La spezia e la pieve di marinasco: tra storia, natura e musica nel cuore del golfo dei poeti

La spezia e la pieve di marinasco: tra storia, natura e musica nel cuore del golfo dei poeti

La pieve di Marinasco alla Spezia, con la sua storia millenaria e l’organo Serassi restaurato, torna a essere un importante sito culturale e turistico nel golfo dei Poeti.
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La Pieve di Marinasco, antica chiesa millenaria nella zona della Spezia, è stata restaurata dopo anni di chiusura, valorizzando il patrimonio storico, architettonico e musicale del Golfo dei Poeti e diventando un importante punto di interesse culturale e turistico. - Gaeta.it

La spezia e il suo golfo, conosciuto come golfo dei poeti, sono destinazioni che attraggono visitatori grazie ai loro panorami marini, itinerari di trekking e alle tante testimonianze storiche disseminate nel territorio. Tra i siti meno noti ma ricchi di storia si trova la pieve di marinasco, un’antica chiesa che si erge alle spalle della città e da cui si può godere di una vista completa sul golfo. Questo luogo rappresenta un ponte tra passato e presente, con una storia millenaria che ha subito alterazioni ma che continua tuttavia a raccontare le vicende della zona.

La storia e l’architettura della pieve di marinasco

La pieve di marinasco, dedicata a santo stefano protomartire, è una costruzione che affonda le sue radici nel X secolo. Nel corso del tempo ha subito numerose trasformazioni, rifacimenti e ampliamenti che ne hanno modificato l’aspetto originario, ma che hanno anche aggiunto elementi stilistici interessanti. Oggi si possono osservare forme settecentesche prevalenti, ma con dettagli architettonici riconducibili agli stili romanico e gotico, testimoni di epoche diverse che si integrano in un unico edificio. La pietra e il legno ancora visibili nelle strutture raccontano il lento passare dei secoli.

La chiusura e il recupero

Nel 2010 la pieve è stata chiusa per motivi di sicurezza a causa di significativi cedimenti strutturali. Seguirono diversi anni di inattività, accompagnati da un importante lavoro di raccolta fondi e di interventi di recupero, realizzato grazie alla collaborazione tra volontari, enti locali, la curia e alcuni sponsor. Questi sforzi hanno permesso il parziale restauro della chiesa e la riapertura al pubblico. Anche se la pieve non è ancora tornata al suo completo splendore originale, rappresenta oggi un luogo accessibile ai visitatori e un simbolo di identità storico-culturale per gli abitanti della spezia.

Il valore culturale e turistico del recupero della pieve di marinasco

La conservazione e il restauro di edifici storici come la pieve di marinasco vanno oltre la pura manutenzione strutturale. Recuperare la chiesa significa valorizzare un pezzo del patrimonio architettonico e culturale della spezia e dell’intero golfo dei poeti, arricchendo così l’offerta turistica e culturale della zona. Gli itinerari naturalistici e i percorsi trekking che attraversano il territorio intorno alla città trovano nella pieve una tappa significativa sia dal punto di vista estetico che narrativo.

Turismo e itinerari

Ogni anno migliaia di turisti percorrono sentieri che passano per marinasco, portando con sé interesse verso la storia e l’arte locale. La pieve diventa quindi un elemento di attrazione in più, capace di arricchire l’esperienza di visita, creando un legame tra natura, storia e spiritualità. La rivalorizzazione di questo luogo contribuisce a rafforzare il senso di appartenenza della comunità locale, offrendo uno spazio dove passato e presente si incontrano, e dove si può raccontare la storia della spezia attraverso i secoli.

L’organo serassi e il rilancio della musica antica alla pieve

La pieve di marinasco, oltre al valore storico e architettonico, custodisce un patrimonio musicale di rilievo: l’organo serassi, uno strumento risalente al 1822, realizzato dalla celebre famiglia bergamasca specializzata nella costruzione di organi a canne. Questo organo è considerato tra i meglio conservati all’interno della diocesi di riferimento e ha da poco concluso un lungo restauro durato più di un anno.

Il restauro e le iniziative culturali

Il recupero è stato possibile grazie al contributo della cei attraverso l’otto per mille, oltre a fondazioni come carispezia e compagnia di san paolo, che hanno erogato una somma di 40 mila euro nell’ambito del progetto “un patrimonio da tutelare“. Nel contesto della riapertura, è stato organizzato un concerto del maestro lorenzo ghielmi, un momento importante per sottolineare il valore della musica antica e rinnovare l’attenzione verso questo bene. L’organo serassi non solo rappresenta un pezzo di storia dello strumento musicale, ma diventa anche un punto di riferimento per eventi culturali e concerti che animano la vita della pieve e della comunità.

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