La russia ha perso oltre un milione di soldati e migliaia di mezzi militari nella guerra in ucraina

La russia ha perso oltre un milione di soldati e migliaia di mezzi militari nella guerra in ucraina

La guerra in Ucraina provoca oltre un milione di perdite tra i soldati russi e ingenti danni a mezzi militari, navi e droni, evidenziando l’intensità del conflitto e le difficoltà di Mosca.
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L'articolo riporta le pesanti perdite umane e materiali subite dalla Russia nella guerra in Ucraina, secondo il rapporto quotidiano delle forze armate ucraine, evidenziando l'intensità e la durata del conflitto senza segnali di tregua. - Gaeta.it

La guerra in ucraina continua a registrare un bilancio pesante per la russia. Dall’inizio dell’invasione su larga scala il 24 febbraio 2022, le forze armate ucraine stimano la perdita di più di un milione di soldati russi e una vasta quantità di attrezzature militari. Questi dati emergono dal rapporto quotidiano dello stato maggiore ucraino, pubblicato e diffuso dal kiev independent, che fotografa una situazione di forte impatto sul terreno bellico.

Le perdite umane tra le truppe russe dall’inizio del conflitto

Secondo il rapporto aggiornato all’ultima giornata di combattimenti verificatasi ieri, la russia ha perso 1.045.220 soldati in poco più di un anno di guerra in ucraina. Solo nella giornata più recente, le forze di mosca hanno subito 970 perdite. Questi numeri, forniti dallo stato maggiore delle forze armate ucraine, indicano una resistenza delle truppe di kiev che ha causato un elevato numero di caduti tra gli invasori. Non è possibile verificare indipendentemente questi dati, tuttavia rappresentano la principale fonte ufficiale di kiev sull’evoluzione del conflitto.

Le perdite umane coinvolgono soldati di vari ruoli, da semplici truppa a ufficiali, e testimoniano il costo umano che monta a ritmo sostenuto durante le operazioni militari. Questa cifra mette in luce la durata e l’intensità della guerra, condotta su più fronti e con un uso massiccio di forze e materiali russi. Al momento non sono disponibili dati ufficiali completi da parte russa, che tende invece a fornire numeri più contenuti o ritardati.

I mezzi militari distrutti secondo lo stato maggiore ucraino

Oltre al bilancio umano, il rapporto delle forze armate ucraine fornisce un quadro dettagliato delle perdite materiali delle truppe russe. A oggi, si contano 11.041 carri armati distrutti o catturati, un numero che sottolinea le difficoltà delle unità corazzate russe ad avanzare con efficacia. Ai carri armati si aggiungono 23.037 veicoli corazzati da combattimento finiti fuori uso, un dato che indica quanto siano state colpite le forze di fanteria meccanizzata.

I mezzi per il trasporto di carburante e altri veicoli leggeri o pesanti distrutti o danneggiati ammontano a 56.041 unità, con un impatto significativo sulla logistica e sulla capacità di rifornimento delle truppe. La componente di artiglieria, importante per la potenza di fuoco, conta 30.722 pezzi persi, mentre i sistemi di lancio multiplo di razzi ammontano a 1.446. Questi sistemi erano spesso utilizzati per azioni di fuoco ravvicinato e bombardamenti su vasta scala.

I sistemi antiaerei, fondamentali per la difesa contro le incursioni aeree di ucraina, risultano ridotti a 1.199 unità perse, mentre gli aerei e gli elicotteri annientati o danneggiati sono rispettivamente 421 e 340. L’ultima categoria conta anche 47.552 droni distrutti, evidenziando l’importante ruolo assunto da questi ultimi nel conflitto per ricognizioni e attacchi mirati.

Le perdite navali e la situazione della flotta russa nel mar nero

Il rapporto comprende anche dati sulle perdite navali. La marina russa ha subito la distruzione di 28 navi e imbarcazioni, insieme a un sottomarino distrutto nel corso delle operazioni belliche. Queste perdite riguardano soprattutto unità impegnate nel mar nero e nelle acque adiacenti all’area di conflitto. L’incapacità di mosca di garantire una presenza stabile e una difesa efficace di questi mezzi ha inciso sul controllo dei mari e sulle capacità di supporto alle forze di terra.

La riduzione della flotta russa in queste acque colpisce sia la capacità di trasporto di uomini e materiali sia la funzione di deterrenza nei confronti delle forze ucraine e dei loro alleati. Il mar nero rimane una zona ad alto rischio dove sia l’aviazione che le forze di terra sono costantemente impegnate.

Questi dati confermano il contesto di una guerra lunga e logorante, con perdite notevoli per la russia sul piano umano e materiale. Nessuna delle due parti ha annunciato nuove iniziative diplomatiche concrete per ridurre il conflitto, che continua ad alimentare tensioni regionali e internazionali.

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