La sicurezza nei cantieri in lombardia resta una sfida tra morti e controlli insufficienti

La sicurezza nei cantieri in lombardia resta una sfida tra morti e controlli insufficienti

La sicurezza nei cantieri in Lombardia resta critica a causa di incidenti frequenti, carenza di ispettori e controlli insufficienti; serve una cultura diffusa promossa da istituzioni, ingegneri e scuole.
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La sicurezza nei cantieri lombardi resta critica a causa di incidenti frequenti, carenza di ispettori e insufficiente cultura della prevenzione, richiedendo un impegno integrato tra istituzioni, ingegneri e scuole. - Gaeta.it

La sicurezza sul lavoro nei cantieri in Lombardia continua a rappresentare un problema serio. Nonostante la regione ospiti numerosi cantieri e importanti infrastrutture, gli incidenti e le morti sul lavoro non diminuiscono. La questione è stata affrontata durante il seminario “La cultura della sicurezza nei cantieri”, che ha riunito esperti e istituzioni per discutere misure più efficaci e la promozione di un approccio culturale al tema. Dall’importanza delle leggi fino al ruolo degli ingegneri e della scuola, l’attenzione resta alta ma insufficiente agli occhi dei protagonisti.

L’importanza di una cultura diffusa della sicurezza sul lavoro

Simonetta D’Amico, consigliera del Comune di Milano, ha sottolineato il valore di parlare non solo di norme e leggi ma soprattutto di cultura della sicurezza. Spesso si affrontano questi temi in termini di procedure e obblighi rituali, ma è necessario andare oltre e rendere la sicurezza una consapevolezza radicata in ogni lavoratore, in ogni cantiere, nelle scuole. D’Amico ha posto l’accento sul coinvolgimento degli studenti, ancora poco avvicinati a questi argomenti, e sulle figure professionali come gli ingegneri. Questi ultimi devono farsi promotori diretti di una formazione che unisca teoria e pratica, sensibilizzando sin da giovani sul rischio e sulla prevenzione.

Una rete tra enti e soggetti per la sicurezza

La cultura della sicurezza passa anche da un processo di alleanza tra più enti e soggetti. Si tratta di intrecciare il lavoro delle istituzioni, Ats, sindacati e amministrazioni locali per costruire una rete davvero efficace. Soltanto così si possono evitare falle nella catena di protezione dei lavoratori. Questi ultimi spesso affrontano condizioni difficili, e un approccio culturale non può limitarsi alle sole imposizioni normative. Deve tradursi in comportamenti quotidiani, pratiche condivise, una mentalità che tenga al primo posto la vita e l’integrità delle persone. La diffusione di questa cultura richiede passi concreti e decisioni coerenti di tutte le parti coinvolte.

La situazione delle morti e degli infortuni nei cantieri lombardi

La Lombardia, con la sua struttura economica e la presenza di numerosi cantieri, registra ancora un numero preoccupante di incidenti sul lavoro. Secondo le testimonianze riportate durante il seminario, le morti e gli infortuni gravi sono troppo numerosi. Il fatto che un lavoratore possa uscire di casa per andare in cantiere e non tornare la sera o che resti segnato da un infortunio invalidante è una realtà che pesa sulla società tutta. Non si tratta solo di statistiche, ma di vite spezzate e di famiglie colpite.

Il problema mette in luce limiti ben noti nelle misure di prevenzione sul territorio, nonostante i numerosi investimenti nelle infrastrutture. L’alto numero di cantieri non può giustificare un così alto numero di incidenti. La questione va affrontata con misure più decise sul piano della prevenzione e del controllo ma anche con una revisione dei protocolli attivi in ogni fase del lavoro edilizio. La sicurezza deve diventare un punto fermo e non una semplice voce di bilancio o una formalità burocratica.

I controlli insufficienti e la carenza di ispettori del lavoro

Uno dei nodi principali emersi è la carenza degli ispettori del lavoro in Italia e in Lombardia in particolare. Le autorità stimate sottolineano che mancano almeno 4 o 5 mila ispettori per svolgere un controllo diffuso e continuo nei cantieri. Senza questa presenza costante, diventa complicato far rispettare le norme e mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza. I controlli rappresentano un momento fondamentale per verificare che le procedure siano applicate correttamente, che i dispositivi di protezione siano usati e che gli standard minimi di sicurezza restino intatti.

Le istituzioni locali, comprese quelle milanesi, si sono impegnate a intervenire con maggior presenza sul territorio, ma la realtà segnala ancora una distanza tra obiettivi e risorse. Il deficit di personale ispettivo lascia sul campo ampi spazi di rischio non monitorati. La mancanza di controlli non permette neanche di costruire una cultura reale intorno ai temi della sicurezza. Senza la verifica diretta, molti cantieri si comportano come se la sicurezza fosse un optional e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i lavoratori.

La situazione degli ispettori in lombardia

Il problema evidenzia una lacuna strutturale nei controlli, con risorse insufficienti e un personale ispettivo che non riesce a coprire adeguatamente il territorio. L’adeguamento del numero degli ispettori è visto come una condizione necessaria per una prevenzione efficace.

Il ruolo degli ingegneri e della collaborazione istituzionale

Il seminario promosso dall’Ordine degli ingegneri della provincia di Milano, con il supporto della Fondazione Foim e la collaborazione della Consulta regionale Ordine ingegneri Lombardia, ha messo in luce una collaborazione che deve diventare sempre più stretta per affrontare il problema. Gli ingegneri hanno un compito specifico: non solo progettare infrastrutture sicure, ma anche promuovere la cultura della sicurezza tra le nuove generazioni e garantire che le normative vengano rispettate in ogni fase del lavoro.

Il supporto di enti come la fondazione e la consulta serve a creare un terreno comune tra professionisti, istituzioni e lavoratori. La sinergia tra Comune di Milano, istituzioni sanitarie e sindacati è essenziale per coordinare i controlli, la formazione e gli interventi sul campo. Nel contesto lombardo, questa rete deve rafforzarsi per riuscire a incidere concretamente e ridurre i livelli di rischio. Soltanto un’azione integrata, che coinvolga tutti i protagonisti, può garantire migliori condizioni per chi lavora nei cantieri.

L’urgenza di un impegno concreto per la sicurezza sul lavoro in lombardia

Il seminario ha evidenziato che la Lombardia si trova davanti a una sfida urgente. Non basta più occuparsi solo degli aspetti normativi o di aggiornamenti legislativi. La sicurezza deve trasformarsi in un impegno concreto, quotidiano, che coinvolga tutti i settori e livelli della società. La perdita di vite umane e le gravi menomazioni da incidenti sono segnali chiari di una situazione che richiede interventi immediati.

Il tema dei controlli resta cruciale: senza ispettori disponibili e attivi non si può garantire alcuna forma concreta di prevenzione. Sul piano culturale serve un cambiamento che parta dalla formazione nelle scuole e arrivi fino ai cantieri più piccoli, coinvolgendo ogni attore. La mobilitazione delle istituzioni, dei professionisti e delle organizzazioni sindacali ha un peso, ma questo deve tradursi in fatti e in scelte che rendano il lavoro nei cantieri più sicuro e meno rischioso per i lavoratori.

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