L’andamento economico delle Marche nel 2024 evidenzia segnali di difficoltà che persistono da tempo. Il rapporto annuale della Banca d’Italia, dedicato alla regione, rimarca una crescita contenuta e sotto la media nazionale. Questo quadro riflette le problematiche strutturali e congiunturali che il tessuto produttivo marchigiano continua a fronteggiare tra calo della produzione industriale e cautela negli investimenti.
Crescita modesta e rallentamento industriale nelle marche
Nel corso del 2024, l’indicatore trimestrale dell’economia regionale , elaborato dalla Banca d’Italia, mostra un’espansione reale del prodotto interno lordo regionale pari allo 0,4%. Questo valore risulta inferiore rispetto alla crescita italiana, attestata allo 0,7% dai dati Istat. Si tratta inoltre di un tasso analogo a quello rilevato nel 2023, segno che il ritmo di sviluppo resta stabile ma debole.
L’attività industriale nelle Marche ha continuato a indebolirsi. Si è registrato un decremento nei ricavi di diverse imprese, coinvolgendo sia realtà di piccole dimensioni sia grandi aziende. La contrazione risulta particolarmente evidente tra quelle più orientate ai mercati esteri, dove le esportazioni sono diminuite nel corso dell’anno. Questa contrazione è stata accentuata dalla congiuntura negativa e da un clima di incertezza che ha avuto ripercussioni sul tessuto industriale regionale.
Leggi anche:
Investimenti ridotti e ruolo dei servizi nel mantenere l’attività economica
La fase di incertezza economica ha condotto le imprese marchigiane a ridurre i programmi di spesa. Rispetto al 2023, i piani di investimento per il 2024 sono stati già inferiori e, con il passare dei mesi, la loro entità è ulteriormente calata. Il clima di sfiducia e le condizioni di mercato frenano dunque nuove iniziative economiche.
Nonostante questo scenario, il settore dei servizi ha mostrato una certa tenuta. In modo particolare, il comparto turistico ha mantenuto un buon livello di presenze, rimasto su valori elevati rispetto agli standard storici della regione. Questa dinamica ha contribuito a stabilizzare l’attività economica in una fase altrimenti debole, rappresentando un elemento positivo per l’economia locale.
Credit crunch e autofinanziamento: la situazione finanziaria delle imprese marchigiane
L’economia marchigiana ha risentito anche di un accesso ridotto al credito bancario. I dati della Banca d’Italia sottolineano un calo continuo nei prestiti richiesti e concessi alle imprese della regione, legato a una domanda contenuta. Molte aziende hanno scelto di ricorrere a risorse interne per finanziare la propria attività, preferendo l’autofinanziamento a fronte di un’offerta di credito definita prudente dalle banche.
La ridotta disponibilità di credito bancario si accompagna a ricavi aziendali sotto pressione a causa della congiuntura difficile. Questo comporta una maggiore cautela nelle scelte finanziarie e nei piani di sviluppo, limitando la capacità di espansione delle imprese regionali e frenando la ripresa economica nelle Marche.
Andamento generale e prospettive future
L’analisi del rapporto di Banca d’Italia non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche immediate. Il quadro evidenzia una regione che stenta a allinearsi alle dinamiche di crescita del resto del paese, ma alcune aree, come il turismo e i servizi, contribuiscono a mantenere una certa tenuta. Il prossimo futuro economico della regione dipenderà molto dall’evoluzione della domanda estera e dalla capacità delle imprese di superare l’attuale momento di incertezza.