La panetteria cibrario, guidata dal giovane panificatore Jacopo Pistone, ha conquistato un posto nella prestigiosa guida pani e panettieri d’Italia del gambero rosso grazie a un giudizio che la inserisce tra le migliori 614 realtà del paese. Un risultato che riflette l’impegno di una squadra esperta, impegnata ogni giorno a lavorare lieviti, farine e ricette con tecniche precise. Questa conquista arriva in un momento di rilievo per la panificazione artigianale torinese, che vede emergere talenti capaci di rinnovare tradizione e creatività.
Cibrario: un laboratorio di panificazione che unisce tradizione e creatività
Nel cuore di torino, la panetteria cibrario occupa un posto speciale. Jacopo Pistone e la sua squadra hanno costruito un progetto che va oltre il semplice laboratorio di produzione. Qui il pane diventa prodotto d’arte, capace di raccontare storie grazie a lievitazioni attente e materie prime selezionate con cura. Ma non solo pane: la proposta si estende a monoporzioni e creazioni più elaborate, espressione di un laboratorio che sperimenta senza perdere il contatto con la tradizione. Un esempio è la lingua di pizza, prodotto che ha ritrovato nuova vita e successo proprio nelle vetrine di cibrario.
La panetteria si presenta come un ambiente accogliente, pensato per mettere a proprio agio i clienti. Ogni dettaglio, dalla scelta degli ingredienti alla vetrina, racconta un’attenzione al prodotto e al servizio che ha portato a una produzione di alta qualità. Non è un caso che Jacopo Pistone abbia deciso di investire in questo luogo, storico per la città, per dare forma a un progetto di panificazione capace di guardare al futuro mantenendo le radici nel passato.
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Il percorso professionale di jacopo pistone e la storia di via cibrario a torino
Jacopo Pistone ha un percorso che passa attraverso la formazione alberghiera e di sala, esperienza che ha arricchito la sua visione del prodotto e della relazione con il cliente. Nel 2019 ha rilevato un panificio che godeva già di buona reputazione nella storica via cibrario, nel centro di torino. Quella scelta ha aperto la strada a una trasformazione profonda della panetteria, che da semplice punto vendita ha assunto una nuova identità, evolvendosi in un laboratorio che mette prima di tutto la qualità e la sperimentazione.
Il quartiere in cui si trova la panetteria è un luogo che, grazie anche a realtà come quella di Pistone, si afferma come riferimento per la panificazione tradizionale e artigianale torinese. La presenza di cibrario contribuisce a creare un clima di fiducia tra i clienti, che riconoscono la cura nei processi di produzione e la passione dietro ogni prodotto. La guida gambero rosso ha riconosciuto proprio questo valore, premiando un impegno che parte da lontano e coinvolge tutta la squadra.
La nuova generazione della panificazione torinese tra talento e impegno quotidiano
Il premio nella guida pani e panettieri d’Italia non è solo un riconoscimento individuale per Jacopo Pistone, ma testimonia un momento positivo per l’intera scena torinese della panificazione. Una nuova generazione di panettieri e lievitisti sta emergendo con forza, portando avanti tecniche e metodologie che fondono sapere tradizionale a nuovi linguaggi. Il risultato è una produzione che guarda al cliente con prodotti capaci di raccontare territorio, materia e artigianalità.
Il lavoro quotidiano di pistone e il suo team
Il percorso quotidiano di Pistone e del suo team si riflette nel prodotto finale, una combinazione di ricerca e pratica che migliora ogni giorno. La scelta consapevole delle materie prime si combina con l’attenzione a lievitazioni lente e processi naturali, capaci di valorizzare l’impasto e mantenerne intatte le proprietà. Questa strada ha portato la panetteria cibrario al riconoscimento da parte del gambero rosso, che ne fotografa l’impegno tra le migliori 614 panetterie italiane.
Il mondo della panificazione a torino non è nuovo a queste storie di piccoli laboratori che crescono e si trasformano. Cibrario conferma quanto possa contare la passione, supportata da competenze precise e lavoro di gruppo, nel costruire un’attività che mantiene vivo il legame con la città e la sua cultura gastronomica.