L’attenzione verso la sostenibilità negli eventi sportivi, culturali e musicali cresce in modo rilevante. La misurazione dell’impatto ambientale di queste manifestazioni richiede strumenti precisi e riconosciuti a livello internazionale. L’università di Genova, attraverso la sua prorettrice alla sostenibilità Adriana Del Borghi, ha sottolineato l’importanza di metodi scientifici affidabili per valutare l’impronta ecologica di questi eventi, includendo ogni fase dall’allestimento alla logistica fino alla dismissione.
Le nuove metodologie per misurare l’impatto ambientale degli eventi
Gli eventi sportivi e culturali coinvolgono molteplici aspetti che influenzano significativamente l’ambiente: trasporti dei partecipanti, costruzione di strutture temporanee, gestione dei rifiuti e consumi energetici. Le nuove Product Category Rules offrono una risposta concreta, delineando criteri standard per il calcolo dell’impronta ambientale. Questi strumenti coprono ogni fase dell’evento, dalla progettazione fino allo smantellamento delle installazioni.
Procedure scientifiche condivise
Le PCR definiscono procedure scientifiche condivise a livello internazionale, garantendo uniformità e credibilità nella valutazione. Si tratta di un passo cruciale per evitare valutazioni frammentate o parziali, che trascurino potenziali impatti significativamente legati alla logistica o agli allestimenti. Ad esempio, il trasporto degli spettatori spesso costituisce una quota elevata delle emissioni totali di un evento. Ignorare questo aspetto può compromettere la reale comprensione dell’impatto ambientale.
Leggi anche:
Il ruolo dell’università di genova e della rete italiana per sostenibilità
L’università di Genova si è distinta per l’impegno costante sui temi ambientali. Dal 2014 integra la sostenibilità nelle proprie politiche istituzionali. Non solo si concentra sulla riduzione della propria impronta ambientale, ma promuove anche ricerca e formazione dedicata a cambiamenti climatici e gestione sostenibile delle risorse.
Adriana Del Borghi ha inoltre evidenziato la partecipazione dell’ateneo alla Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile , un gruppo di istituzioni che condivide esperienze e sviluppa strategie comuni per applicare pratiche più sostenibili. Questo coinvolgimento contribuisce a diffondere competenze teoriche e pratiche contro l’impatto ambientale negativo, anche fuori dal contesto accademico, verso enti e imprese.
Sinergie per una gestione più sostenibile
Attraverso questa sinergia universitaria, il mondo degli eventi possa beneficiare non solo di una valutazione più rigorosa, ma anche di soluzioni operative per diminuire concretamente le emissioni di gas serra e altri effetti dannosi. L’applicazione di metodi certificati rappresenta una base essenziale per politiche più attente e una gestione responsabile degli eventi.
Considerazioni sulle sfide della sostenibilità negli eventi di massa
Gli eventi con grandi numeri di partecipanti richiedono attenzione particolare nella valutazione ambientale. La complessità aumenta perché ogni fase – da prima dell’evento fino al suo smantellamento – può generare emissioni significative. La logistica comprende trasporti individuali e collettivi, spesso difficili da tracciare con precisione.
Questo rende indispensabile un approccio che tenga conto di tutte queste componenti per evitare dati parziali o sottostimati. Le nuove PCR propongono un modello di calcolo in grado di aggregare queste variabili, offrendo un quadro più realistico dell’impronta ecologica di eventi sportivi o culturali.
Non basta valutare il solo consumo energetico o i rifiuti prodotti durante la manifestazione. Va considerata anche la costruzione temporanea di strutture, il consumo di materiali per gli allestimenti e la gestione finale dei materiali usati. Senza queste misure, non si può definire un evento veramente sostenibile, né si possono progettare interventi significativi di miglioramento.
L’intervento della prorettrice Adriana Del Borghi al Forum Compraverde Buygreen di Roma ha messo in luce questi parametri e proposto una strada per raggiungere una gestione più attenta all’ecosistema anche nelle manifestazioni pubbliche. Solo così lo sport e la cultura potranno avanzare verso modelli che rispettino l’ambiente, senza perdere la loro funzione di aggregazione sociale.