La pesca ondine, un frutto caratterizzato dalla forma piatta e dal sapore dolce, ha preso piede anche in Italia con un progetto che unisce diverse realtà del settore ortofrutticolo. Il 17 luglio 2025 è stato organizzato un evento presso l’azienda Mosconi a Faenza e lo stabilimento Agrintesa a Bagnacavallo per mostrare produzione, raccolta e valorizzazione commerciale di questa varietà. Tra le aziende coinvolte figurano Alegra, Cico-Mazzoni, Greenyard e Naturitalia, che insieme stanno portando avanti un percorso dedicato a questo prodotto ancora poco diffuso ma con buone prospettive di crescita.
Visita in campo alla produzione della pesca ondine
L’evento è iniziato nella campagna ravennate, presso l’azienda Mosconi di Faenza, dove si coltiva la pesca ondine, riconoscibile per la forma piatta che facilita il consumo come snack. Esperti del settore, come Enrico Bucchi di Alegra e Cristian Moretti di Agrintesa, hanno illustrato le caratteristiche agronomiche e produttive del frutto. Le rese si attestano tra le 30 e le 35 tonnellate per ettaro, con un grado di zuccheri che supera frequentemente 14, segno di un frutto dolce e maturo. Il colore della pesca varia lungo la stagione, ma resta sempre gradevole e attraente.
Costi e tecniche di coltivazione
La produzione della pesca ondine richiede un impegno significativo. I costi di impianto sono elevati, sia per le piante che per le strutture di protezione, necessarie contro agenti atmosferici e parassiti. La lavorazione richiede anche un’attenta gestione della raccolta, che avviene in più stacchi per garantire qualità e maturazione ottimali. Il diradamento è una delle operazioni fondamentali per migliorare la pezzatura e la dolcezza complessiva. Insomma, coltivare la pesca ondine richiede esperienza e attenzione, ma il rendimento economico può essere soddisfacente, come dimostra il prezzo al produttore, che nel 2024 ha superato 1,5 euro al chilogrammo.
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Il ruolo dello stabilimento agrintesa nella lavorazione dei frutti
Dopo il giro in campo, la comitiva si è spostata allo stabilimento Agrintesa di Bagnacavallo, dove il processo di trasformazione e confezionamento prende forma. Qui i frutti vengono lavorati con macchinari specifici per mantenere inalterate qualità come freschezza e consistenza. La filiera di Agrintesa si concentra su un’offerta che comprende sia il prodotto sfuso, destinato al commercio tradizionale, sia confezionato, adatto ai consumatori moderni.
Progetto avviato nel 2021
Durante l’incontro nello stabilimento, moderato da Salvo Garipoli di SG Marketing, è stata evidenziata l’importanza di un progetto partito nel 2021: la pesca ondine si distingue per la perfetta chiusura pistillare, un particolare che evita difetti estetici. Lunga è la stagione di commercializzazione, che spazia in diversi mesi, permettendo di coprire una buona fetta di mercato. La presentazione ha messo in luce anche i costi e benefici di tale produzione, spiegando come il prodotto si posizioni nel segmento degli snack attraverso formati pratici che facilitano il consumo fuori casa.
Strategie di marketing e campagna 2025 per la pesca ondine
Il progetto Ondine ha dedicato attenzione anche alla promozione. La campagna 2025 si chiama “Snack the Summer” e mira a comunicare in modo diretto le peculiarità del frutto. Il messaggio punta su gusto, dimensione e freschezza, con l’intento di intercettare il consumatore alla ricerca di spuntini salutari e pronti all’uso. La comunicazione combina attività sui social a presenza sul punto vendita, con visual accattivanti pensati per attirare l’attenzione in un mercato competitivo.
Concorso estivo
È stato annunciato un concorso intitolato “Vinci l’estate con Ondine”, in corso dal 14 luglio al 31 agosto 2025. Il concorso coinvolge i clienti finali con un sistema instant-win che può assegnare premi come borse, trolley e voucher per vacanze. L’iniziativa nasce per stimolare l’acquisto e rafforzare il legame tra consumatori e prodotto. La promozione mira a valorizzare la pesca ondine come alternativa pratica, ideale per uno stile di vita attivo e attento al gusto.
Degustazione e valorizzazione culinaria della pesca ondine
La mattinata si è conclusa con un buffet a tema, dove i partecipanti hanno assaggiato diverse elaborazioni a base di pesca ondine. Questo momento ha sottolineato la versatilità del frutto in cucina, capace di adattarsi ad abbinamenti dolci e salati. La consistenza soda e la dolcezza elevata favoriscono ricette semplici ma gustose, dal consumo in purezza alle insalate, passando per dessert leggeri.
La scelta di proporre la pesca ondine come snack ha riscontri concreti nel mercato, dove prodotti pratici e salutari trovano sempre più spazio. L’evento ha voluto confermare la capacità di questo frutto di inserirsi nel consumo quotidiano, con una proposta che va oltre la semplice frutta fresca classica. La continuità nel programma di valorizzazione conferma un interesse crescente attorno alla pesca ondine tra produttori e consumatori italiani.