L’aquila celebra la figura di tullio bucchiarone, dirigente e arbitro che ha segnato la storia dell’arbitraggio locale. A trentatré anni dalla sua scomparsa, la città gli ha dedicato ufficialmente la sezione locale dell’associazione italiana arbitri , un gesto che sottolinea il valore del suo contributo e il ruolo fondamentale che ha avuto nel promuovere i principi del calcio e dell’arbitraggio nella regione abruzzese.
Il valore storico di tullio bucchiarone per l’aquila e l’arbitraggio
Tullio bucchiarone rimane una delle figure più rappresentative del mondo arbitrale aquilano. Attivo fino al 1992, ha lasciato una traccia indelebile nella comunità sportiva per il suo impegno e la passione. La decisione di dedicargli la sezione AIA della città nasce dal riconoscimento del suo ruolo chiave nello sviluppo del movimento arbitrale non solo nell’aquila ma in tutta la provincia e la regione.
Il suo lavoro ha contribuito a formare una rete solida di arbitri e dirigenti che continua a influenzare positivamente il calcio locale. Guardando ai 93 anni di storia della sezione aquilana, si nota come le radici piantate da bucchiarone abbiano creato un terreno fertile per la crescita di giovani arbitri come federico dionisi, oggi impegnato in serie A. Questa continuità testimonia il valore del patrimonio umano e culturale trasmesso.
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Il presidente della sezione, guido alfonsi, ha sottolineato come l’intitolazione della sezione rappresenti un tributo alla dedizione di bucchiarone e un riconoscimento dei valori che ha promosso: onestà, impegno e senso di appartenenza. Secondo alfonsi, questi principi sono il cuore della sezione, sostenendo il cammino di arbitri e dirigenti che lavorano con passione e trasparenza.
L’impatto della cerimonia e il pensiero delle istituzioni locali
Il momento della dedica ha coinvolto anche rappresentanti istituzionali e politici locali. vito colonna, assessore allo sport del comune dell’aquila, ha definito la giornata come un evento di grande rilievo per lo sport cittadino. La figura di tullio bucchiarone emerge quindi come modello di serietà e passione a cui ispirarsi per chiunque voglia approcciare il mondo sportivo della città.
Attraverso questa iniziativa, il municipio dell’aquila riconosce non solo un passato importante, ma desidera anche mantenere vivi quei valori che contribuiscono a tenere salda la comunità sportiva. colonna ha apprezzato come l’intitolazione rappresenti un ponte tra la storia e il presente, valorizzando l’eredità morale e organizzativa lasciata da bucchiarone.
Altri interventi hanno colto l’occasione per rilanciare il ruolo dell’arbitraggio nell’educazione sportiva, evidenziando la necessità di incentivare la collaborazione tra associazioni sportive e istituzioni scolastiche.
Il ruolo educativo e sociale riconosciuto da coni abruzzo
antonello passacantando, presidente del coni abruzzo, ha dedicato parole precise alla figura di tullio bucchiarone, definendolo un dirigente che ha promosso l’arbitraggio non solo come funzionalità tecnica, ma anche come disciplina educativa. passacantando ha auspicato che l’associazione italiana arbitri rafforzi i contatti con le scuole della regione per trasmettere i valori sportivi ai più giovani.
L’obiettivo è valorizzare l’arbitraggio come strumento per educare al rispetto delle regole e alla collaborazione, aspetti fondamentali in ambiti oltre lo sportivo. Il coni abruzzo vede in questa proposta un modo per avvicinare nuovi talenti e diffondere una cultura sportiva responsabile, allargando il messaggio di bucchiarone alle nuove generazioni.
Questa prospettiva amplia il significato della cerimonia, inserendola in un contesto sociale più ampio che punta a rafforzare il ruolo dello sport come palestra di vita e crescita personale.
Il ricordo familiare e il sacrificio dietro l’impegno sportivo
A rappresentare la famiglia di tullio bucchiarone, erano presenti i figli enzo e sua sorella. Enzo ha raccontato il lato più intimo del loro rapporto con la passione del padre per l’arbitraggio. Ha spiegato come l’impegno occupasse gran parte del tempo di bucchiarone, causando spesso sacrifici, soprattutto nei periodi festivi.
Le trasferte e l’assistenza agli arbitri regionali tenevano bucchiarone lontano da casa, suscitando difficoltà nei momenti familiari più importanti. Eppure, queste rinunce hanno avuto un senso, ha ribadito enzo, poiché oggi vedere tanti giovani che continuano a ricordare il loro padre gli dona un sentimento di orgoglio e riconoscenza.
Questo lato personale offre un quadro completo dell’impegno richiesto agli arbitri e dirigenti, che spesso sacrificano molto in nome di una passione che travalica il semplice aspetto sportivo. L’eredità familiare si intreccia a quella pubblica, raccontando una storia di dedizione che vive oltre la memoria individuale.