Le modifiche al sistema Irpef introdotte nella legge di bilancio 2025 puntano a dare maggiore stabilità al prelievo fiscale, ma innescano anche effetti rilevanti sull’imposta personale rispetto all’inflazione, soprattutto per chi dipende da un reddito da lavoro. L’Ufficio parlamentare di bilancio ha analizzato queste dinamiche, mettendo in luce come le nuove regole possano modificare la capacità di spesa delle famiglie.
cambiamenti strutturali dell’Irpef e progressività del sistema
La manovra 2025 ha portato due novità chiave: la stabilizzazione permanente del cosiddetto taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef. Questo doppio intervento modifica la composizione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, rendendola più progressiva. Significa, in parole semplici, che le aliquote entrano in gioco in modo più marcato rispetto al livello di reddito, con un aumento dell’imposta che cresce più rapidamente per i guadagni più alti.
L’Upb sottolinea che, proprio grazie a questa maggiore progressività, il sistema tributario trattiene una quota più alta di reddito, aumentando il cosiddetto drenaggio fiscale. La versione potenziata dell’Irpef risponde alle intenzioni di stabilizzare il sistema rispetto agli incentivi precedenti, ma si evidenzia come l’effetto di questo aumento sia strettamente legato all’andamento dell’inflazione e delle retribuzioni.
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L’inflazione e l’effetto sul potere d’acquisto dei lavoratori
Il rapporto dell’Upb fa notare che la dinamica delle retribuzioni non ha tenuto il passo con la crescita dei prezzi negli ultimi anni. Le retribuzioni sono infatti cresciute meno dell’inflazione, quindi il potere d’acquisto è stato già eroso. A questo quadro si aggiunge la nuova struttura Irpef: la progressività più marcata e la fiscalizzazione del taglio del cuneo aumentano la sensibilità dell’imposta all’inflazione.
L’effetto è che, quando l’inflazione sale, parte degli incrementi nominali delle retribuzioni viene assorbita dall’aumento delle imposte. Ciò si traduce in una riduzione concreta della capacità di spesa per i lavoratori dipendenti, con probabili ripercussioni negative sui consumi. Meno consumi significano a loro volta un impatto sulla domanda interna, riducendo le prospettive di crescita economica.
Dati e simulazioni del maggior prelievo fiscale
L’Upb ha elaborato dati sfruttando un modello di microsimulazione, confrontando il regime fiscale 2022 con quello attuale previsto per il 2025. Secondo queste stime, con un’inflazione di circa 2 punti percentuali, il prelievo fiscale complessivo aumenta di circa 370 milioni, pari a un +13%. Questo aumento è imputabile alla fiscalizzazione del taglio del cuneo, che fa crescere il carico fiscale associato alla progressività Irpef.
Va evidenziato che questo maggior prelievo riguarda soprattutto i lavoratori dipendenti. Per pensionati e altri percettori di reddito, l’effetto è marginale o nullo. La differenza nasce dal meccanismo con cui il taglio del cuneo è applicato principalmente agli stipendi da lavoro subordinato e non ai trattamenti pensionistici.
Considerazioni sul sostegno ai redditi bassi e disegno fiscale
L’Upb richiama l’attenzione su come si realizza il sostegno alle fasce di reddito più modeste. Interventi finanziati tramite il sistema fiscale possono comportare rischi legati all’interazione tra inflazione, progressività e parametri non indicizzati. La legge di bilancio 2025 ha alzato la progressività Irpef, portando anche una maggiore sensibilità del prelievo alle variazioni dei redditi nominali.
Questa situazione suggerisce che senza un adeguamento automatico dei parametri fiscali all’inflazione, i benefici ottenuti inizialmente con le misure di sostegno potrebbero svanire nel tempo. La perdita di efficacia potrebbe diventare significativa e compromettere l’obiettivo di tutela del reddito delle fasce più vulnerabili, rendendo meno efficaci le politiche di welfare pubblico.
L’analisi della Upb ricorda come ogni intervento fiscale vada valutato anche in rapporto all’andamento dei prezzi e al sistema retributivo, considerando in modo accurato rischi e effetti collaterali già a breve termine.