La politica agricola comune è al centro di un acceso dibattito in Europa, specie sul tema della distribuzione dei pagamenti diretti. Una recente dichiarazione del commissario europeo all’agricoltura, Johan Hansen, ha riaperto la discussione sulla necessità di riformare i criteri di assegnazione di tali fondi, puntando a un sistema più equilibrato. La confederazione confeuro ha subito espresso il proprio appoggio, sottolineando l’urgenza di introdurre un tetto ai finanziamenti diretti, per garantire un sostegno concreto ai piccoli e medi agricoltori italiani.
Le ragioni dietro la richiesta di un sistema di capping nella pac
La politica agricola comune finanzia una parte importante delle attività agricole in Europa, soprattutto tramite i cosiddetti pagamenti diretti, destinati a garantire un reddito stabile agli operatori del settore. Negli ultimi anni, molti osservatori hanno evidenziato una distribuzione iniqua di questi aiuti, con una quota significativa concentrata nelle mani di grandi aziende agricole, spesso più strutturate e capaci di superare le difficoltà economiche e ambientali. Questi squilibri penalizzano i piccoli e medi produttori, che invece rappresentano la spina dorsale dell’agricoltura tradizionale e sostenibile.
La proposta di confeuro per un sistema di capping e degressività
Confeuro ha a lungo promosso l’idea di un sistema di capping e degressività, che limita l’importo massimo di aiuti ricevuti da ciascuna impresa. Questo modello mira a redistribuire le risorse, evitando che una parte sproporzionata di fondi finisca in poche mani, così da sostenere un numero maggiore di agricoltori che coltivano anche piccole superfici o operano in territori fragili. Secondo Andrea Tiso, presidente nazionale di confeuro, “senza questi cambiamenti la pac continuerà a favorire le aziende più grandi, incrementando il divario tra diverse realtà agricole.”
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Il significato delle parole di Johan Hansen al comitato europeo delle regioni
Alla recente riunione del comitato europeo delle regioni, il commissario all’agricoltura Johan Hansen ha parlato di modifiche imprescindibili per la pac, con particolare riguardo alla giustizia nella distribuzione dei pagamenti. Hansen ha indicato come essenziale l’introduzione di un tetto ai fondi diretti, un capping effettivo che tenga conto delle diverse esigenze dei produttori, soprattutto quelli di dimensioni più contenute. Questa posizione si discosta da approcci precedenti, che avevano lasciato ampio spazio alle imprese più grandi.
Confeuro accoglie favorevolmente la posizione di hansen
Le sue parole sono state accolte con favore da confeuro, che le interpreta come una apertura verso una pac che tenga conto della sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Hansen ha evidenziato la necessità di un sistema che eviti concentrazioni eccessive, valorizzando la pluralità delle realtà agricole europee e garantendo la sopravvivenza dei territori rurali. Tale visione si allinea con le richieste presentate da più parti in questi anni, compresa la valorizzazione delle qualità territoriali e delle produzioni locali.
L’importanza dei piccoli e medi agricoltori italiani per il settore agroalimentare
L’agricoltura italiana è caratterizzata da una ricca presenza di aziende di piccole e medie dimensioni, spesso familiari, che svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione del paesaggio, nella tutela della biodiversità e nella produzione di prodotti tipici di alta qualità. Questi operatori contribuiscono non solo al mercato nazionale e internazionale, ma mantengono vive tradizioni e identità culturali.
La visione di andrea tiso sui piccoli agricoltori
Andrea Tiso ha sottolineato che proprio questi agricoltori rappresentano il “cuore pulsante” del comparto agroalimentare nazionale. Le filiere di eccellenza italiane, legate a prodotti tipici e a metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente, si fondano sul lavoro quotidiano di migliaia di realtà di piccole dimensioni. Tuttavia, la mancanza di un sistema di capping adeguato rischia di indebolire queste imprese, sottraendo risorse essenziali.
La richiesta di confeuro punta quindi a una revisione della pac che metta i piccoli e medi agricoltori al centro delle politiche di sostegno e tutela. Si tratta di un passaggio cruciale per evitare la marginalizzazione di chi lavora in zone disagiate, ma garantisce standard elevati di produzione e cura del territorio. Nel dibattito sulla prossima programmazione agricola, la posizione di confeuro richiama l’attenzione sulle esigenze di queste realtà meno rappresentate nei criteri attuali.
Le implicazioni per la politica agricola comune e il futuro del settore
La proposta del commissario Hansen e l’appoggio della confederazione confeuro segnano un momento importante per la pac. L’introduzione di un tetto ai pagamenti diretti e di meccanismi di degressività potrebbe modificare sensibilmente la distribuzione dei fondi, con effetti concreti sulle condizioni di lavoro e sulle strategie delle aziende agricole.
Un sistema di capping favorirebbe una maggiore equità nel sostegno ai produttori, indirizzando risorse verso chi ha maggior bisogno e meno mezzi per affrontare le sfide quotidiane, climatiche ed economiche. In Italia, questo potrebbe tradursi in un rafforzamento delle piccole e medie imprese, che costituiscono la base non solo della produzione agricola, ma anche del turismo rurale e della tutela delle tradizioni locali.
La sfida della prossima programmazione agricola
Nel quadro delle scelte legislative europee, l’attenzione posta sulla redistribuzione dei fondi suggerisce un cambio di rotta rispetto al passato. La prossima programmazione della pac si trova davanti al compito di bilanciare interessi diversi, ma appare crescente il peso politico e sociale delle posizioni che chiedono più spazio per le realtà agricole minori. Il percorso da seguire resta complesso, ma la dichiarazione di Hansen e l’appoggio di confeuro indicano una strada che punta a rendere la pac più vicina alle esigenze reali del mondo agricolo europeo.