La regione abruzzo chiede a bruxelles neutralità tecnologica nella revisione delle emissioni di co₂ per auto e veicoli leggeri

La regione abruzzo chiede a bruxelles neutralità tecnologica nella revisione delle emissioni di co₂ per auto e veicoli leggeri

La regione Abruzzo, con il presidente Marco Marsilio, chiede al Comitato europeo delle Regioni una revisione flessibile delle emissioni di CO₂ per tutelare l’industria automotive e i posti di lavoro locali.
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Il presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha chiesto al Comitato europeo delle Regioni un approccio flessibile e tecnologicamente neutrale nella revisione delle norme sulle emissioni di CO₂ nel settore automotive, per tutelare l’industria locale e i posti di lavoro. - Gaeta.it

La questione delle emissioni di CO₂ nel settore dei trasporti torna al centro del dibattito europeo con un intervento deciso da parte della regione Abruzzo. Il presidente Marco Marsilio ha espresso la posizione della regione durante la plenaria del Comitato europeo delle Regioni, sottolineando l’importanza di considerare tecnologie diverse nella prossima revisione regolamentare. L’attenzione si concentra su un approccio più flessibile, che permetta di mantenere competitiva l’industria automobilistica europea senza sacrificare posti di lavoro e realtà produttive consolidate.

Marsilio interviene al comitato europeo delle regioni a bruxelles

Lo scorso aprile 2025, a Bruxelles, Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo e del gruppo ECR presso il Comitato europeo delle Regioni, ha preso la parola durante il dibattito con il commissario europeo per i Trasporti e il Turismo, Apostolos Tzitzikostas. Marsilio ha messo in evidenza la necessità che la revisione del regolamento sulle emissioni di CO₂ per auto e veicoli commerciali leggeri porti con sé un principio fondamentale: la neutralità tecnologica.

Significato di neutralità tecnologica

Il concetto si riferisce all’idea che nel percorso verso la riduzione delle emissioni non si debba puntare esclusivamente su una sola tecnologia, come i veicoli elettrici, ma valutare e autorizzare soluzioni alternative a basse emissioni. L’obiettivo è sostenere un settore cruciale per l’economia europea, permettendo però che la transizione ambientale si sviluppi senza imposizioni troppo rigide che rischiano di penalizzare diversi comparti produttivi.

Marsilio ha affrontato il tema in un contesto delicato, dove la revisione della direttiva sulle emissioni è attesa entro la fine del 2025. Sono in gioco decisioni che influenzeranno la strategia energetica, la competitività industriale e il futuro occupazionale di molte regioni europee, Abruzzo compresa. La sua presenza in plenaria ha voluto rappresentare una voce forte delle realtà locali che affrontano ogni giorno le conseguenze delle normative comunitarie sull’economia e la società.

La revisione sulle emissioni e le richieste di flessibilità per il settore automotive

La direttiva europea sulle emissioni di CO₂ per auto e veicoli commerciali leggeri impone obiettivi di decarbonizzazione sempre più stringenti, con scadenze ravvicinate. Marsilio ha indicato che queste tempistiche rischiano di essere “troppo rigide” per chi produce e commercializza veicoli, mettendo in difficoltà aziende che ancora dipendono da tecnologie diverse da quelle elettriche.

La richiesta principale è quella di introdurre nella nuova normativa un maggiore spazio per le tecnologie alternative a basse emissioni, quali biocarburanti e altre soluzioni meno impattanti, ma non ancora completamente digitali o elettriche. Questa apertura permetterebbe di contenere i costi e i rischi per produttori e fornitori, evitando brusche interruzioni nelle catene di produzione e commercializzazione.

Nel concreto, si tratta di mantenere un equilibrio tra la necessità di ridurre le emissioni e garantire la sopravvivenza di settori produttivi importanti, con migliaia di posti di lavoro coinvolti. Anche le regioni come Abruzzo, dove l’indotto automotive ha peso rilevante, guardano alla revisione con preoccupazione e chiedono interventi più equilibrati, che evitino impatti sociali ed economici eccessivi.

Ruolo strategico dell’abruzzo

La posizione della regione Abruzzo riflette la realtà di molte aree dove l’industria automobilistica è un pilastro dell’economia locale e un importante datore di lavoro.

Gli effetti attesi della normativa sulle comunità locali e l’industria automobilistica

Marsilio ha sottolineato che solo adottando un approccio sostenibile sotto il profilo economico si possono raggiungere i traguardi ambientali senza compromettere le condizioni di vita nelle comunità. Ridurre le emissioni è necessario, ma industrializzare troppo rapidamente la transizione rischia di mettere in crisi interi comparti e provocare perdite di posti di lavoro su larga scala.

Le aree più colpite potrebbero essere quelle con un tessuto produttivo legato all’automotive tradizionale. La regione Abruzzo mira a sollecitare l’Unione Europea affinché la politica ambientale si accompagni a misure di sostegno per le realtà produttive, in modo da evitare ricadute devastanti sul lavoro e sull’economia locale.

Attenzione alla tenuta sociale

Le modifiche nella legislazione europea dovranno quindi contemperare obiettivi climatici e salvaguardia dei lavoratori. Marsilio ha richiesto attenzione proprio su questo punto nel confronto con il commissario Tzitzikostas, ricordando che il passaggio a tecnologie a basse emissioni può e deve procedere senza danni collaterali troppo pesanti per le comunità e le aziende.

La revisione sarà dunque un momento decisivo per stabilire se l’Unione Europea saprà sostenere un’azione ambientale efficace e quasi contemporaneamente garantire la tenuta sociale e produttiva in territori come l’Abruzzo, dove l’automotive rappresenta una voce significativa dell’economia.

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