La XXV assemblea nazionale dei borghi più belli d’Italia a valvasone, focus su turismo slow e sfide demografiche

La XXV assemblea nazionale dei borghi più belli d’Italia a valvasone, focus su turismo slow e sfide demografiche

L’assemblea nazionale dei Borghi più belli d’Italia a Valvasone ha evidenziato crescita del turismo slow, sfide dello spopolamento e impegni istituzionali per valorizzare cultura, tradizioni e sviluppo sostenibile.
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L’assemblea nazionale 2025 dei Borghi più belli d’Italia, tenutasi a Valvasone, ha discusso strategie per valorizzare il turismo slow, contrastare lo spopolamento e promuovere lo sviluppo sostenibile delle comunità locali. - Gaeta.it

L’assemblea nazionale dei Borghi più belli d’Italia del 2025 si è svolta a Valvasone, piccolo comune friulano che ha ospitato circa 250 delegati provenienti da tutta la penisola. L’evento ha rappresentato un momento di confronto sulle strategie di sviluppo per i borghi italiani, con particolare attenzione alla crescita del turismo slow, alla valorizzazione culturale e alle difficoltà legate allo spopolamento. Sono stati discussi, inoltre, dati aggiornati sul turismo e interventi istituzionali per preservare e rilanciare queste realtà.

Interventi istituzionali e impegni dei territori

Durante la XXV assemblea, diversi amministratori hanno preso posizione sul futuro dei borghi più belli d’Italia. Il sindaco di Valvasone Arzene, Fulvio Avoledo, ha ribadito come la cooperazione tra borghi sia indispensabile per mantenere vive le comunità. Ha insistito sull’importanza di mettere in rete risorse, peculiarità e tradizioni al di fuori dei grandi flussi turistici, per conservare e innovare al tempo stesso.

Ruoli istituzionali e nuovo sviluppo

Markus Maurmair, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia e delegato nazionale, ha definito i borghi “il cuore vero del paese, una fonte di cultura e bellezza da difendere”. Ha evidenziato anche il ruolo crescente di queste località non solo come custodi del passato, ma come protagoniste del turismo sostenibile e di nuove economie locali.

L’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, ha ricordato il valore del Friuli Venezia Giulia, che ospita 15 borghi riconosciuti e 5 siti UNESCO. Ha rimarcato il cambio dei trend turistici, con viaggiatori interessati a scoprire territori a ritmo lento, valorizzando arte, storia e enogastronomia. Ha citato iniziative come la “Notte Romantica” per sottolineare il legame tra cultura e turismo.

Anche sul piano nazionale e europeo si nota attenzione. Alessandro Ciriani, eurodeputato, ha indicato la revisione dei fondi di coesione UE come opportunità per rispondere alle esigenze dei piccoli centri, tra cui la conservazione dei servizi essenziali e lo spopolamento.

Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha confermato il sostegno governativo, con risorse e investimenti rivolti a infrastrutture e politiche mirate. Ha definito iniziative come l’assemblea a Valvasone fondamentali per costruire alleanze e promuovere lo sviluppo sostenibile dei borghi.

I numeri del turismo nei borghi più belli d’Italia

L’associazione “I Borghi più belli d’Italia” nasce nel 2002 con l’obiettivo di valorizzare piccoli comuni sotto i 15.000 abitanti. Oggi conta 375 borghi certificati con rigorosi criteri di qualità, inclusi 15 in Friuli Venezia Giulia. Il recente ingresso di Cividale del Friuli, avvenuto il 7 giugno, amplia la rappresentanza regionale.

Durante l’assemblea sono stati presentati i dati ISTAT del 2023, che mostrano un incremento degli arrivi e delle presenze turistiche nei borghi. Le presenze totali hanno raggiunto i 19,5 milioni, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente e circa 700.000 pernottamenti in più. Gli arrivi stranieri crescono del 6,9%, superando la percentuale di turisti nazionali con una quota del 54,4%.

Il comparto extra-alberghiero registra una crescita del 4,8%, confermando l’interesse per forme di ospitalità alternative. Complessivamente, i pernottamenti nel 2023 toccano quota 23 milioni.

Il profilo dei visitatori

La ricerca Numisma ha tracciato il profilo dei visitatori: prevalentemente coppie tra i 30 e i 35 anni o over 60, senza figli, con un livello di istruzione elevato e una propensione per vacanze lente, immerse nella natura e nelle eccellenze gastronomiche locali. Molti di questi turisti frequentano regolarmente i borghi italiani, spinti da un approccio di riscoperta culturale.

Le sfide demografiche e lo spopolamento dei borghi

Nonostante i dati positivi sul turismo, dall’assemblea è emerso un forte allarme per lo spopolamento che coinvolge molti borghi italiani. Nel 2024 è previsto un calo di quasi 117.000 abitanti, che si aggiunge a un decremento di circa 83.000 persone registrate tra il 2011 e il 2024. Le regioni del Sud, tra cui Basilicata, Sicilia, Calabria e Puglia, presentano le situazioni più critiche.

Il problema colpisce soprattutto zone interne e montane, con gravi conseguenze sulla preservazione dei valori culturali tradizionali e sulla tutela ambientale. La progressiva riduzione dei servizi essenziali fa diminuire l’attrattiva delle comunità e accelera questo trend negativo.

Parole del presidente

Il presidente dell’associazione, Fiorello Primi, ha evidenziato come la questione dello spopolamento sia diventata la priorità. Ha sottolineato la necessità di una strategia a medio-lungo termine, coinvolgendo i governi regionali e nazionale. A questo punto il rilancio passa anche dalla creazione di nuove opportunità di lavoro per giovani, sfruttando le tecnologie, una sfida complessa ma imprescindibile per evitare l’abbandono delle aree rurali.

Prospettive per il futuro e passaggio di consegne

Il gran numero di partecipanti all’assemblea testimonia la crescente attenzione verso i Borghi più belli d’Italia. Valvasone ha vissuto questi giorni come momento di scambio e confronto tra realtà diverse, con la ferma volontà di preservare identità e tradizioni.

Il testimone è stato passato all’Umbria, regione che ospiterà l’assemblea nazionale del 2026. Questo passaggio rappresenta anche un modo per mantenere alto il profilo delle comunità locali, valorizzando territori che sanno ancora parlare a chi cerca un’esperienza autentica. I prossimi mesi saranno decisivi per mettere in pratica le strategie condivise e affrontare senza ritardi i problemi emersi, soprattutto quello dello spopolamento. La rete dei borghi conferma così il suo ruolo di primo piano nel panorama turistico e culturale italiano.

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