Dopo mesi di appelli, esposti e segnalazioni da parte dei residenti, il Comune di Latina è intervenuto con un’ordinanza formale per affrontare la situazione di degrado igienico-sanitario che coinvolge dodici appartamenti inutilizzati in via Terracina. Gli alloggi, di proprietà pubblica e lasciati abbandonati, sono stati occupati dai piccioni, provocando odore persistente, rumori continui e condizioni insalubri che mettono a rischio la salute degli abitanti del complesso.
L’ordinanza è stata firmata direttamente dal sindaco, ed è stata emessa anche per un altro appartamento in via Vetiche, nei pressi di Borgo Sabotino, dove si è verificata una situazione analoga. In entrambi i casi, le condizioni sono state documentate dalla Polizia Locale e dal Servizio Ambiente, che hanno riscontrato la presenza di animali infestanti e un evidente stato di abbandono.
Un intervento atteso da mesi: degrado, odori e rischio per i più fragili
Il condominio di via Terracina, composto da decine di unità abitative, è stato di recente oggetto di interventi di efficientamento energetico, ma gli alloggi non occupati sono rimasti esclusi dai lavori. Nessun cambio degli infissi, nessun impianto installato. Un paradosso, se si considera che si tratta di immobili pubblici, parte del patrimonio degli enti previdenziali confluiti nell’INPS, oggi gestiti da società immobiliari delegate.
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In assenza di una politica di recupero e valorizzazione del patrimonio, molti di questi alloggi sono rimasti vuoti e progressivamente degradati. Alcuni sono finiti occupati abusivamente, altri – come i dodici oggetto dell’ordinanza – sono diventati rifugio per colonie di piccioni, con gravi conseguenze per gli inquilini confinanti.
Uno dei casi segnalati riguarda un appartamento abbandonato dopo il decesso del precedente inquilino, divenuto inaccessibile e infestato. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, le esalazioni maleodoranti sono tali da compromettere la vivibilità degli spazi comuni, e in almeno un caso, l’alloggio confinante è abitato da una persona disabile con patologie respiratorie.
Ora, la responsabilità del ripristino dovrà essere chiarita tra l’amministratore condominiale e gli enti proprietari, ma il Comune ha già imposto che si intervenga con urgenza, per bonificare gli ambienti e garantire le condizioni minime di igiene e sicurezza.
L’intervento, atteso da tempo dai residenti, apre una riflessione più ampia sulla gestione del patrimonio abitativo pubblico, spesso lasciato al degrado senza una programmazione concreta, con ripercussioni dirette sulla qualità della vita di chi quegli immobili li abita ogni giorno.