La sanità nella provincia dell’aquila sotto pressione tra tagli e disparità di finanziamenti nel 2025

La sanità nella provincia dell’aquila sotto pressione tra tagli e disparità di finanziamenti nel 2025

La sanità nella provincia dell’aquila rischia gravi tagli finanziari e di personale alla asl 1 avezzano sulmona l’aquila, con la cgil che chiede interventi urgenti per garantire servizi e tutela del lavoro.
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La CGIL denuncia gravi tagli ai fondi e al personale nella sanità della provincia dell’Aquila, evidenziando disparità regionali che mettono a rischio servizi e posti di lavoro, e chiede interventi urgenti per garantire qualità e tutela dei lavoratori. - Gaeta.it

La sanità nel territorio della provincia dell’aquila si trova a un bivio critico. La cgil locale ha espresso forte preoccupazione per i tagli previsti e per la disparità crescente dei fondi assegnati alla asl 1 avezzano sulmona l’aquila. Le difficoltà economiche rischiano di colpire direttamente i servizi offerti e il personale sanitario, esponendo il sistema a tensioni e possibili interruzioni nella continuità assistenziale.

Disparità finanziaria tra asl regionali: dati e impatti economici

Il punto centrale del problema riguarda la distribuzione dei fondi sanitari regionali. La asl 1, che copre metà del territorio abruzzese con una rete significativa di presidi, riceve risorse molto inferiori rispetto alle altre asl della regione. Nel 2024 si stimano 13,5 milioni di euro in meno assegnati rispetto alla asl di teramo. Il gap con la asl di chieti risulta ancora più marcato, con uno sfasamento annuale di 174 milioni, che negli ultimi cinque anni supera il miliardo complessivo di differenza.

Intervento della cgil sui finanziamenti

I segretari ha spiegato la necessità di combattere per un aumento del fondo sanitario nazionale evitando però di sottrarre risorse da una asl all’altra. Oggi la provincia dell’aquila rischia un effetto combinato: meno fondi disponibili e un carico di popolazione e strutture comunque elevato. Questo mette a serio rischio la qualità degli interventi e la capacità di risposta alle esigenze degli utenti.

La disparità si traduce in una minore capacità di investire su personale, tecnologie e servizi. Le cifre parlano chiaro sulla sproporzione, evidenziata dalla cgil come sintomo di un disequilibrio che si perpetua da anni senza segnali di inversione. Questo scenario alimenta tensioni, rischi di riduzione dei posti di lavoro e difficoltà operative per i presidi sanitari dell’aquila.

La legge regionale 9/2025 e le conseguenze sui tagli al personale della asl 1

La legge regionale 9/2025 ha introdotto tagli lineari su tutte le asl abruzzesi. Per la asl 1 significa meno 5 milioni di euro solo per quanto riguarda i costi del personale. Questi provvedimenti colpiscono direttamente lavoratrici e lavoratori, ma soprattutto la capacità di mantenere servizi essenziali aperti e funzionanti.

Il sindacato ha sottolineato l’inaccettabilità di questa riduzione, che limita la continuità assistenziale e peggiora ulteriormente la gestione di una realtà già sottodimensionata nei finanziamenti. Le linee guida della legge rischiano di compromettere posti di lavoro e condizioni operative, creando un clima di incertezza sul futuro delle strutture sanitarie nella provincia.

Tagliare personale significa ridurre ore, aumentare la pressione su chi resta e mettere a rischio interventi medici tempestivi. La spinta al risparmio lineare non considera le differenze territoriali e la complessità del sistema sanitario locale. È evidente un contrasto tra le esigenze sanitarie e le risorse disponibili, col risultato di una crescente insoddisfazione tra i lavoratori e la comunità.

Proposte e strategie della cgil per ripristinare servizi e livelli occupazionali

La cgil ha chiesto l’apertura immediata di un tavolo politico, tecnico e sindacale per affrontare la crisi che coinvolge la asl 1 dell’aquila. Nella lettera inviata ai vertici regionali e sanitari, si spinge per soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro e le prestazioni sanitarie, con particolare attenzione al personale.

Tra le proposte spicca la richiesta di modificare la legge regionale 9/2025 per eliminare i tagli lineari al personale. Un’idea innovativa riguarda l’istituzione di una società partecipata pubblica per gestire i servizi esternalizzati come manutenzione, pulizie e supporto amministrativo. Questo modello avrebbe il duplice effetto di garantire maggior controllo sui costi e stabilità ai lavoratori coinvolti, che oggi vivono un’incertezza legata ai contratti esterni.

Miglior gestione delle risorse e impatto sociale

Ripensare la gestione e le risorse permette di distribuire meglio le attività e ridurre sprechi. La cgil evidenzia l’urgenza di azioni concrete che superino le divisioni tra enti e mettano al centro il diritto alla salute, accompagnato da condizioni di lavoro tutelate. L’appello si rivolge a tutta la comunità politica e sociale per costruire un sistema più equilibrato e sostenibile.

La tutela del diritto alla salute e del lavoro nella provincia dell’aquila

La sfida della sanità nella provincia dell’aquila non si limita agli aspetti finanziari, ma coinvolge diritti fondamentali come quello alla salute e al lavoro. Il sindacato insiste sulla necessità di una visione integrata che metta al centro la comunità, i cittadini e i professionisti impegnati ogni giorno nei servizi sanitari.

Secondo la cgil, il mantenimento dei livelli assistenziali deve andare di pari passo con la garanzia di condizioni dignitose per il personale. La sanità locale, data la sua vastità territoriale, richiede risposte calibrate e investimenti che riescano a sostenere entrambe queste esigenze.

Il compito politico è evitare scelte unilateralità e garantire un impegno concreto a non sacrificare servizi o lavoratori. La posta in gioco riguarda non solo il presente ma la capacità di costruire un sistema sanitario che sappia rispondere alle emergenze e alle sfide future, in un contesto che resta complesso e delicato per la comunità dell’aquila e dintorni.

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