La squadra di pescara vince il torneo della disputa dire e contraddire su intelligenza artificiale a roma

La squadra di pescara vince il torneo della disputa dire e contraddire su intelligenza artificiale a roma

la squadra di pescara vince il torneo dire e contraddire a roma, confrontandosi sull’intelligenza artificiale con argomentazioni solide e ricevendo lodi dalla giuria presieduta da margherita cassano
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La squadra di studenti di Pescara ha vinto la quinta edizione del Torneo della Disputa "Dire e Contraddire" a Roma, confrontandosi con successo sul tema dell’intelligenza artificiale davanti a una giuria di alto livello. - Gaeta.it

La quinta edizione del Torneo della Disputa “Dire e Contraddire” si è svolta a Roma, presso la sede del Consiglio nazionale forense. La competizione ha visto protagonisti giovani studenti impegnati in un confronto orale sul tema dell’intelligenza artificiale. La squadra che ha rappresentato l’Abruzzo e il centro Italia, composta da alunni di Pescara, ha conquistato la vittoria davanti alle formazioni del sud e del nord Italia. L’evento ha riunito talenti della retorica giovanile sotto l’egida di avvocati e docenti esperti.

La composizione della squadra e la preparazione per il torneo

La formazione vincente di Pescara era preparata da un gruppo di quindici avvocati del Consiglio dell’Ordine forense locale e dai docenti referenti dei rispettivi istituti scolastici. La squadra era composta da dodici studenti, selezionati tra tre scuole della città: sette provenivano dal liceo classico G. D’Annunzio, quattro dal liceo Da Vinci e uno dall’Itcg Aterno-Manthoné. Ognuno dei componenti ha contribuito al dibattito con argomentazioni costruite su una solida preparazione culturale.

Gli studenti del liceo classico erano Lamberto Croce, Emanuele Di Domizio, Martina Agostinone, Aida Napolitano, Valentina Oviedo, Francesca Presutti e Michela Di Muzio. Dal liceo Da Vinci facevano parte Andrea Carra, Lorenzo Malavolta, Davide Frezzini ed Emma Lucci, mentre l’alunno rappresentante dell’Itcg Aterno Manthoné era Alessio Cacciatore. La squadra ha lavorato per settimane con i tutor legali, affinando tecniche di argomentazione e capacità retoriche necessarie per un confronto così arduo.

Il tema centrale: intelligenza artificiale come campo di confronto

Il fulcro della competizione verteva sull’intelligenza artificiale, argomento di grande attualità e complessità. Ogni squadra doveva sostenere la propria posizione a favore o contro alcune questioni poste riguardo alle implicazioni etiche, sociali e tecnologiche di questa disciplina. La disputa è stata caratterizzata da interventi vibranti, con basi solide e coerenza nell’esposizione degli argomenti.

La squadra di Pescara ha saputo mettere in evidenza un approccio equilibrato, affrontando il tema con cultura e attenzione ai risvolti umani e giuridici. Sono stati citati esempi concreti, come l’uso dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali o nelle dinamiche del lavoro, senza dimenticare le questioni di diritto e responsabilità. I partecipanti hanno mostrato una padronanza delle norme e dei principi che governano l’uso di queste tecnologie, sviluppando un dialogo che ha coinvolto anche l’aspetto della convivenza civile e del dialogo fra opinioni diverse.

La valutazione della giuria e i commenti sulle performance

Il verdetto finale è stato espresso da una giuria di alto livello, presieduta da Margherita Cassano, prima presidente della Corte suprema di Cassazione. In giuria sedevano anche Gabriella Palmieri Sandulli, avvocato generale dello Stato, e Patrizia Corona, vicepresidente del Consiglio nazionale forense. Il loro giudizio si è concentrato sulla qualità logica e retorica degli argomenti presentati, oltre che sul rispetto delle regole del confronto dialettico.

Margherita Cassano ha sottolineato come i ragazzi abbiano sviluppato argomentazioni con una capacità logica poco comune e abbiano mostrato una cultura profonda unita a una vivacità intellettuale importante. Ha posto l’accento sul rispetto dimostrato nelle discussioni, elemento ritenuto fondamentale in una società dove spesso il confronto civile rischia di scomparire. Per la presidente della Cassazione, le qualità emerse fanno capire che questi giovani non solo padroneggiano il contenuto ma sono in grado di ascoltare e rispondere senza prevaricare, rispettando i principi di civiltà e dialettica.

Il riconoscimento da parte di una giuria così prestigiosa rende ancora più significativa la vittoria conseguita dalla squadra di Pescara, che ha portato alla ribalta il talento giovanile abruzzese in un contesto nazionale di grande rilievo.

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