Una nuova iniziativa all’ospedale Sant’Andrea di Roma porta l’arte dentro il reparto di Medicina Nucleare. La mostra permanente “Curarte“, inaugurata il 5 giugno 2025, propone 14 opere di nove artisti contemporanei. L’evento punta a evidenziare l’importanza dell’arte come mezzo per sostenere il benessere psicofisico dei pazienti, andando oltre la sola cura medica. Questo progetto segna un passo in avanti nel rapporto tra arte e salute nel contesto ospedaliero.
Curarte: arte e cura in un progetto espositivo dentro l’ospedale sant’andrea
Il reparto di Medicina Nucleare di Sant’Andrea, polo ospedaliero integrato con Sapienza Università di Roma, ospita la mostra “Curarte“. Nove artisti – tra cui A-Wibaa, Paola Ermini, Isolina Mariotti e Vittoria Ferrarelli – espongono 14 pezzi di arte contemporanea che comprendono disegni e pitture. L’esposizione vuole sottolineare come ogni forma artistica, dalla scrittura alla danza, contribuisca a un percorso di recupero e benessere.
L’ospedale, struttura pubblica della Regione Lazio con alta specializzazione, punta a manifestare con “Curarte” che il valore dell’arte non si misura sulla semplice estetica. Conta invece la potenza della creatività come strumento per esplorare l’interiorità e come tentativo di trasformare l’esperienza difficile della malattia in un’occasione di rinascita. Il messaggio è chiaro: l’arte affianca la medicina favorendo la crescita personale e la serenità.
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Un progetto per diffondere l’arte in altri reparti dell’ospedale
Il successo di “Curarte” apre la strada a nuove iniziative simili negli spazi di Sant’Andrea. La direzione ha annunciato l’intenzione di estendere l’esposizione di arte contemporanea ad altri reparti dell’ospedale, puntando a rendere più accoglienti gli ambienti di cura. Questi interventi non si limitano al semplice abbellimento ma cercano di creare atmosfere che rispettino la dignità dei pazienti anche nei momenti più vulnerabili.
L’obiettivo è costruire spazi in cui l’arte diventa parte integrante del processo di cura. Non si tratta solo di estetica, ma di un vero e proprio atto di attenzione verso chi è in ospedale. L’arte predispone a un ambiente dove scienza e umanità si intrecciano, contribuendo a rafforzare il legame tra struttura sanitaria e territorio. L’idea è che ogni corridoio, sala d’attesa o stanza possa trasformarsi in un luogo di stimoli positivi capaci di accompagnare la guarigione.
Il ruolo dell’arte nella cura secondo la direzione e la facoltà di medicina
Francesca Milito, direttore generale di Sant’Andrea, ha spiegato che la cura non si limita al corpo ma investe anche la dimensione emozionale e psicologica della persona. L’arte aiuta a riconoscere e ascoltare situazioni difficili, come la sofferenza che accompagna ogni percorso terapeutico. La mostra è nata proprio con questa visione, per ospitare pazienti e visitatori in uno spazio fatto di relazioni umane oltre che di competenze scientifiche.
Erino Angelo Rendina, preside della Facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza, ha aggiunto che l’arte genera nuove percezioni. Stimola la mente a elaborare esperienze dure come il dolore e a trovare bellezza anche in quei momenti in cui la fragilità sembra prendere il sopravvento. L’incontro con le opere non serve solo ai pazienti ma intende sensibilizzare anche medici e infermieri. Così si alimenta l’empatia, migliorando il contesto clinico.
Esempi pratici e receptività: il corridoio del reparto di medicina nucleare diventa galleria
L’idea di mettere l’arte all’interno di ambienti ospedalieri ha radici anche in Europa e sta trovando concretizzazione in Italia. A Sant’Andrea, la zona d’ingresso del reparto di Medicina Nucleare è diventata un vero spazio espositivo. Qui chi arriva – pazienti, accompagnatori, personale sanitario – incontra opere pittoriche che trasformano il luogo in un ambiente meno freddo e più umano.
Alberto Signore, direttore dell’Uoc Medicina Nucleare, ha evidenziato che l’esperienza che offre questa mostra arricchisce l’attesa e la permanenza in ospedale. Gli artisti, dal canto loro, hanno la possibilità di esporre le loro creazioni in un contesto originale, lontano dalle gallerie tradizionali. Il catalogo completo si può scaricare dal sito ufficiale dell’ospedale Sant’Andrea, permettendo di conoscere l’intera collezione anche a chi non frequenta il reparto.
L’iniziativa di Sant’Andrea rinnova il modo di pensare l’ospedale. Non più solo luogo di terapie e analisi, ma ambiente dove la creatività aiuta a sostenere la persona in ogni aspetto della malattia. A guardare all’arte come strumento di cura, si aprono nuove prospettive su come prendiamo in carico l’esperienza del dolore e della guarigione.