La valle del Belìce ha ospitato la 21° edizione del premio Gruppo del Gusto della Stampa Estera, un evento che ha visto la partecipazione di oltre 100 giornalisti provenienti da varie parti del mondo. La manifestazione si è svolta in Sicilia nel 2025 ed è stata caratterizzata da un denso programma di visite culturali, artistiche e incontri con realtà produttive locali. L’iniziativa, promossa dal Gal Valle del Belìce insieme al Gruppo del Gusto dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, ha coinvolto anche il Comune di Gibellina, futura Capitale italiana dell’Arte Contemporanea per il 2026, e Ita Airways.
Un tour tra arte e cultura per immergersi nella valle del Belìce
Il programma ha preso il via con una visita al celebre Cretto di Alberto Burri, una delle opere d’arte contemporanea più emblematiche del territorio, che si estende su un’area segnata dai terremoti del Belìce degli anni ’60. La delegazione di giornalisti ha così potuto confrontarsi con la memoria storica della regione. Successivamente, il gruppo si è spostato al parco archeologico di Selinunte, tra le rovine più vaste e significative del mondo antico, per una visita guidata realizzata sotto la supervisione del direttore Felice Crescente. Accanto a lui, il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, ha preso parte all’accoglienza istituzionale.
Protagonisti dell’agroalimentare locale
Nel corso di questa tappa, quattro protagonisti del mondo agroalimentare locale hanno illustrato le caratteristiche e il valore delle produzioni della valle: Salvatore Li Petri, responsabile sviluppo business delle Cantine Ermes; Alessio Planeta, amministratore delegato delle Aziende Agricole Planeta; Nicola Clemenza, olivicoltore e coordinatore del progetto Civabe, che riunisce produttori locali; Francesco La Croce, organizzatore dei produttori di Terra degli Ulivi. Questi interventi hanno evidenziato il fatto che in questa zona agricoltura e tradizione sono ancora profondamente legate al territorio e alla sua identità.
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La cerimonia di premiazione a Gibellina capitale italiana dell’arte contemporanea 2026
La sala Agorà del Comune di Gibellina ha ospitato la cerimonia conclusiva del premio. La città è riconosciuta come Capitale italiana dell’Arte Contemporanea per il 2026, un titolo che sottolinea il suo ruolo nell’arte e nella cultura italiana. Durante la serata, i giornalisti del Gruppo del Gusto hanno consegnato riconoscimenti a cinque realtà italiane che si sono distinte nei rispettivi ambiti.
Per la categoria Produzione il premio è andato all’azienda “Anima Ligure” di Ameglia, in provincia di La Spezia. Nel settore Consorzi ha ricevuto il premio il Consorzio per la Tutela della Vastedda della Valle del Belìce, un formaggio tradizionale tipico della regione. La categoria Divulgatore ha visto premiato Michele Scognamiglio, biochimico e nutrizionista clinico napoletano, che ha colpito per il suo lavoro di comunicazione e formazione. Infine, il riconoscimento per la categoria Azienda Storica in gestione familiare da oltre un secolo è stato assegnato al ristorante “Majore” di Chiaramonte Gulfi, gestito dalla famiglia Laterra fin dal 1896.
Momento speciale della cerimonia
Un momento significativo della serata è stato il conferimento del Premio Speciale della Giuria a Silvia Pollèri, titolare del ristorante “InGalera” a Milano. La scelta ha premiato un’iniziativa particolare: quella di offrire una seconda possibilità a detenuti dell’Istituto Penitenziario di Bollate, coinvolgendoli in un progetto di formazione e lavoro all’interno del ristorante. Questo riconoscimento ha sottolineato l’impatto sociale ed etico di un’attività imprenditoriale legata al cibo e alla ristorazione, in un contesto difficile come quello del sistema carcerario.
Con questa iniziativa la Valle del Belìce ha confermato la duplice vocazione di luogo di bellezze naturali e culturali, ma anche di territorio in cui le tradizioni alimentari e sociali restano vive e si intrecciano con nuove esperienze. Il premio Gruppo del Gusto della Stampa Estera ha così messo in luce il valore di produzioni e progetti che raccontano l’Italia reale, fra storia, lavoro e innovazione sociale.