Una piccola statua di calcare, alta appena 12 centimetri, sta attirando l’attenzione degli archeologi e degli appassionati di storia in tutta Europa. La venere di kołobrzeg, emersa sulla riva del fiume parsęta, in pomerania occidentale, rappresenta un reperto unico nel suo genere per la polonia e potrebbe cambiare il modo in cui conosciamo le popolazioni neolitiche dell’area baltica. Oltre a suscitare interesse scientifico, sta aprendo nuovi orizzonti anche per il turismo culturale di questa regione ancora poco esplorata.
La scoperta della venere nei campi di obroty, tra natura e storia
Nel 2002, in un angolo verde e tranquillo della pomerania occidentale chiamato obroty, un contadino ha fatto un incontro inatteso mentre lavorava la terra. Tra il fango e le radici, è emersa una piccola figura scolpita in calcare, una pietra dura, anomala rispetto ai materiali più comuni usati per questo tipo di manufatti preistorici. Quella statuetta, senza occhi, naso o bocca ma con tratti chiaramente femminili, ha attirato subito l’attenzione di appassionati e studiosi.
Passata al gruppo di esplorazione della parsęta, la statuetta è finita nelle mani di esperti che, vent’anni dopo, hanno deciso di esaminarla a fondo. L’archeologo marcin krzepkowski ha svolto insieme alla fondazione relict una serie di test che hanno confermato l’antichità del reperto: oltre 6.000 anni. Un oggetto neolitico raro per la zona, che offre una finestra sulle prime comunità di agricoltori stabilitesi lungo le rive del fiume parsęta. Quella terra ha custodito silenziosa la storia di antichi rituali e credenze legate alla fertilità, ancora oggi leggibili in questo piccolo manufatto.
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Caratteristiche uniche della venere e significato archeologico
La venere di kołobrzeg si distingue per la sua forma essenziale e priva di dettagli facciali, insolito nelle sculture del periodo neolitico, che spesso presentano volti e decorazioni più evidenti. Realizzata in calcare, materiale poco usato per opere simili in europa centro-orientale, la statuetta si differenzia dalle più conosciute veneri di willendorf e hohle fels, risalenti al paleolitico.
Gli studiosi ipotizzano che l’assenza di volto fosse simbolica, forse per rappresentare un archetipo di femminilità o una divinità legata alla fertilità e alla prosperità delle colture. Lo strano materiale impiegato potrebbe indicare anche scambi o conoscenze particolari di questa comunità, che sfruttava le risorse locali in modo originale. Questa scoperta suggerisce nuove piste per interpretare le pratiche religiose e sociali delle popolazioni neolitiche che abitavano la pomerania occidentale, zone finora poco studiate sotto questo punto di vista.
Impatto sulla ricerca archeologica e attrazione per il turismo culturale
Gli esperti sottolineano che la venere di kołobrzeg potrebbe cambiare significativamente la mappa archeologica dell’europa centro-orientale. Aleksander ostasz, direttore del museo delle armi polacche di kołobrzeg, ha annunciato che la statuetta sarà esposta in una nuova sezione dedicata alle scoperte preistoriche locali. Il ritrovamento potrebbe innescare nuove campagne di scavo nella pomerania e attirare archeologi interessati a scoprire altri manufatti contemporanei.
Il valore del reperto supera l’ambito scientifico perché punta anche a ravvivare l’interesse per la polonia come meta di viaggi legati alla storia antica. La regione di kołobrzeg e il fiume parsęta, oggi frequentati soprattutto per attività naturalistiche, potrebbero vedere crescere il numero di visitatori attratti dalla possibilità di conoscere le radici profonde di questa terra. La statuetta silenziosa racconta così storie di un passato remoto ma ancora pieno di misteri da scoprire, sotto lo sguardo del baltico.
Attese per nuove scoperte nei campi intorno al parsęta
Sono anni decisivi per l’archeologia in questa parte d’europa. Mentre la venere di kołobrzeg attira l’attenzione al museo e oltre, si attende di vedere quale sarà il prossimo tesoro nascosto nei campi intorno al parsęta. Ogni nuova scoperta potrebbe cambiare la nostra comprensione della vita preistorica e far emergere una polonia antica, fatta di piccoli villaggi rurali e gente che ha coltivato e onorato la terra migliaia di anni fa.