I Carabinieri del NAS di Latina hanno sgominato un’organizzazione che spacciava ossicodone, un potente antidolorifico oppioide, e cocaina. L’indagine, guidata dalla Procura di Latina, ha portato all’arresto di nove persone: cinque finite in carcere e quattro ai domiciliari. Le indagini hanno ricostruito con precisione come venivano riforniti e venduti gli stupefacenti nelle province di Latina e Roma.
Falsificavano ricette per ottenere ossicodone: così agiva la rete
Partita a ottobre 2023 e durata fino a febbraio 2024, l’inchiesta ha scoperto un sistema ben organizzato per falsificare ricette mediche. Grazie a queste false prescrizioni, riuscivano a procurarsi compresse di ossicodone in diverse farmacie di Latina e Roma. Questo farmaco, usato solo in ambito medico per dolori fortissimi, come quelli oncologici o cronici, è sotto stretto controllo proprio per il rischio elevato di dipendenza.
Nel periodo monitorato, sono state sottratte circa duemila compresse, poi vendute sul mercato nero a 15 euro l’una, per un giro d’affari stimato oltre i 30mila euro. Gli investigatori del NAS mettono in guardia sulla pericolosità dell’ossicodone venduto illegalmente: ha un potere analgesico superiore alla morfina e viene spesso cercato per l’effetto euforico, con rischi altissimi di abuso e dipendenza, soprattutto senza controllo medico.
Spaccio su due fronti: antidolorifici e cocaina sotto la lente
Le intercettazioni telefoniche, ambientali e le riprese video hanno messo in luce che il gruppo non si limitava all’ossicodone. Alcuni membri si occupavano anche di spacciare cocaina, creando così un doppio canale di distribuzione. Questa strategia ha permesso al gruppo di avere un grosso giro d’affari e una struttura ben organizzata.
Secondo i Carabinieri, l’organizzazione rappresentava un pericolo serio per la salute pubblica. Non solo per la diffusione incontrollata di oppioidi potenti, ma anche per la cocaina, droga pesante che, assunta senza controllo medico, può causare dipendenze gravissime, overdose e danni a lungo termine.
Sequestri e perquisizioni: cosa hanno trovato gli investigatori
Durante le operazioni, le forze dell’ordine hanno sequestrato hashish, diverse dosi di marijuana, confezioni di farmaci a base di ossicodone e numerose ricette false. Sono stati recuperati anche un computer e uno smartphone usati per creare le prescrizioni contraffatte. Su un iPhone è stato trovato un documento d’identità falso, probabilmente usato per ottenere i farmaci senza permesso.
Tutto questo materiale è una prova concreta dell’organizzazione dietro il traffico illecito. Servirà a rafforzare le accuse durante il processo, confermando la portata e la pericolosità del gruppo smantellato.