Ladro seriale di distributori self service arrestato a Labico dopo colpi tra Emilia, Toscana e Lazio

Ladro seriale di distributori self service arrestato a Labico dopo colpi tra Emilia, Toscana e Lazio

Un uomo di 62 anni di Bologna arrestato a Labico per furti ai distributori automatici in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio; agiva con una chiave contraffatta insieme a un complice ancora ricercato.
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Un 62enne bolognese è stato arrestato dai carabinieri di Labico per una serie di furti ai distributori automatici di carburante in Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, grazie a una chiave contraffatta che gli permetteva di agire senza lasciare segni. - Gaeta.it

Un uomo di 62 anni, originario di Bologna, è stato fermato dai carabinieri di Labico per una serie di furti ai danni di distributori automatici di carburante. Partendo dalla sua città, l’uomo percorreva vari territori dell’Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, per prelevare i contanti dalle colonnine self service. La sua abilità gli permetteva di agire senza destare sospetti e di tornare a casa con diverse decine di migliaia di euro. L’arresto è arrivato durante una vigilanza mirata, dopo una serie di colpi ripetuti con un complice.

Un metodo collaudato per rubare nelle pompe self service

L’uomo, ex dipendente di un distributore di carburante, aveva imparato i segreti del mestiere. Conosceva la struttura delle casse automatiche e aveva realizzato una chiave contraffatta capace di aprirle facilmente. Durante il weekend, solitamente tra sabato notte e domenica mattina, agiva con rapidità. Mentre il complice attendeva in auto con il motore acceso, lui entrava in azione e rubava il denaro raccolto nei ricettori automatici. La cosa sorprendente è che il distributore rimaneva in funzione senza problemi, quindi nessuno si accorgeva dell’ammanco fino al conteggio settimanale o mensile.

Azione senza segni di scasso

Questa tecnica non lasciava segni di scasso o manomissione, quindi il gestore pensava tutto fosse regolare. Solo attraverso i controlli contabili si evidenziavano inconsistenze, come una perdita di quasi 10 mila euro in un mese. La chiave falsificata permetteva di aprire senza difficoltà le casse più accessibili, scegliendo con cura gli obiettivi per non compromettere il funzionamento dell’impianto.

Le tappe del percorso criminale tra emilia, toscana e lazio

L’attività del 62enne si sviluppava su un percorso che partiva da Bologna e toccava diversi punti. Le zone colpite con maggiore frequenza erano, oltre all’Emilia, la Toscana e il Lazio, in particolare un distributore su via Casilina, nel comune di Labico, vicino a Roma. Qui l’uomo aveva compiuto almeno cinque furti in altrettanti fine settimana, sempre nello stesso orario, sfruttando la tranquillità delle ore notturne.

Organizzazione e complice

Il complice, al volante di una Peugeot 3008 grigia, rimaneva pronto a fuggire appena il bottino veniva raccolto. Questa organizzazione perfetta ha consentito di accumulare un bottino rilevante in pochissimo tempo. L’uomo tornava nella sua base a Bologna dopo ogni colpo per poi ripartire di nuovo lungo la stessa rotta. Non è escluso che altre colonnine nelle varie regioni possano aver subito lo stesso trattamento.

L’arresto durante un servizio dei carabinieri a labico

Domenica 15 giugno 2025, i carabinieri di Labico hanno organizzato un servizio di controllo nei pressi del distributore più colpito. Al sorgere dell’alba, hanno sorpreso il 62enne mentre apriva una delle casse automatiche e prelevava circa 700 euro. Alla vista dei militari il ladro ha tentato la fuga a piedi, ma è stato bloccato rapidamente.

Il complice è invece riuscito a fuggire in direzione San Cesareo ed è ancora ricercato. Il denaro recuperato è stato restituito al gestore del distributore. L’indagato è stato portato nelle camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Colleferro e sottoposto a processo presso il tribunale di Velletri. Il giudice ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare con obbligo di presentazione quotidiana alle forze dell’ordine nel comune di residenza in Emilia.

Indagini in corso

Il caso evidenzia come conoscenze specifiche e movimenti organizzati rendano possibile un reato si ripetuto e su vasta scala, prima che sia fermato da azioni mirate delle forze dell’ordine. Le indagini continuano per identificare il complice e chiarire eventuali altri episodi collegati.

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