Il caldo torrido che sta colpendo il Lazio mette a rischio la sicurezza di chi lavora all’aperto. Per questo, la regione ha deciso di rafforzare e allargare le restrizioni già in vigore dal 6 giugno 2025, con l’obiettivo di garantire maggiore protezione a categorie come rider, logistici e personale del settore agroalimentare, oltre ai cantieri. Le organizzazioni sindacali hanno sostenuto queste iniziative, chiedendo anche l’estensione temporale e un maggior controllo nelle imprese.
Iniziative della regione lazio contro il caldo intenso
La regione Lazio è stata la prima in Italia a emettere una ordinanza mirata alla tutela delle persone che operano esposte al sole nelle ore di punta delle ondate di calore. Il documento, firmato il 6 giugno 2025, vieta il lavoro all’aperto nel periodo più caldo della giornata, dalle 12:30 alle 16:00, per settori come l’edilizia, l’agroalimentare e il florovivaismo. Questo provvedimento viene considerato fondamentale, poiché evita che i lavoratori siano esposti a condizioni che possono facilmente provocare malori o infortuni gravi.
Confronto con le parti sociali
Al recente incontro con il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, il segretario generale del CISL Lazio, Enrico Coppotelli, ha sottolineato l’importanza di estendere le misure anche ai rider e ai lavoratori della logistica legata a Piazzale. Questi soggetti, spesso dimenticati dalle normative tradizionali, sono tra quelli più vulnerabili all’esposizione prolungata al sole e alle temperature elevate.
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La zona del Lazio continua a subire picchi di temperature elevate, e per questo la regione ha mostrato disponibilità a modificare e allargare il quadro delle restrizioni per salvaguardare la salute sul lavoro. La volontà di aggiornare in modo tempestivo le disposizioni evidenzia una presa di coscienza dei rischi legati al caldo e la necessità di intervenire con strumenti pratici e immediati.
Sindacati e enti territoriali nella lotta contro il caldo
Le organizzazioni sindacali del Lazio, a partire da CISL e CGIL, hanno espresso la loro preoccupazione e richiesto un maggior impegno sul fronte delle regole contro il rischio caldo sul lavoro. In particolare, CISL Lazio ha avanzato richieste precise durante l’incontro con la regione.
Tra le proposte, quella di estendere la validità dell’ordinanza oltre il 31 agosto, fino a tutto settembre, mese nel quale spesso si registrano ancora temperature pericolose per chi lavora fuori. Inoltre, si vuole che l’ordinanza venga diffusa in modo capillare in tutta la regione, con la creazione di tavoli regionali e provinciali per monitorare la corretta applicazione. Questi tavoli vedrebbero impegnate rappresentanze delle ASL, INAIL, INPS, sindaci, associazioni di categoria e sindacati, per intervenire tempestivamente quando emergono casi di violazioni o mancanze.
Coinvolgimento di professionisti e protocolli nazionali
Si è suggerito anche di coinvolgere gli ordini professionali, come commercialisti e consulenti del lavoro, per aiutare nella diffusione delle regole tra aziende e imprese. Infine, è stato chiesto di aprire un tavolo di confronto regionale dedicato a recepire il protocollo nazionale firmato il 2 luglio 2025, che fornisce linee guida per affrontare le emergenze climatiche negli ambienti di lavoro. Questo protocollo, concordato tra sindacati e associazioni datoriali, dovrà essere declinato nel contesto regionale e integrato nella contrattazione nazionale e aziendale.
Il presidente Rocca ha accolto le richieste, impegnandosi a spostare in avanti la durata dell’ordinanza e a sollecitare i prefetti per avviare un tavolo di monitoraggio, oltre alla costituzione di un gruppo di lavoro con i rappresentanti della regione che hanno firmato il protocollo nazionale.
Osservazioni della cgil su estensioni e controlli
Anche la CGIL ha valutato positivamente l’impegno della regione per rafforzare le misure contro il caldo sul lavoro. La sua attenzione si concentra sull’ampliamento dell’ambito di applicazione dell’ordinanza del 30 maggio 2025, che vieta il lavoro nelle ore più calde a chi opera in edilizia, cave e agricoltura. La categoria denuncia però che molti settori restano esclusi, motivo per cui ha chiesto un confronto più ampio.
L’obiettivo è allargare le tutele anche alla logistica e ai rider, inserendo le indicazioni della conferenza Stato-Regioni per la protezione dei lavoratori esposti al sole. La CGIL ha chiesto anche che si introducano misure di sostegno al reddito per chi non può beneficiare di ammortizzatori sociali, offrendo così un paracadute concreto in caso di stop forzato.
Importanza dei controlli sul campo
Ai controlli sul campo viene attribuita grande importanza. Nei mesi scorsi sono già arrivate segnalazioni di aziende che non hanno rispettato l’ordinanza, mettendo in pericolo la salute dei dipendenti. La CGIL spinge perché ci sia un’attività ispettiva più incisiva, chiedendo alle associazioni datoriali e al sistema delle imprese di evitare che il profitto prevalga sulla sicurezza delle persone.
Attende la pubblicazione della nuova ordinanza per formulare un giudizio completo sul provvedimento, ma resta ferma sulla necessità di avere regole più chiare, estese e accompagnate da rigidi controlli.
Le parole di francesco rocca sulla sfida del lavoro ai tempi del caldo torrido
Il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, ha sottolineato che la stagione calda non riguarda più situazioni straordinarie, ma rappresenta uno scenario strutturale da affrontare con regole chiare e condivise. L’ordinanza che blocca il lavoro nelle ore più calde tra le 12:30 e le 16:00 è stata un primo, concreto passo che ha trovato eco anche in altre regioni italiane.
Rocca ha ringraziato le organizzazioni sindacali per il loro riconoscimento, ribadendo che questioni legate al benessere sul lavoro non possono essere oggetto di divisioni politiche. Serve collaborazione tra tutte le forze sociali, datoriali e istituzionali per trovare soluzioni efficaci che prevengano danni e mantengano in salute chi lavora sotto il sole cocente.
La sua dichiarazione evidenzia la volontà di mantenere alta l’attenzione, adattando le regole in modo rapido e coinvolgendo i vari attori chiamati a gestire questo problema. Il futuro prossimo dovrà vedere il Lazio impegnato in un confronto costante per migliorare le condizioni di lavoro nel clima che si sta facendo sempre più torrido.