Le aree interne dell’Abruzzo mostrano un fermento che contrasta con l’allarme spopolamento lanciato recentemente in una relazione ufficiale. Nel cuore di questo territorio, da Campo Imperatore all’altopiano di Navelli, amministratori locali e comunità stanno lavorando per non cedere al declino demografico e sociale. Il dibattito si accende soprattutto a pochi giorni da un convegno fondamentale dedicato a futuro, innovazione sociale e sviluppo dei piccoli comuni di questa regione. Il sindaco di Navelli, Paolo Federico, commenta con forza i dati negativi presentati, raccontando una realtà diversa e attiva.
Il convegno “comunità resilienti” per affrontare le sfide locali
Il 30 giugno, presso la sede comunale di Navelli, è previsto un appuntamento che mette attorno allo stesso tavolo istituzioni e operatori sociali locali. Organizzato dall’associazione Location, il convegno “comunità resilienti, innovazione sociale e futuro dei piccoli comuni dell’abruzzo interno” vuole essere un momento di confronto su come gestire la rinascita delle aree interne.
Parteciperanno figure politiche e rappresentanti di enti impegnati nella ricostruzione, assistenza e tutela sociale. Tra questi, l’assessore regionale Roberto Santangelo, con delega al sociale e cultura, e il sindaco di Sant’Eusanio Forconese Deborah Visconti, che guida un’importante unione di comuni montani. Saranno presenti anche consiglieri regionali e i responsabili degli uffici speciali per la ricostruzione dei comuni del cratere sismico e dell’Aquila.
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L’incontro nasce per discutere modelli di crescita fondati sul sociale e sulle opportunità di sviluppo, partendo proprio da un’analisi pratica dei servizi attivati e delle esigenze reali di chi vive questi territori.
Servizi e progetti concreti nell’unione dei comuni della montagna aquilana
L’area di Navelli appartiene all’Unione dei Comuni Montagna dell’Aquila, un organismo che negli ultimi anni ha fatto partire iniziative significative. Dopo il trauma del terremoto e l’impatto della pandemia Covid, questa zona ha avviato la costruzione di una rete sociale capace di sostenere la popolazione e migliorare la qualità della vita.
Tra i servizi spicca un centro sociale dedicato a anziani e persone con disabilità, proprio nel cuore di Navelli. Sul territorio, oltre a Navelli, si estendono comuni come Montereale, Ofena, Castel del Monte e Rocca di Mezzo, dove sono attivi ben sei asili nido. Sono inoltre attivi servizi di assistenza domiciliare rivolti a persone non autosufficienti e supporto scolastico per studenti. Il lavoro fatto investe anche il pronto intervento e le infrastrutture tecnologiche, con la diffusione della fibra che ha aperto nuove possibilità di lavoro a distanza.
Tutti questi elementi dimostrano un’attenzione puntuale verso le necessità della popolazione, nel tentativo di scongiurare l’emarginazione e il declino sociale.
Il punto di vista di navelli sulle dinamiche demografiche
Paolo Federico, sindaco di Navelli , respinge l’idea di uno spopolamento irreversibile nell’area che amministra. Il suo territorio copre vaste zone, da Campo Imperatore fino all’altopiano di Navelli, in un contesto montano spesso sottovalutato. Secondo il primo cittadino, definizioni pessimistiche su queste zone mostrano l’assenza di un confronto diretto con chi vive e gestisce queste comunità. Il messaggio è chiaro: non si tratta più di sopravvivenza, ma di un rilancio reale che sta coinvolgendo le comunità.
Federico sottolinea che l’attenzione verso borghi e piccoli centri ha prodotto segnali concreti di crescita. Famiglie stanche della vita cittadina stanno tornando a cercare condizioni di vita più serene in luoghi dove i servizi pubblici funzionano, la qualità sociale è elevata e si riscoprono tradizioni culturali e gastronomiche. Questo movimento è accompagnato da un rinnovato interesse per l’ambiente e per opportunità scolastiche che sembravano ormai compromesse.
Critiche alla definizione di spopolamento irreversibile e proposte per regole più flessibili
Il sindaco Paolo Federico contesta la diagnosi di spopolamento irreversibile, definendola non solo errata ma addirittura dannosa. A suo giudizio, questa interpretazione rischia di cancellare gli sforzi che già si muovono in direzione contraria. Federico chiede di rafforzare le presenze fondamentali nei piccoli comuni, come scuole, carabinieri, uffici postali e banche, elementi chiave per consentire ai residenti di vivere con dignità.
Un altro tema riguarda la burocrazia. Secondo il primo cittadino, le norme in vigore ostacolano l’apertura di attività imprenditoriali, rallentando così la crescita economica locale. Serve una maggiore flessibilità per facilitare gli imprenditori e promuovere iniziative nuove, capaci di dare lavoro e servizi.
La proposta pone l’accento sul bisogno di un intervento statale che supporti concretamente la tenuta dei piccoli comuni, attraverso azioni mirate e strumenti adeguati.
Un’occasione per riflettere e progettare insieme il futuro delle aree interne
Il confronto promosso a Navelli si inserisce in un momento cruciale per questa vasta area. Tornare a parlare di rinascita, mettendo in luce il lavoro svolto e i traguardi raggiunti significa anche chiamare le istituzioni e i cittadini a non perdere l’occasione.
Paolo Federico invita a decostruire pregiudizi e cattive interpretazioni, puntando su un dialogo aperto e diretto tra amministratori e comunità. Il convegno sarà un’occasione per misurare la voglia di ripresa e mettere in campo strategie più efficaci.
Tra i partecipanti ci sono figure che conoscono bene le sfide di questa regione, chiamate a interrogarsi insieme su come mantenere sul territorio servizi essenziali e creare nuove opportunità. Di fatti, queste zone, dense di storia e cultura, continuano a offrire spunti di crescita che vanno oltre la crisi demografica ormai da tempo messa in discussione dai suoi stessi abitanti.