L'anno della premier Meloni: successi e sfide nel governo più longevo della Repubblica

L’anno della premier Meloni: successi e sfide nel governo più longevo della Repubblica

Il 2024 segna un anno cruciale per il governo Meloni, tra successi internazionali e sfide interne, con riforme significative e tensioni politiche che mettono alla prova la sua leadership.
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L'anno della premier Meloni: successi e sfide nel governo più longevo della Repubblica - Gaeta.it

Il 2024 rappresenta un anno cruciale per il governo Meloni, che celebra il raggiungimento di una pietra miliare: è ora il settimo governo più longevo della storia repubblicana. Questo periodo è costellato di successi politici e difficoltà gestionali, mentre la premier naviga tra riconoscimenti internazionali e criticità interne. Dalla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione Europea all’endorsement di Donald Trump, il percorso della presidente del Consiglio s’intreccia con momenti di intense contestazioni e sfide strategiche.

Riconoscimenti e sfide diplomatiche nel 2024

L’anno in corso ha visto la Meloni raggiungere risultati significativi sul fronte internazionale, ma non senza controversie. Il governo ha ottenuto l’approvazione di Raffaele Fitto come vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, un passo che consolida la posizione italiana in Europa. Non si può trascurare l’importanza dell’endorsement di Donald Trump, che ha definito Meloni “una leader e una persona fantastica”, un segnale di favore per il governo italiano. Inoltre, il riconoscimento da parte di “Politico” come “persona più potente d’Europa” evidenzia il crescente peso della Meloni nelle relazioni tra Bruxelles e Washington.

Tuttavia, il 2024 non è privo di ostacoli. La premier si trova a fronteggiare un rallentamento significativo riguardo alla questione degli hotspot in Albania. Le controversie legate al trattamento dei migranti e le battute d’arresto di natura politica, come il caso Delmastro-Pozzolo, hanno messo a dura prova l’immagine del governo. La tensione con gli alleati, in particolare con Forza Italia e la Lega, si è manifestata anche in occasione della manovra da discutere, costringendo Meloni a richiamare all’ordine i partner di governo dopo un vertice infruttuoso.

Un 2024 ricco di eventi: presidenti, dimissioni e visite internazionali

Gennaio ha segnato l’inizio di un anno movimentato, con l’approvazione della riforma sull’autonomia differenziata, criticata dalle opposizioni come potenzialmente divisiva. Inoltre, il vertice internazionale Italia-Africa ha visto la premiership di Meloni attentamente alle prese con leader africani per promuovere il Piano Mattei. Febbraio ha portato la premier a Kiev per commemorare il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, un gesto che ha ribadito la posizione di sostegno dell’Italia al popolo ucraino.

In un contesto di critiche e sconvolgimenti, la presidenza italiana del G7 ha portato i leader mondiali a Borgo Egnazia, segnando un’importante agenda geopolitica. Qui, il governo ha focalizzato l’attenzione sulla questione ucraina, ma anche le tensioni con la Francia, specialmente su tematiche sociali come l’aborto, hanno lasciato il segno. Le dimissioni di Vittorio Sgarbi, seguite a indagini su possibili illeciti, hanno ulteriormente complicato la situazione governativa.

Le sfide elettorali e i cambiamenti nella giustizia

Il 2024 è caratterizzato da sfide elettorali che coinvolgono il partito di Meloni, Fratelli d’Italia. Aprile ha visto due mozioni di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini e Daniela Santanché, respinte dal governo. Tuttavia, l’electione europea ha portato Meloni ad annunciare la sua candidabilità, puntando su una campagna incentrata sulla sua leadership.

In parallelo, il governo ha posto l’accento su importanti riforme nel settore giustizia, come l’introduzione di test psico-attitudinali per i magistrati e l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Queste manovre hanno suscitato accesi discussioni, specie tra le opposizioni, che hanno giudicato le misure come insufficienti.

Lamerza a criticare, il governo di Meloni ha assicurato ai propri elettori il proseguimento della riforma della magistratura, puntando a una strutturazione più organica tramite la separazione tra magistratura requirente e giudicante.

La crescita dei nodi internazionali e le prospettive future

A metà anno, gli sviluppi delle relazioni internazionali si sono intensificati. A giugno, in occasione del Summit del G7, l’attenzione si è focalizzata sulla situazione ucraina e sul sostegno internazionale, mentre aspetti controversi, come le tensioni con la Francia, sono riaffiorati.

In seguito, la visita in Cina ha rappresentato un tentativo di rimediare allo strappo avvenuto con la reputata via della Seta, un approccio critico per mantenere aperti i canali diplomatici. Durante il corso dell’anno, Meloni ha cercato di costruire alleanze con leader come Javier Milei in Argentina, sui temi dell’internazionalismo sovranista, per cementare posizioni comuni contro le sfide globali.

Nel proseguo di questo turbolento 2024, il governo Meloni si prepara a navigare le complessità politiche italiane ed europee, affrontando le questioni migratorie e le riforme interne alle istituzioni con la consapevolezza che il futuro presenterà sicuramente complessità da gestire.

Ultimo aggiornamento il 29 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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