Nel municipio IV di Roma si è aperto uno spazio che unisce area verde, mobilità a piedi e in bici e memoria storica. La rambla di pietralata, oltre 17.000 metri quadrati, è un progetto urbano che ha trasformato un’area prima poco utilizzata in un punto di ritrovo dedicato alla socialità e all’ambiente. Il suo nome richiama la celebre passeggiata di Barcellona, suggerendo un luogo dedicato a un nuovo modo di vivere la città.
Un intervento di riqualificazione pensato per socialità e ambiente
Il progetto della rambla di pietralata nasce da un accordo siglato nel 2015 tra Roma Capitale e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti , inserito nel contratto di valorizzazione urbana. Con un investimento da 5 milioni di euro, l’area è stata ripensata per ospitare spazi verdi, percorsi pedonali e ciclabili e aree di socializzazione. L’intervento ha portato un cambiamento radicale in questa parte del municipio IV, un tempo periferica e poco attrattiva. L’obiettivo era creare un ambiente aperto, accessibile a tutti, dove la comunità potesse trovare uno spazio di incontro e svago a due passi dal centro cittadino.
Due parti per funzioni distinte
La distribuzione in due parti definisce chiaramente le funzioni del luogo. Da una parte una piazza su più livelli, con scalinate, rampe e una fontana, progettata per favorire l’aggregazione e il movimento pedonale. Dall’altra, il giardino ciclopedonale lungo via delle cave di pietralata, uno spazio verde attrezzato per la mobilità dolce e attività sportive. La combinazione di questi elementi offre un ambiente versatile, adatto a diverse esigenze di chi vive e frequenta la zona.
Leggi anche:
La piazza come cuore della comunità e luogo di incontro
Situata a ovest delle cave di pietralata, la piazza rappresenta il fulcro della rambla. Questo spazio pubblico è stato studiato per essere accessibile e accogliente. I dettagli architettonici aiutano a superare barriere e facilitano il movimento di persone con diverse abilità, grazie alle rampe e alle scalinate che collegano i vari livelli senza ostacoli. La presenza di pensiline garantisce ombra e riparo, mentre la fontana diventa un punto focale visivo e funzionale.
L’area alberata offre zone di relax all’aperto, indispensabili per chi cerca un momento di tranquillità ma anche per stimolare la vita sociale. Il design della piazza, oltre a valorizzare il paesaggio urbano circostante, crea un nuovo spazio pubblico dove si intrecciano cultura, svago e incontri. La volontà è che diventi un punto di riferimento per tutti, dagli abitanti del quartiere ai visitatori occasionali che cercano un luogo dove fermarsi.
Un ambiente accessibile e inclusivo
Questa attenzione al dettaglio facilita l’accesso e la frequentazione dello spazio anche alle persone con disabilità, rendendo la piazza un esempio di progettazione che punta all’inclusione.
Il giardino ciclopedonale: collegamenti verdi e spazi sportivi
Parallelamente alla piazza si estende il giardino ciclopedonale, una lunga fascia di verde progettata per facilitare spostamenti in bici o a piedi, sulla via delle cave di pietralata. Questo corridoio permette di raggiungere il polo universitario e il mercato di via benedetti, integrando la mobilità dolce con le attività quotidiane. Il percorso si snoda tra siepi aromatiche, alberi e aree con attrezzature per il fitness all’aperto.
L’intento è promuovere uno stile di vita attivo e sostenibile, riducendo l’uso di mezzi a motore e offrendo un’alternativa sicura per chi si muove nel quartiere. Il giardino non si limita a essere un semplice passaggio, ma diventa un luogo dove fermarsi, fare esercizi, respirare aria pulita. È un elemento di collegamento tra la natura e l’ambiente urbano, pensato per il benessere di chi lo frequenta.
Caratteristiche ambientali per ridurre consumi e impatto
Nel progetto della rambla è stata data molta attenzione al modo in cui l’ambiente viene coinvolto e tutelato. Le superfici pavimentate, fatta eccezione per quelle della piazza e dei marciapiedi, sono realizzate con calcestruzzo drenante colorato. Questo materiale permette all’acqua di penetrare nel terreno, riducendo ristagni e favorendo l’assorbimento naturale della pioggia.
Un sistema di irrigazione sfrutta acqua di riciclo, raccolta in vasche sotterranee che limita l’uso di risorse idriche potabili. Queste scelte tecniche mirano a contenere il consumo d’acqua e a mantenere un equilibrio tra la presenza umana e la natura. La rambla vuole così rappresentare un modello di intervento urbano che rispetta il territorio e contribuisce a gestire meglio le risorse.
Tecnologie sostenibili per la città
L’utilizzo del calcestruzzo drenante e dell’acqua riciclata si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo urbano sostenibile, favorendo la permeabilità del suolo e riducendo l’impatto ambientale.
Scavi e ritrovamenti archeologici hanno modificato il progetto
Durante i lavori di riqualificazione sono emersi reperti antichi che hanno richiesto cambiamenti nel piano iniziale per garantirne la protezione. Sono state trovate murature e un pozzo appartenenti a una villa rustica romana e tredici tombe risalenti all’epoca tardoantica. L’area si è rivelata un sito di grande interesse storico e archeologico.
Gli scavi hanno identificato tracce di diverse epoche. Nell’età repubblicana si segnalano cave sotterranee per l’estrazione di tufo. Successivamente, nell’età augustea, si è sviluppata la villa agricola con sistemi di canalizzazione. Più avanti, in epoca tardoantica, si è formato un cimitero con sepolture particolari. Il sito ha poi conosciuto l’abbandono e in tempi recenti è stato usato come terreno agricolo, con la demolizione di strutture antiche.
La rambla tra passato e presente della città
Questa nuova area a pietralata non è soltanto un spazio verde o pedonale, ma racconta il rapporto tra Roma e la propria storia. I ritrovamenti archeologici suggeriscono una lunga presenza umana e la trasformazione del territorio nel tempo. Allo stesso modo, la rambla rappresenta una risposta concreta ai bisogni contemporanei di vivibilità e spazi aperti.
Il progetto incarna un modo di abitare la città che tiene conto tanto del passato quanto delle necessità attuali. Qui si incrociano mobilità dolce, socialità, cura dell’ambiente e tutela della memoria. Un’eredità antica che si intreccia con la vita quotidiana di un quartiere in continua mutazione.