La passione di Cristo rivive a Motta Montecorvino: un evento che coinvolge oltre 100 figuranti

La passione di Cristo rivive a Motta Montecorvino: un evento che coinvolge oltre 100 figuranti

Motta Montecorvino rivive la Passione di Cristo con un evento itinerante che coinvolge oltre 100 figuranti, promuovendo cultura e comunità in occasione della Pasqua, il 13 aprile.
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La passione di Cristo rivive a Motta Montecorvino: un evento che coinvolge oltre 100 figuranti - Gaeta.it

In un piccolo paese della provincia di Foggia, circa 600 abitanti si uniscono per riportare in vita la Passione di Cristo. Motta Montecorvino, dal 2007, è il palcoscenico della Passio Christi, un evento itinerante che attraversa le strade del borgo ogni domenica delle Palme, coinvolgendo la comunità in un’atmosfera di grande fervore e sviluppo culturale.

La nascita della Passio Christi

L’idea di dare vita alla Passio Christi è emersa da un gruppo di giovani che si sono uniti nell’associazione Passio Christi. Composta da 15 membri attivi, la comunità ha un’ampia fascia di età, con partecipanti che vanno dai 20 ai 40 anni. L’obiettivo è quello di creare un momento di aggregazione e di riflessione sul significato della Pasqua, trasformando il piccolo borgo in un centro di attrazione culturale.

L’evento, che ha radici profonde nella tradizione cristiana, non è solo una rappresentazione religiosa, ma un vero e proprio spettacolo teatrale che coinvolge attori e cittadini. Grazie a questo progetto, la comunità di Motta Montecorvino non solo celebra i valori della religione, ma promuove anche il legame sociale e il senso di appartenenza.

Preparativi e contributi della comunità

I preparativi per la Passio Christi iniziano molto prima del giorno dell’evento. Le donne del paese si dedicano alla realizzazione di tuniche e costumi per i figuranti. Questi abiti, cuciti a mano, sono caratteristici e rendono omaggio alla tradizione, mentre gli artigiani locali si occupano di costruire le croci in legno da utilizzare durante la rappresentazione. Il fabbro, talentuoso e appassionato, contribuisce anch’esso realizzando candelabri e bracieri per aggiungere un’atmosfera suggestiva al percorso.

Le attività commerciali della zona forniscono supporto pratico ed economico, consentendo l’acquisto di costumi di scena per figuranti chiave come centurioni e guardie del tempio. In totale, oltre 100 figuranti prendono parte all’evento, tra attori e membri della comunità, creando un forte impatto visivo e emotivo.

La partecipazione dei comuni vicini

Quest’anno, l’associazione Passio Christi ha esteso l’invito ai comuni limitrofi dei monti Dauni, creando una rete di collaborazioni significative. Il 13 aprile, infatti, Motta Montecorvino accoglierà residenti di diverse località, tra cui San Marco la Catola, Volturino, Alberona, Lucera e anche San Bartolomeo in Galdo, quest’ultimo situato in provincia di Benevento. L’arrivo di figuranti e soldati a cavallo arricchirà la rappresentazione, che toccherà i momenti cruciali della vita di Gesù, dalla crocifissione alla resurrezione.

Amalia Calabrese, membro del direttivo dell’associazione, ha sottolineato l’importanza di questa interazione, che non solo arricchisce l’evento, ma contribuisce a rafforzare i legami tra le comunità. La Passio Christi diventa così un’ottima opportunità per far conoscere Motta Montecorvino e le sue tradizioni, attirando visitatori e turisti.

Un evento di rilevanza culturale e sociale

La Passio Christi si è negli anni trasformata in un evento di grande spessore artistico, culturale e religioso. Gli organizzatori sottolineano come questa rappresentazione non sia solo un momento di intrattenimento, ma anche un’occasione per riflettere sul vero significato della Pasqua. La comunità si riunisce, divertendosi e facendo sentire la propria presenza, e così Motta Montecorvino si presenta come un luogo che lotta contro lo spopolamento dei piccoli comuni italiani.

La manifestazione mette in risalto il patrimonio culturale del borgo, contribuendo a promuovere le sue bellezze e a favorire il turismo. La Passio Christi non è solo un racconto della religione, ma un legame profondo tra passato, presente e futuro, tra tradizioni e valori condivisi. Questo evento continua a vivere di anno in anno, arricchendo la memoria collettiva e l’identità della comunità.

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