A Latina, venerdì 27 giugno, è prevista un’assemblea generale retribuita accompagnata da un sit-in pubblico in piazza del Popolo, che coinvolgerà lavoratrici e lavoratori impegnati nei servizi di integrazione scolastica e nell’assistenza domiciliare integrata . L’iniziativa è stata indetta dalle sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e Usb, a pochi giorni dalla scadenza degli appalti comunali, mentre il Comune non ha ancora stanziato i fondi necessari né avviato le procedure amministrative per garantire la prosecuzione di questi servizi fondamentali.
La mobilitazione a latina per la tutela dei servizi sociali ed educativi
La protesta nasce dalla preoccupazione di centinaia di operatori che rischiano il licenziamento a breve termine a causa di ritardi nelle decisioni comunali. La mancata predisposizione delle risorse per il rinnovo degli appalti mette a rischio il regolare svolgimento di servizi rivolti a minori con disabilità, con effetti diretti sulle famiglie che già fanno affidamento su questi supporti. L’interruzione dei servizi nei centri estivi aggiunge una nuova criticità, aggravando situazioni di fragilità sociale ed educativa.
Sfide ricorrenti per i servizi durante il cambio di anno scolastico
Quasi ogni anno, questi servizi richiedono una continua copertura finanziaria e organizzativa per poter procedere senza interruzioni, soprattutto in una fase delicata come il passaggio tra un anno scolastico e l’altro. Nei giorni scorsi, i sindacati hanno segnalato la gravità della situazione, sottolineando come l’assenza di un piano operativo rischi di pregiudicare il diritto allo studio e all’inclusione per i bambini con bisogni educativi speciali. Senza un intervento tempestivo da parte del Comune, anche l’assistenza domiciliare integrata vedrebbe tagli alle ore e ai livelli occupazionali, con impatti negativi tanto sugli utenti quanto sugli operatori.
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Richieste sindacali e risposta del comune di latina
Fp Cgil, Cisl Fp e Usb hanno chiesto formalmente al Comune di Latina di convocare incontri urgenti per avviare un confronto immediato. Questo passaggio appare necessario per avviare gli atti amministrativi indispensabili a garantire la continuità lavorativa e tutelare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Inoltre, i sindacati puntano al mantenimento dei livelli occupazionali e al rispetto degli impegni presi nei confronti della cittadinanza più vulnerabile.
Una protesta che non si fermerà senza risposte concrete
In assenza di segnali concreti da parte delle autorità comunali, le sigle sindacali hanno annunciato che la mobilitazione non si fermerà. Lo sciopero e le iniziative di protesta proseguiranno al fianco dei lavoratori fino a quando non sarà assicurata una soluzione che garantisca la prosecuzione degli interventi di inclusione e assistenza. Questo atteggiamento riflette la tensione crescente in città su un tema che coinvolge migliaia di persone, tra operatori, famiglie e utenti.
Implicazioni per le famiglie e la comunità locale
La possibile interruzione dei servizi di integrazione scolastica rappresenta un duro colpo per le famiglie con figli disabili, che si troverebbero senza il supporto educativo necessario per affrontare la quotidianità. I centri estivi svolgono un ruolo cruciale nella gestione del tempo libero e nella continuità educativa, soprattutto nei mesi estivi. Senza questi servizi, il carico sulle famiglie aumenta e le opportunità di inclusione sociale diminuiscono drasticamente.
Rischi occupazionali e impatti sui servizi sociali
Dal punto di vista lavorativo, il rischio di licenziamenti coinvolge centinaia di persone che, con contratti precari o a termine, hanno bisogno di certezza per il proprio futuro. La mancanza di un progetto che garantisca la prosecuzione dei servizi oltre il 30 giugno, termine naturale degli appalti attuali, mette in discussione non solo posti di lavoro ma anche la qualità degli interventi rivolti a persone fragili o con handicap. Le tensioni in corso segnalano l’urgenza di un intervento amministrativo rapido, che ristabilisca un equilibrio nel quadro dei servizi sociali cittadino.
Questa situazione a Latina evidenzia un nodo critico nella gestione delle risorse per il sociale, con effetti concreti su persone e famiglie. La vicenda prosegue sotto i riflettori della cronaca locale, in attesa di sviluppi significativi da parte del Comune.