settimanali

Lavoratori del servizio di integrazione scolastica manifestano in piazza del Popolo a latina contro tagli alle ore settimanali

A Latina, lavoratori del servizio di integrazione scolastica protestano in piazza del Popolo per difendere il monte ore settimanale di 24 ore, chiedendo un accordo scritto con il comune per garantire continuità e qualità educativa.
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A Latina, in piazza del Popolo, operatori del servizio di integrazione scolastica protestano per difendere il monte ore settimanale di 24 ore, fondamentale per il sostegno agli studenti con disabilità, chiedendo un accordo scritto con il Comune per garantire continuità lavorativa e qualità del servizio. - Gaeta.it

Le proteste in piazza del Popolo a latina animano la mattinata dei lavoratori impegnati nel servizio di integrazione scolastica. La mobilitazione, convocata da cgil fp e usb, punta a difendere un monte ore fondamentale per il sostegno agli studenti con disabilità delle scuole locali. In questa agitazione, emerge la richiesta di un incontro diretto con l’amministrazione comunale e la necessità di un impegno scritto per garantire continuità occupazionale e qualità educativa.

La manifestazione in piazza del Popolo: numerosi operatori uniti per difendere le ore settimanali

A latina, in piazza del Popolo, si è radunato un gruppo consistente di operatori del servizio di integrazione scolastica. Il presidio è stato organizzato da due sigle sindacali, cgil fp e usb, che rappresentano una parte importante di questi lavoratori. Al centro della protesta c’è la difesa del monte ore settimanale di 24 ore, considerato indispensabile per mantenere stabilità nel lavoro di oltre 150 persone. Nel contempo, questo monte ore risulta essenziale per il supporto educativo fornito a centinaia di studenti con disabilità presenti negli istituti scolastici del territorio.

Una delegazione in comune per chiedere confronto

La manifestazione, che ha raccolto tensioni crescenti dopo alcune minacce di riduzioni orarie, si è segnalata anche per la decisione di inviare una delegazione diretta in comune. I rappresentanti sindacali hanno voluto consegnare la loro richiesta ufficiale e parlare con gli amministratori comunali per evitare qualsiasi riduzione del servizio. Dalla piazza si sono levate parole di preoccupazione anche per il possibile impatto sulla qualità del supporto agli studenti più fragili, sottolineando come la continuità lavorativa degli operatori sia strettamente legata alle ore garantite.

La richiesta formale dei sindacati: un accordo scritto per blindare le ore di lavoro e il servizio scolastico

I segretari di cgil fp e usb, vittorio simeone e vincenzo quaranta, hanno espresso chiaramente la linea delle organizzazioni sindacali. La priorità è ottenere un accordo scritto con l’amministrazione che certifichi il mantenimento del monte ore settimanale di 24 ore per ogni operatore. Questo documento diventerebbe garanzia cruciale per non dover affrontare tagli improvvisi o modifiche contrattuali che ridurrebbero il numero di ore lavorate.

L’insistenza versa sulla continuità lavorativa che non riguarda solo i diritti dei lavoratori ma incide direttamente sulla qualità del servizio offerto agli studenti disabili. Con meno ore a disposizione, infatti, sarebbe impossibile sostenere adeguatamente quei bambini e ragazzi che necessitano di assistenza costante durante l’attività didattica. Il dialogo con il Comune, quindi, si configura come momento decisivo per definire condizioni chiare e stabili, evitando incertezze che si ripercuotano sia sul personale sia sulle famiglie coinvolte.

L’importanza di un documento scritto

I sindacati hanno fatto presente che la presenza di un impegno scritto non è solo una formalità, ma un indispensabile strumento per tutelare un servizio pubblico delicato. In questo quadro, la manifestazione in piazza del Popolo assume ruolo di pressione sulla politica locale affinché garantisca impegni seri e duraturi, nel rispetto delle esigenze di tutti i soggetti interessati.

L’impatto sui lavoratori e sugli studenti: continuità e qualità a rischio con eventuali tagli al monte ore

Il mantenimento delle 24 ore settimanali per ogni operatore del servizio di integrazione scolastica risulta strettamente legato alla continuità lavorativa di oltre 150 persone. Va sottolineato che molti di questi lavoratori operano in situazioni di contratto precario o con contratti flessibili, dove le ore sono determinanti per la stabilità economica e personale. Eventuali riduzioni metterebbero a rischio non solo l’occupazione ma anche la qualità di vita di queste famiglie.

Sul fronte degli studenti, la riduzione delle ore di assistenza scolastica avrebbe un impatto diretto sull’inclusione e sull’apprendimento. L’assistenza garantisce a bambini e ragazzi con disabilità un aiuto costante durante le attività educative, fondamentale per favorire la loro partecipazione al percorso scolastico. Senza questo sostegno, molti rischierebbero isolamento o difficoltà maggiori nel seguire le lezioni.

Famiglie preoccupate per la continuità assistenziale

Le famiglie, spesso coinvolte nelle dinamiche del servizio, hanno manifestato preoccupazione per il possibile abbassamento degli standard assistenziali. Il rapporto tra operatore e studente, costruito nel tempo, necessita di continuità per produrre effetti positivi. Ogni taglio alle ore rischia di interrompere questa relazione, con conseguenze che si ripercuotono sull’intero ambiente scolastico. Per questo motivo, il tema della stabilità del monte ore è diventato nodo centrale del confronto tra sindacati e amministrazione.

Il ruolo del comune di latina e le prospettive del confronto con i sindacati

Nel cuore della protesta, il comune di latina si trova di fronte alla richiesta esplicita di un confronto e di un accordo scritto. La delegazione sindacale ha chiesto di essere ricevuta per discutere delle preoccupazioni dei lavoratori e di garantire in modo formale il mantenimento del monte ore. Questo coinvolgimento diretto segnala l’urgenza del tema e l’intenzione delle parti di non escludere il dialogo.

Soluzioni in vista per garantire il servizio

L’amministrazione comunale dovrà valutare le condizioni attuali del servizio di integrazione scolastica in relazione alle risorse disponibili, ma anche considerare l’impatto sociale e educativo di eventuali cambiamenti. Le risposte che arriveranno nelle prossime settimane potrebbero definire gli equilibri tra lavoratori, scuole e famiglie, con ripercussioni sulla qualità del sostegno agli studenti disabili.

Il presidio in piazza del Popolo non appare destinato a concludersi rapidamente se non dovessero emergere soluzioni concrete e scritte. La situazione ha acceso un dibattito locale che coinvolge più attori e interseca questioni di lavoro, diritti e istruzione pubblica. Resta da vedere quali decisioni prenderà il comune e come si evolverà il rapporto con i sindacati nel breve periodo.

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