Ladispoli festeggia 137 anni, la città fondata dal principe Ladislao Odescalchi

Ladispoli festeggia 137 anni, la città fondata dal principe Ladislao Odescalchi

La fondazione di Ladispoli nel 1888 da parte del principe Ladislao Odescalchi segna la nascita di una città balneare tra Roma e Civitavecchia, caratterizzata da rivalità familiare e sviluppo urbanistico rivolto alla borghesia.
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Ladispoli, fondata nel 1888 dal principe Ladislao Odescalchi, nasce come stazione balneare per la borghesia romana, distinguendosi per un'origine personale e rivalità familiare con Santa Marinella. - Gaeta.it

La città di Ladispoli, situata lungo la costa tra Roma e Civitavecchia, ha una storia particolare che inizia nel 1888. Fu il principe Ladislao Odescalchi a fondarla ufficialmente, segnando l’inizio di un insediamento nuovo che si sviluppò a partire da una scelta precisa di riorganizzare un’area balneare molto frequentata. La nascita di Ladispoli rappresenta un episodio raro nella storia urbana italiana, perché legata a una fondazione personale e diretta, che vide protagonisti due fratelli ciascuno impegnato a dare vita a una città con una propria identità.

La nascita di ladispoli tra storia e rivalità familiare

Ladislao e Baldassare Odescalchi erano due fratelli di una famiglia nobile, ma con destini diversi. Entrambi decisero di fondare una città, evento poco comune, soprattutto perché si trattava di iniziative personali. Ladislao dette il nome a Ladispoli, mentre Baldassare mantenne il nome di Santa Marinella per la sua città, situata nella stessa area geografica. Questo contrasto suggerisce una rivalità, o almeno una netta separazione nelle scelte, che spinse i due principi a costruire qualcosa di unico attorno alle loro personalità e interessi.

L’atto formale di fondazione di Ladispoli risale al 30 maggio 1888, quando Ladislao Odescalchi stipulò un accordo notarile per lottizzare un terreno tra i fossi Vaccina e Sanguinara. Questa operazione consentì di progettare una nuova stazione balneare con infrastrutture dedicate e collegamenti con la stazione ferroviaria di Palo. La scelta di sviluppare una località pensata per una nuova classe sociale, la piccola e media borghesia romana, segnò un passaggio netto rispetto al passato dominato da un borgo antico e da una clientela più agiata e aristocratica.

La figura del principe ladislao odescalchi e la trasformazione del territorio

Ladislao Odescalchi era meno noto del fratello ma assai influente. Proprietario di un castello cinquecentesco a Palo, lo trasformò in una residenza personale e sede di una grande collezione di armi antiche, una tra le più importanti in Europa. Amante della cultura e delle arti, Ladislao visse da aristocratico ma spese ingenti risorse per rinnovare la sua proprietà e difendere la tranquillità della zona, spesso compromessa dalla presenza rumorosa dei turisti romani durante l’estate.

Per eliminare la confusione causata dai visitatori, nel 1888 il principe decise di chiudere la strada d’accesso e la ferrovia davanti al suo castello. “Questo gesto provocò un vero e proprio sfratto degli abitanti del borgo, per lo più suoi dipendenti”, che vennero trasferiti in una nuova zona tra i due torrenti Vaccina e Sanguinara. Le vecchie case furono smantellate anche nei dettagli, con scale e passaggi demoliti. I nuovi alloggi iniziarono come baracche di legno, fino a che non sorse la prima casa in muratura nel 1891, a testimoniare la nascita di un insediamento organizzato e strutturato.

L’urbanistica e lo sviluppo di ladispoli

Il piano regolatore firmato nel 1888 prevedeva la divisione dei terreni in lotti da vendere, con la realizzazione di strade e infrastrutture essenziali per collegare Ladispoli alla rete ferroviaria esistente. Tra le vie progettate, una aveva la funzione di connettere direttamente la nuova stazione balneare con quella di Palo, migliorando così la mobilità e la capacità di accesso alla cittadina. I costi di manutenzione delle infrastrutture furono in un primo momento divisi tra il principe e la ditta costruttrice, ma alla fine vennero trasferiti ai singoli acquirenti dei terreni.

Il progetto si rivolse principalmente a chi cercava una residenza estiva o stabile lontano dallo stress della capitale, interessando in particolare la borghesia di livello medio, meno agiata ma pronta a investire in una località di mare con buone connessioni e servizi. Ladispoli si consolidò così come un centro abitato autonomo, diverso dal passato e con una vocazione definita, che la distingue ancora oggi. Lo sviluppo urbanistico procedette rapidamente, superando il trasferimento coatto degli abitanti originari e lasciando un segno indelebile nella configurazione territoriale della regione.

Un episodio poco conosciuto ma significativo

La fondazione di Ladispoli rimane un episodio poco conosciuto ma significativo, che mostra come una scelta individuale possa segnare la nascita di un luogo vivace e abitato. Il ruolo di Ladislao Odescalchi emerge come quello di un uomo deciso a trasformare il suo ambiente, pur nelle tensioni e contrasti con la popolazione locale e la vicinanza con la capitale. La città continua a vivere e svilupparsi, custodendo questa storia che affonda le radici in un’epoca ormai lontana.

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